Un intervento show quello di Roberto Benigni alla presentazione del nuovo libro di Papa Francesco sulla misericordia e numerose sono le uscite davvero divertenti del comico toscano che ormai in pubblico mancava da mesi. «Da piccolo io lo dicevo a tutti, volevo fare il Papa, neanche il prete ma direttamente il pontefice: poi siccome quelli che sentivano ridevano tutti allora ho capito quale doveva essere il mio unico vero mestiere, ovvero il comico». Divertito Bergoglio ha abbracciato Benigni al termine della presentazione, dopo le “lodi sperticate” che ha rivolto nel suo discorso di introduzione davanti al Papa: un rivoluzionario, un gioioso e un misericordioso, il modo giusto per tirare la Chiesa verso Cristo secondo Benigni. L’occasione ha visto la presentazione dell’ultimo libro “a quattro mani” tra Francesco e Andrea Tornielli, che a breve uscirà in tutte le librerie con il titolo “Il nome di Dio è misericordia”.
Una presentazione show davanti a Papa Francesco per Roberto Benigni, che torna in pubblico dopo tanto tempo per introdurre il nuovo libro del Pontefice scritto con il giornalista Andrea Tornielli, “Il nome di Dio è misericordia”. È accaduto stamattina in Vaticano, davanti al pontefice, all’autore e anche al Segretario di Stato, Pietro Parolin, e a Zhang Agostino Jianquing, detenuto cinese ospite del carcere di Padova che ha raccontato la sua particolarissima esperienza di fede. Ma il vero show lo ha tenuto proprio Benigni che affascinato dalla figura di Bergoglio lo ha salutato in questo modo: «Una cosa del genere poteva solo venire in mente a questo Papa: a presentare il suo libro ha chiamato un cardinale veneto, un detenuto cinese e un comico toscano. Il papa è pieno di misericordia, è lì che prende a piene mani in mezzo agli ultimi degli ultimi, la potrebbe vendere ad etti. Vuoi un etto di misericordia? Lui te la dà!». Un libro sulla misericordia viene considerato da Benigni come un esempio di una chiesa e di un papa che camminano e non si fermano mai, facendo fatica a tirare la Chiesa verso il cristianesimo, il vangelo e Gesù: «un’opera incredibile, questo papa è l’uomo più grande del mondo, è meraviglioso e umile oltre che rivoluzionario». Chiusura quasi biblica del comico toscano che sottolineando ancora una volta l’importanza di questa opera in tale momento per la chiesa e il cristianesimo, afferma: «Francesco ci dice che la misericordia è la cosa più grande, è un Dio che perdona tutti. Ha persino perdonato Davide che ha ucciso Uria solo per potere fare all’amore con la sua moglie». Non cambierà mai il buon Roberto, anche se la chiusura tocca un punto originale e non scontato: «la goia è il segreto della grazia e del cristianesimo, diffidate degli infelici».