Il celeberrimo regista romano Dario Argento compie quest’oggi 75 anni di età. Conosciuto in tutto il mondo per essere un vero e proprio maestro del genere thrilling, ha scritto pagine indimenticabile del cinema mondiale, dando la luce ad assoluti capolavori come Profondo rosso. Pellicola girata nel 1975, Profondo rosso è una pietra miliare di questo genere, ottenendo grandissimo successo anche al di fuori dei confini italiani. Una delle scene più rappresentative e conosciute del film è quella della casa in campagna dove una donna è alle prese con una bambola impiccata, le bizze delle corrente elettrico e la musica che preannuncia l’arrivo dell’assassino. Clicca qui per rivedere la scena.
Buon compleanno a Dario Argento che oggi compie 75 anni. Il maestro del brivido conosciuto e amato in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, sta attualmente lavorando a “Suspiria de profundis”, serie tv in dodici puntate tratta dal romanzo scritto nel 1845 da Thomas de Quincey. “Happy Birthday papà”, ha scritto Asia Argento su Instagram dove ha pubblicato una vecchia foto di lei bambina mentre il papà la tiene in braccio (clicca qui per vedere). Nato a Roma nel 1940, Dario Argento esordisce alla regia nel 1969 sul set de “L’uccello dalle piume di cristallo”, film prodotto dalla S.E.D.A. Spettacoli che nello stesso anno aveva fondato insieme al padre Salvatore, un produttore cinematografico romano di origini siciliane. Dopo il grande successo del primo film, Argento va avanti con “Il gatto a nove code” (1971) e “Quattro mosche di velluto grigio”. Tra i suoi lavori più noti ci sono pellicole celebri come “Profondo rosso” (con la indimenticabile colonna sonora dei Goblin), la saga de “Le tre madri” e “Suspiria” che nel 1977 segna il debutto ufficiale del regista nell’horror. Della pellicola cult verrà presto realizzato un remake affidato a Luca Guadagnino. “La scena cinematografica in questo periodo è molto ricca – ha detto Dario Argento in un’intervista all’Adnkronos – ci sono tante cose interessanti che vengono dall’Oriente, dall’America ma anche dall’Europa, per esempio in Francia. Il cinema italiano? Forse è un po’ assopito”.