Il caso riguardante la morte della ragazza americana di 35 anni Ashley Olsen ha sconvolto il nostro paese. La giovane abitava a Firenze in Oltrarno ed è stata ritrovata vicino alla porta di casa, senza vestiti e con il collo pieno di lividi. A chiamare i soccorsi è stato il suo fidanzato, quarantenne originario di Firenze e ora tra i primi indagati. Sarà decisivo per il caso l’autopsia che verrà svolta sul corpo della ragazza nella giornata di domani. Vedremo cosa porterà alla luce l’esame delle prove che troveranno gli inquirenti. Il fidanzato intanto si difende sottolineando, come riporta La Repubblica, che non vedeva la ragazza da tre giorni. Ieri diversi amici della ragazza sono stati interrogati a lungo in Questura e i dubbi continuano ad assalire gli inquirenti. E’ chiaro che con l’autopsia si cercherà magari di rilevare tracce esterne di dna, per magari riuscire ad arrivare a capire chi ha commesso questo terribile omicidio.
Si indaga a fondo a Firenze per la morte di Ashley Olsen, ragazza di 35 anni americana ritrovata strangolata nella sua abitazione nel quartiere San Frediano. Il fidanzato e pittore milanese è sotto choc e la polizia indaga sulle possibili cause e indiziati di questo brutto omicidio: secondo i colleghi del quotidiano La Stampa, sono riportati una serie di indizi sulla scena del crimine che destano vari dubbi e misteri per quanto possa essere davvero successo in quella casa nella giornata di ieri. È stato sequestrato il computer della donna per cercare eventuali indizi utili, con l’ultimo aggiornamento del suo profilo Facebook che risale al pomeriggio del 4 gennaio scorso. Scorrendo le foto del diario online, si vede come Ashley teneva particolarmente ad aggiornare quanto più possibile il suo diario, in cui si può dunque ricostruire molti dei momenti degli ultimi mesi. A quanto si riesce a comprendere, la donna statunitense non aveva un lavoro fisso ma si occupava dell’organizzazione di eventi e incontri legati al mondo dell’arte: collaborava a volte anche con alcuni locali di Firenze per stranieri frequentando un mondo, dove ha conosciuto anche il suo fidanzato Federico Fiorentini, considerato alternativo. Questo e poco altro si sa a proposito del caso misterioso, non ci sono segni evidenti di effrazione all’appartamento e quindi si presuppone che la vittima conoscesse il suo assalitore/assalitrice.
Un caso strano quello di Ashley Olsen, la ragazza americana trovata morta e strangolata a Firenze ieri: a darne la notizia è stato il fidanzato pittore, italiano, con il quale la bella americana intratteneva una relazione da circa due anni. Non dava nessun segno di se al fidanzato, con cui non si sentiva da giorni dopo una lite per futili motivi, ma quando l’uomo si è recato nell’appartamento in cui viveva ha trovato Ashley Olsen priva di vita nel suo letto; la ragazza trentacinquenne originaria della Florida, presentava evidenti segni sul collo e diverse ecchimosi su tutto il corpo segno che ha provato a difendersi dal suo carnefice. Il fidanzato, un quarantenne fiorentino molto conosciuto nel mondo dell’arte grazie al suo lavoro di pittore e alle sue mostre, non riuscendo a mettersi in contatto con la fidanzata, ha chiamato la proprietaria dell’appartamento di via Santa Maria, nel quartiere di San Frediano proprio nel centro della città, che la ragazza aveva preso in affitto per farsi aprire la porta di casa e insieme hanno fatto la macabra scoperta. Ashley si era trasferita dalla Florida per stare più vicino al padre, un affermato Professore, lei si occupava di arte e di organizzazione di eventi, lavoro che due anni fa le ha fatto incontrare il fidanzato, Federico Fiorentini; era molto conosciuta nel quartiere, dove spesso la si poteva vedere passeggiare in compagnia del suo cane, un Beagle, forse unico “testimone” dell’omicidio. Dopo i primi rilievi il medico legale ha potuto constatare che dal momento del ritrovamento del corpo Ashley era già morta da alcune ore; gli inquirenti hanno raccontato di essere entrati nell’appartamento e di aver trovato la giovane ormai senza vita, presentava evidenti segni di strangolamento sul collo anche se le indagini sono aperte e non si può escludere nessuna pista. Sembrerebbe che la porta d’ingresso dell’appartamento non presenti nessun segno di scasso, quindi probabilmente Ashley ha aperto la porta al suo assassino; gli investigatori hanno interrogato qualche vicino di casa, gli amici e qualche negoziante del quartiere oltre che a sequestrare sia il computer della giovane americana, sia i video delle telecamere di videosorveglianza della zona. Nessuno nel palazzo sembra aver sentito urla o rumori sospetti, ma potrebbero essere stati coperti dal rumore della strada molto trafficata; le indagini sono aperte, gli investigatori stanno cercando di capire chi è l’ultima persona ad aver visto viva la ragazza.