Il 21 di settembre la Chiesa cattolica celebra san Matteo. Conosciuto anche come Levi o il pubblicano, era un esattore delle tasse di Cafarnao che venne chiamato da Gesù per diventare uno dei dodici apostoli, come riportato nel Levitico. La tradizione cristiana riconosce il santo come autore del Vangelo secondo Matteo mentre una recente critica biblica ha quasi del tutto rigettato l’appellativo Levi in quanto i nomi appartengono entrambi alla lingua ebraica. Il nome “Matteo” significa “dono di Dio” e alcuni storici ritengono che lo stesso santo adottò il nome “Levi” per indicare il cambiamento di vita che ebbe quando incontrò il Cristo.
Il santo faceva parte delle categorie più invise al popolo ebraico dell’epoca in quanto il mestiere dell’esattore prevedeva la riscossione del pagamento di una tassa diretta all’Impero Romano ma che spesso nascondeva alcuni usurai. Inoltre i sacerdoti ebraici vietavano al popolo ebraico di maneggiare le monete contenenti l’effige dell’Imperatore per impedirne la venerazione e quindi i pubblicani erano considerati di conseguenza dei peccatori.
Alcune tradizioni ritengono che la morte di san Matteo sia avvenuta nel I secolo d.C. in Etiopia e che le sue reliquie siano state portate nella Diocesi di Capaccio in Campania per poi essere trasferite nel 954 a Salerno dove vengono attualmente custodite. Anche sul motivo della morte del santo ci sono molti pareri discordanti. Alcune tradizioni come quella riportata da Eracleone narra che la morte del santo avvenne per cause naturali ma in alcune scritture apocrife si può trovare invece che il santo venne ucciso dal re Irtaco per aver disubbidito ad un suo ordine.
San Matteo viene raffigurato come un anziano barbuto e spesso con al fianco una spada che simboleggia il suo martirio. Altre raffigurazioni lo rappresentano con un Angelo che lo guida nella scrittura del Vangelo oppure come un uomo alato a simboleggiare l’umanità di Gesù.
Sono molte le città e i paesi che hanno designato san Matteo loro patrono come Asiago, Cannara e Savigno ma fra tutte queste è presente anche la più grande Salerno, la città che fu capitale del principato Longobardo durante il medioevo. All’epoca venne edificata la Scuola Medica Salernitana, la prima e più importante istituzione europea in epoca medievale e quindi considerata dai più la forma più antica delle moderne università. Salerno venne poi conquistata nel 1076 da Roberto il Guiscardo che la elesse capitale del ducato di Puglia e Calabria sotto al dominio dei Normanni. Successivamente, durante l’ottocento, Salerno fu sede delle prime industrie e nel 1860 diede appoggio a Giuseppe Garibaldi inviando nove dei suoi cittadini nelle fila dell’esercito dei Mille. Salerno sorge sul golfo del Tirreno fra la piana del Sele e la costiera Amalfitana presentando un territorio che va dal livello del mare agli oltre 950 metri di altezza grazie alla presenza del monte Stella. Lungo la città scorre il fiume Irno e dal fiume Picentino che separa Salerno a oriente da Pontecagnano Faiano.
E’ proprio quindi la città di Salerno a eleggere san Matteo come suo patrono e a dedicare alla sua memoria la celebre festa di San Matteo del 21 settembre in cui la statua del santo attraversa il centro cittadino in una processione lunga processione. Anche san Bonifacio, un paese in provincia di Verona, prevede la celebrazione del santo il 20 settembre con una festa con giochi e momenti di preghiera.
In questa giornata si celebrano anche sant’ Alessandro di Roma, martire; sant’ Eusebio, martire; san Giona, monaco palestinese; santa Maura di Troyes e san Pietro Maubant, sacerdote e martire. Si ricordano inoltre beato Tristano de Salazar, mecedario; beato Marco da Modena, sacerdote domenicano; beata Caterina Aliprandi e beato José Azurmendi Larrìnaga, martire e sacerdote.