L’arca di Noè fu costruita con legno di corniole, ma anche la bacchetta di Harry Potter è di corniola, legno perfetto per fare le pipe. Era di corniolo pure il legno con cui Romolo tracciò i confini di Roma e persino il cavallo di Troia fu costruito con quella varietà. La pianta di corniolo cresce spontanea nei boschi e il frutto che offre ha un colore rosso scarlatto brillante. Perché siamo qui a parlarne? Ma semplicemente per annunciare la prima festa nazionale delle corniole, che si celebra a Cornedo Vicentino, il paese che nel suo stemma comunale ha impresso questo frutto. E qui, da sempre, si celebra la corniola in cucina (la confettura è splendida con il lesso).
Ora, in vita mia non m’è mai capitato di vedere tanto entusiasmo e partecipazione come a Cornedo, che dall’11 al 13 settembre inviterà il mondo a venire in paese per vedere cosa significa il valore di un’identità. Dal sindaco ai ragazzini, dal 15 luglio hanno iniziato a scandagliare ogni angolo e bosco del circondario per raccogliere le corniole, chili e chili di frutti, alcuni congelati per averne a disposizione e fare sperimentazioni. E con questo sono nate delle confetture straordinarie, ma anche salamoie e liquori e persino la prima birra alle corniole, dal birrificio Ofelia di Sovizzo (Vicenza), che l’ha battezzata Scarlat. E si assaggerà venerdì 11 alle cena di gala e poi durante il sabato e domenica in un programma di feste, passeggiate fra i boschi, cene, concerti e visite alle ville palladiane.
Il menu del resto è invitante, anche nei giorni a seguire. A partire dall’antipasto a base di porcini freschi con grana, prezzemolo e corniole; proseguendo con gnocchi di patata di Monte Faldo, corniole e tartufi e zuppa di pollastra con crostini alla corniola tirata a filo; come secondo lesso misto, stinco di maialino al coltello cotto a bassa temperatura per 16 ore, patate Monte Oro e cornette di Montecio De.Co. per chiudere con il dolce Divina Commedia, naturalmente alle corniole. A coinvolgermi con questa comunità è stato Gabriele Crescioli, delegato di Papillon del Vicentino, ed ogni volta che sono stato a Cornedo ho visto un’Italia che ha il profumo dell’orgoglio. Ho visitato una pizzeria di qualità, che fa l’impasto con le farine Petra del Molino Quaglia e il lievito madre con le corniole (si chiama Pizzeria Metro – via Vittorio Alfieri, 1 – tel. 0445430435).
Ho scoperto la bontà del gelato alle corniole che fanno alla Gelateria Ricordi (via Trieste, 16 – tel. 3393151107). E che dire dei dolci alle corniole della pasticceria Marieclaire (via Monte Cimone, 30 – tel. 3932938933). Mi ha commosso una domenica vedere la banda del paese e tutta la popolazione che rendeva omaggio ai caduti dell’ultima guerra. Sembra una banalità, ma il senso di andare avanti incomincia dalla memoria. E tutti si sono fermati in silenzio, mentre gli alpini issavano la bandiera e il parroco benediceva. Anche nel bellissimo caffè dell’Unione, proprio sulla piazza principale, sono usciti tutti.
Ho contattato gli amici di Àmati!, quelli che stanno attuando il progetto di curarsi mangiando (andate nel Papillarium di via Cappellini 23 a Milano ad assaggiare i piatti, e anche qualche specialità alle corniole) e subito hanno prodotto una scheda sugli effetti benefici di questo frutto acidulo e fresco. Del resto c’è un detto lombardo che dice “sano come un corniolo” e l’oroscopo celtico dà il segno del corniolo ai nati fra i 1° e il 10 aprile e fra 4 e 13 ottobre. Ora, il frutto del corniolo ha delle incredibili proprietà antiossidanti e il calcio presente in un succo è superiore di 10 volte a quello della prugna della mela o della pera. Ma sempre secondo Àmati! (vai sul sito www.amatinutrition.com) nelle corniole ci sono ferro, zinco, sodio e manganese.
Le specie di corniolo europee si sono sviluppate 60 milioni di anni fa e l’uso alimentare del frutto ha 8mila anni. Nella medicina naturale le qualità tonico-astringenti delle corniole curano enterite e malattie della pelle, dolori articolari e disturbi del metabolismo. La presenza di antociani contrasta poi l’iperglicemia tipica del diabete, stimolando la produzione di insulina. E infine, la presenza di antiossidanti contrasta l’invecchiamento delle cellule, diminuendo lo stress ossidativo e protegge reni, fegato e persino le cellule cerebrali dalle patologie degenerative. E a quanto pare facilita anche la riduzione del peso. Ora ditemi voi se non ci sono almeno tre buoni motivi per partire e venire a Cornedo. Al primo posto comunque ci metterei l’entusiasmo degli abitanti, bella gente. (Info sulla pagina facebook corniole cornedo).