Sono passati quattro anni dal naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio del 2012 davanti all’Isola del Giglio. A perdere la vita quel giorno furono 32 persone e per i fatti il comandante Francesco Schettino è stato condannato in primo grado a 16 anni di reclusione. Il relitto non si trova più dove è affondato dal 12 maggio 2015, quand’è stato alleggerito di 5700 tonnellate e trasportato alla banchina di Pra’ al porto di Genova per essere definitivamente smantellato. A quattro anni dalla tragedia i parenti delle vittime hanno ricordato i loro cari con una messa officiata a Porto Santo Stefano dal vescovo Giovanni Roncari: alla funzione hanno preso parte il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e le forze del soccorso organizzato, Capitaneria di Porto, Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza. Presente anche il comandante Gregorio De Falco, l’ufficiale della capitaneria di porto di Livorno che coordinò i soccorsi la notte del naufragio. Il momento più toccante è atteso invece per stasera alle 21.30, quando dalla Chiesa del Giglio partirà la preocessione con fiaccolata alla volta del molo rosso: lì, all’ora esatta del naufragio avvenuto alle 21.45 e 7 secondi, risuoneranno le campane e la “tufata” delle sirene delle imbarcazioni nel porto. Lì, nel porto che ospita la lapide in memoria delle vittime, si pregherà in silenzio per non dimenticare coloro che quella notte persero la vita.