Oggi, domenica 20 settembre 2015, si rocordano i santi Andrea Kim Tae-gon e gli altri sono tra i primi martiri che la Corea inserisce nella sua lunga storia. Questo per il semplice fatto che, prima del 1700, questa popolazione non aveva una religione cristiana, ma semplicemente pagana, almeno dal punto di vista del cristianesimo. L’evoluzione si ebbe attorno al 1780 quando si ebbe la rivoluzione dal punto di vista della religione, dopo un lungo periodo di persecuzione che vide morire circa diecimila persone che professavano la religione cristiana che cercavano di introdurla nel paese.
Andre Kim Tae gon nasce attorno al 1820, ed a soli quindici anni, venne inviato da alcuni vescovi francesi in una missione che può definirsi quasi suicida, visto che le persecuzioni erano in atto anche in quell’epoca.
Andrea si dovette recare a Macao per divenire sacerdote e, dopo tantissime peripezie, riuscii a raggiungere tale obiettivo: nel 1844 Andrea divenne diacono e viaggiò a Shangai per incontrare il vescovo francese Ferréol: il tutto avvenne con una barca che conteneva circa un centinaio di uomini e nella segretezza più assoluta, per evitare che la suddetta missione potesse fallire.
Grazie al suo modo di fare molto sensibile e soprattutto nobile, Andrea venne spedito a Pechino per recuperare alcune lettere europee religiose, ma venne catturato dai persecutori.
Venne torturato per diversi giorni, finché non venne decapitato, dopo non aver confessato di essere un eretico.
Paolo Chong Ha-Sang invece viene definito come un vero eroe laico: nacque verso la fine del XVIII secolo e venne privato subito del padre e del fratello, anch’essi religiosi, che vennero torturati a morte e decapitati.
Paolo decise dunque di seguire le orme dei suoi parenti, anche se doveva proteggere la madre e la sorella, che vennero torturate ripetutamente e private di ogni bene.
Per evitare che la situazione potesse peggiorare, le due donne vennero ospitate da alcuni parenti, mentre Paolo viaggiava ripetutamente, cercando di diffondere la parola del Signore.
Molte persone apprezzavano il suo modo di fare, ma questo non gli evitò di essere catturato e torturato: la cattura avvenne dal rientro da uno dei suoi tanti viaggi, quando alcune guardie, riconoscendolo, lo assalirono aggredendolo.
I torturatori volevano raggiungere uno scopo solo, ovvero fargli perdere la fede verso Dio e Gesù.
Paolo credeva nella parola del Signore e non si arrese: questo comportò la decapitazione sua e dei suoi tanti compagni, che prima vennero torturati e poi uccisi, per il piacere dei torturatori.
I due santi e martiri non sono festeggiati in Italia, ma semplicemente dalla comunità cristiana cinese la quale ricorda tutte le persone che morirono durante le persecuzioni da parte delle guardie della monarchia cinese.
Piccole feste di origine religiosa vengono effettuate in Cina e Corea, con una breve preghiera utile per ricordare appunto i santi.
Per questo motivo, i due Santi ed i loro compagni che persero la vita durante le persecuzioni, sono considerati come i patroni delle due città.
Il 20 settembre non è la sola festa dei due santi di origine coreana: Santa Candida è un’altra martire che perse la vita a causa delle persecuzioni che avvennero in Grecia, territorio dove le divinità ed il politeismo avevano una grande importanza e, non credere in loro significava perdere la vita.
Santa Fausta viene anch’essa celebrata durante tale data, assieme a tantissimi altri che vengono ricordati in alcune zone d’Europa ed Italia, anche se la loro festa talvolta passa in secondo piano rispetto quella che viene effettuata per santi che possono essere definiti nazionali.