“Non ci ho mai creduto, è una campagna diffamatoria”. A parlare della vicenda delle suore del convento di Frigento in provincia di Avellino, è Don Genesio Stanco, ex parroco del paese. Il prete è stato intervistato dalla trasmissione di Canale 5 Pomeriggio 5. Il convento è al centro di un’indagine per presunti abusi sulle suore, presunti voti di obbedienza scritti con il sangue e altri rituali inquietanti. Dopo l’intervista andata in onda ieri pomeriggio ad una suora del convento, il programma di Barbara D’Urso contatta anche un’altra suora che ha vissuto 20 anni nel convento: “Le penitenze corporali – afferma la suora al telefono – sono vere e fanno parte del nostro regolamento. Non sono però i patti scritti con il sangue che pesano perché
quelli vengono fatti in un momento quanto un certo modo di vivere dentro al convento”. Durante la trasmissione sono state anche fatte vedere immagini di suore intente a pregare e cantare. E la conduttrice afferma che in seguito a queste interviste le suore sarebbero state minacciate: “Se parlate in tv non vedrete più la vostra famiglia”.
Si parla ancora dell’oscura vicenda del convento di Frigento in provincia di Avellino nella trasmissione di Canale 5 Pomeriggio 5. Dopo l’intervista di Barbara D’Urso a una delle suore uscite dal convento, intervista andata in onda ieri, questo pomeriggio la conduttrice annuncia di essere in possesso di immagini mai viste e di un decalogo segreto. La vicenda del convento di Frigento è scoppiata nei giorni scorsi ma ancora non è chiaro se quello che è stato raccontato sia accaduto veramente: patti di sangue con rituali inquietanti, possibili marchi a fuoco con l’obbligo di mangiare la cenere, cibi scaduti come obolo per la propria penitenza. Strane pratiche che sono venute fuori dopo l’uscita dal convento di tante suore negli ultimi mesi. Barbara D’Urso ieri pomeriggio ha intervistato una delle suore uscite dalla struttura religiosa: oggi a Pomeriggio 5 sarà intervistata un’altra suora e saranno rese note altre dichiarazioni di Padre Stefano Maria Manelli, che sarebbe stato referente di questo convento a cui veniva dedicato il decalogo di Frigento.