Il giorno 6 settembre la Chiesa cattolica festeggia San Zaccaria profeta. L’Antico Testamento della Bibbia Cristiana si compone di tutti quegli scritti che furono composti su ispirazione divina prima della nascita di Cristo. In quelle pagine sono narrate molte delle meraviglie operate da Dio, a partire dalla Genesi, e sono raccolte le profezie che alcuni santi uomini, ispirati dal Signore, trassero dalle visioni che avevano avuto.
L’Antico Testamento è il testo sacro anche degli ebrei, ma alcuni dei personaggi che vi compaiono sono venerati come santi anche dalla Chiesa Cattolica, e ricordati nel calendario liturgico. Tra di loro c’è San Zaccaria, che fu proprio uno dei profeti, il penultimo (undicesimo) di quelli definiti minori. San Zaccaria è citato più volte nel Nuovo Testamento, perché le sue predizioni riguardarono spesso, in modo puntuale, la venuta del Figlio di Dio.
San Zaccaria era di stirpe sacerdotale, e visse nel VI secolo avanti Cristo, quando il popolo di Israele era da poco rientrato dalla cattività in Babilonia. Nell’Antico Testamento c’è un intero libro vergato da Zaccaria, il quale appare suddiviso in due parti ben distinte. La prima parte, che si compone di otto capitoli, è una continua esortazione al popolo di Israele a non tradire la fede in Dio, e a restare vigilanti nell’attesa. Infatti, una profonda disillusione si era impadronita di quelle genti al ritorno in patria, e per rafforzare coesione e religione fu dato ordine che venisse eretto il Tempio di Gerusalemme. La costruzione del nuovo tempio fu sostenuta calorosamente da Zaccaria, che vi vedeva un simbolo importante per la rinascita del popolo ebraico.
La seconda parte del suo libro prende avvio dal capitolo nove, ed ha un tono più spiccatamente profetico. San Zaccaria parla di un futuro in cui le promesse fatte da Dio alla sua gente avrebbero trovato concretezza in un uomo, il quale non sarebbe giunto a dorso di cavallo, ma a dorso d’asino. L’episodio che viene anticipato è l’ingresso di Gesù a Gerusalemme: il fatto che Egli non abbia voluto cavalcare un cavallo indica la sua umiltà, il suo rifiuto dei simboli terreni del potere. Un altro episodio che viene profeticamente predetto è quello della crocifissione, e le parole di Zaccaria verranno citate anche nel Vangelo di Giovanni, servendo a convertire il centurione assiso ai piedi della croce del Cristo.
San Zaccaria infatti parla di un uomo trafitto a cui tutti volgeranno gli occhi: il riferimento è al costato del Messia, trapassato da una lancia durante la Sua agonia. San Zaccaria ha anche previsto l’istituzione dell’Eucarestia, parlando di un frumento, che dà vigore ai giovani, e di un vino dolce adatto alle fanciulle. Per tutti questi motivi, San Zaccaria è venerato come santo anche dal popolo cristiano; inoltre nell’Islam è riconosciuto come profeta predecessore di Maometto. Egli fa parte della schiera di coloro che lo stesso Gesù Cristo definì beati perché, pur non avendo visto, avevano creduto ugualmente. Il dono della profezia fu speso da Zaccaria per preparare la via alla maggior gloria del Signore.
Oggi le sue spoglie riposano nella moschea di Aleppo, o almeno così vuole la tradizione. Come sempre però accade per i santi, non è il suo corpo mortale che viene venerato, ma la sua anima immortale che ha saputo vedere oltre le soglie del tempo.
Il 6 settembre si celebrano anche Sant’Umberto di Maroilles, Sant’Imperia, Sant’Eleuterio da Spoleto e Santa Consolata di Reggio Emilia.