Il governo di Kiev ha confermato la notizia secondo cui tra le vittime dell’attentato terroristico a Ouagadougou ci sarebbero anche un bimbo italiano di 9 anni e la sua mamma, rispettivamente figlio e moglie del proprietario italiano del Cappuccino Caffè, il signor Gaetano Santomenna. Tra i 29 morti finora accertati ci sarebbero anche la madree e la sorella ucraine della moglie di Santomenna. La Farnesina ha effettuato ” verifiche su circa 100 connazionali che risultavano presenti nella capitale per accertarne l’incolumità e prestare assistenza”.



Gli attentati occorsi in Burkina Faso, nei locali del quartiere lussuoso della capitale Ouagadougou, hanno mietuto 23 vittime di cui potrebbe esserci, notizia dell’ultima ora, in italiano. L’Ansa che è appena stata battuta conferma una delle voci nelle scorse ore: c’è probabilmente una vittima italiana negli attacchi dei terroristi di Al Qaeda e si tratterebbe del figlio di circa 9 anni del titolare italiano del ristorane “Cappuccino”. La notizia rimbalza dalle varie agenzie internazionali, con la Farnesina che è appena confermato con queste parole: «Potrebbe trattarsi del figlio di 9 anni del titolare Gaetano Santomenna del ristorante “Cappuccino” teatro degli attacchi terroristic di ieri: il minore si trovava all’interno del locale nel momento dell’assalto insieme a sua madre, cittadina straniera. Le operazioni formali di riconoscimento dei corpi delle numerose vittime dell’attentato sono tuttavia ancora in corso da parte delle autorità del Burkina Faso». Ci saranno aggiornamenti nelle prossime ore, ma purtroppo non sembrano esserci notizie molto positive per queste vittime di cui appunto un bambino italiano, di cui ancora non si trovano notizie certe. 



Il vile attacco in Burkina Faso che ha visto ieri 23 persone morte trucidate dai terroristi di Al Qaeda ha avuto un obiettivo chiaro: “È una vendetta contro la Francia e l’Occidente infedele”, le parole intercettate da Site e che riportano le parole del ramo nordafricano di Al Qaeda, con precisione il battaglione Morabitoun (Le sentinelle) che fanno capo a Moktar Belomktar, ovvero l’assalitore e ideatore dell’attacco all’Hotel Radisson Blu di Bamako, due mesi fa in Mali (anche lì 20 morti). Attentato avvenuto in un altro Hotel e in un locale frequentati da occidentali aveva come chiari obiettivi ancora il mondo occidentale, con questi jihadisti terroristi che di fatto incarnano una sorta di rivalità all’interno del fondamentalismo islamico con l’Isis, Mali e Burkina Faso infatti sono partner nel Gruppo G5 per Il Sahel, insieme a Ciad, Niger, Mauritania e combattono la jihad con modalità e obiettivi diversi da quelli di Daesh, ma purtroppo sempre drammaticamente incisiva in termini di vittime. Anche qui si è sentito gridare “Allahu akhbar!” nei locali pienissimi di uomini occidentali, dipendente Onu e simili: turisti e molti ostaggi sono stati tenuti per ore, ma poi rilasciati nel momento dell’assalto delle forze speciali che hanno ucciso tutti i terroristi, quattro risultano come numero in totale.



27 morti, 33 feriti e 150 ostaggi. Questo è l’ultimo aggiornamento sul bilancio dell’attacco alla capitale del Burkina Faso avvenuto nella notte del 15 gennaio 2016.  Repubblica riferisce che gli ostaggi sarebbero di 18 nazionalità diverse e che sono stati liberati dopo ore di scontri a fuoco. Un commando di uomini armati ha attaccato l’hotel Splendid ed il locale Le Capuccino di Ougadougou, due ambienti frequentati da occidentali ed in particolare meta di incontri per personale dell’ONU. Le vittime che si contano sono almeno 123 fra cui troviamo i 4 terroristi che sono stati uccisi dalle autorità locali. Il gruppo aveva posizionato due autobomba di fronte ai locali ed è stato successivamente rivendicato da Aqim (Al Qaeda Maghreb Islamico). Secondo le dinamiche, alcuni membri del gruppo armato si sarebbe registrato all’hotel Splendid con false generalità. Dopo una lunga lotta contro il commando, le autorità sono riuscite a liberare gli ostaggi ed è stata avviata un’accurata perlustrazione del quartiere interessato. Alcuni testimoni riferiscono che “una giovane donna con i dreadlocks e altri di aspetto arabo” sarebbero entrati ne Le Capuccino urlando ‘Allah Akhbar’ (Allah è grande, ndr). Tre degli attentatori, di cui tre donne, hanno trovato la morte all’hotel Splendid mentre un altro è stato raggiunto all’hotel Yibi. Alcune fonti della sicurezza del Paese riferiscono che un quinto terrorista si sarebbe barricato nel bar Taxi Brousse, nelle vicinanze dei due luoghi già colpiti dall’attentato. L’uomo, sempre secondo le fonti, sarebbe stato catturato durante la perlustrazione. La moglie ed il figlio del proprietario de Le Cappuccino, locale voluto da un italiano e poi ceduto, sarebbero fra le vittime del commando. Fra gli ostaggi si trovava anche il Ministro della Funzione Pubblica del Paese Clément Sawadogo e ha riferito di aver visto, ci riporta sempre La Repubblica, “due persone, uno mascherato e l’altro a volto scoperto, che sparavano a distanza ravvicinata. Uno era palesemente un tuareg e l’altro un nero”.