Non ha dubbi Letizia Lopez, sorella di Rosaria, una delle vittime del Massacro del Circeo: Andrea Ghira non è morto. A Repubblica la donna spiega che il test sulla salma di Massimo Testa de Andres dimostrano una parentela con Ghira. L’uomo sarebbe quindi vivo e grazie anche al fatto che fa parte della “Roma bene”, godrebbe di aiuto e protezione. La Lopez ricorda anche che il test del Dna undici fa è stato compiuto da una genetista “allieva e pupilla di una zia di Andrea Ghira”. E rammenta che ci sono stati tanti avvistamenti di Ghira nel corso degli ultimi anni. Dunque non resta che aspettare i risultati del nuovo test sui resti di Massimo Testa de Andres.

Torna a far parlare di sè il massacro del Circeo. E’ stata approvata dalla procura della Repubblica di Roma la riesumazione della salma di Andrea Ghira, sepolto nel cimitero di Melilla, in Spagna, come Massimo Testa De Andres. La notizia è giunta direttamente dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ in onda su Rai 3, in una puntata in cui ha ricordato la scoperta della sepoltura del latitante avvenuta nel 2005. “Al culmine di una inchiesta del programma di Raitre sulla lunga latitanza dell’unico dei tre massacratori del Circeo, sempre sfuggito al carcere”. La Procura di Roma ha disposto l’accertamento e arriva dopo dieci anni dalla prima riesumazione con cui gli inquirenti avevano dichiarata conclusa la caccia al malvivente. Ghira si sarebbe trasferito in Spagna diversi decenni fa e si era arruolato alla Legione straniera. La nuova disposizione servirà a confrontare i campioni acquisiti nel 2005 con quelli prelevati dalla salma. Gli strumenti odierni, più avanzati da un punto di vista tecnologico, permetteranno di individuare con maggior certezza la verità. I resti che finora sono stati attribuiti a Ghira sono stati scoperti sotto una lapide nel cimitero spagnolo sotto al nome di Massimo Testa De Andres. Il legale della famiglia Lopez e l’avvocato Stefano Chiaratti, autore dell’esposto, si trovano ora in Spagna per attuare l’accertamento che avverrà grazie alla presenza della consulente genetica Marina Baldi ed i professori Giovanni Arcudi e Giuseppe Novelli come incaricati della Procura.