La questione del formaggio italiano, con il contrasto Italia-Ue offre un nuovo capitolo: ai formaggi senza latte fresco, il governo italiano conferma il suo no. Come riporta l’Ansa, l’Italia ha risposta oggi alla Commissione Europea confermando la volontà di mantenere l’attuale normativa nazionale, risalente al 1974, che vieta l’utilizzo di latte in polvere negli stabilimenti di produzione lattiero casearia. Dunque arriva la definitiva “ribellione” rispetto al “diktat” europeo e prova a difendere la produzione del formaggio made in italy. La questione aveva avuto altri risvolti quando nello scorso giugno si era diffusa l’allerta per una decisione dell’Unione Europea che voleva abolire una legge italiana del ’74 definita anti-concorrenza, ovvero perché imponeva a tutti i produttori di formaggi di usare il latte vero, quello fresco, proibendo l’uso dei succedanei (ad esempio il latte in polvere). eravamo stati diffidati dalla Commissione Europea, invitandoci ad adeguare le nostre normative a quelle degli altri paesi europei che in sostanza permettono qualsiasi cosa nell’ambito della produzione casearia. Il governo italiano si era immediatamente opposto con il ministro dell’agricoltura Martina che affermava «Su formaggi e latte in polvere no a diktat EU, bisogna continuare a difendere la qualità italiana». Ebbene oggi, stando alle fonti dell’Ansa, sembra che l’opposizione italiana abbia portato a casa un punto, confermando come la nostra norma al momento non debba essere abolita, né tantomeno saremo costretti a pagare una penale. Che sia la vittoria conclusiva o è l’ennesima capitolo di una storia infinita sui temi dell’alimentazione tra Ue ed Italia? Nei prossimi giorni lo scopriremo.



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