Chi pronosticava disordini in Medio Oriente dopo la decisione dell’Arabia Saudita di giustiziare l’imam e leader sciita Nimr al-Nimr ha avuto ragione. Dopo la diffusione della notizia da parte di “al Arabiya”, diverse voci proveniente da Iraq, Libano, Yemen e Iran si sono levate per condannare l’operato di Riad promettendo vendetta. Proprio l’Iran in mattinata aveva fatto trapelare tramite il suo ministro degli Esteri il monito secondo cui la nazione saudita avrebbe pagato “a caro prezzo” la scelta di giustiziare lo sheikh sciita impegnatosi nel 2011 contro il regime monarchico sunnita del Bahrein nella rivolta del 2011 soppressa dall’intervento militare della stessa Riad. E giusto in Iran, precisamente a Mashaad, dà notizia l’Ansa, il consolato saudita sarebbe stato preso d’assalto da alcuni uomini che dopo aver scalato le recinzioni si sarebbero impossessati della bandiera araba prima di dare fuoco alla struttura. Il movimento sciita libanese da Beirut ha additato gli Usa come responsabili poiché “coprono i crimini del Regno saudita”. Per le strade di Qatif, nell’Arabia Saudita orientale dove viveva al Nimr, decine di persone hanno manifestato pacificamente; altrettante hanno tentato di farlo in Bahrein, ma la polizia ha disperso la folla usando dei lacrimogeni. La speranza è che nelle prossime ore non si assista ad una escalation di violenze che non sarebbe una novità in Medio Oriente.
Nuova tragedia, per fortuna soltanto sfiorata, a largo delle coste di Capo Teulada in Sardegna. Come riporta l’Ansa un barchino con 13 migranti è stato soccorso dalla motonave “Y.M Amazon” nel pomeriggio dopo che l’imbarcazione era stata avvistata intorno alle ore 16:00 a 15 miglia sudovest dalla costa sarda. L’imbarcazione era composta da 10 algerini e da 3 palestinesi che una volta trasportati nel porto di Sant’Antioco dalla motovedetta “Cp812” della Capitaneria sono stati affidati alle forze dell’ordine,che stanno svolgendo in queste ore i controlli di rito per stabilire l’identità dei migranti prima di disporne lo smistamento in uno dei centri di accoglienza della regione.
Non è passata inosservata neanche in Vaticano la bestemmia trasmessa in diretta su Rai Uno durante il programma “L’anno che verrà” che ha tenuto compagnia a milioni di italiani la notte del 31 dicembre. A darne conferma è il commento dell’Osservatore Romano, il giornale ufficiale della Santa Sede, che rimarca come “la televisione, pubblica o privata che sia, per acquisire una dimensione social a tutti i costi rischi di divenire uno strumento fuori controllo“. Secondo l’organo di stampa vaticano tra “brindisi anticipato, il finale di ‘Star Wars’ rivelato, parolacce e addirittura una bestemmia. Tutto in diretta. Non è stato certo un capodanno tranquillo quello della Rai“. L’Osservatore Romano non poteva ovviamente sorvolare sulla bestemmia trasmessa fra gli auguri inviati tra gli sms inviati alla Rai, sottolineando come l’errore umano in casa Rai sia stato definito “irrilevante, se non accettabile“.
I risparmiatori colpiti dal crac di quattro banche non verranno rimborsati in anticipo così come alcune indiscrezioni di stampa delle ultime ore avevano lasciato ipotizzare: a riportarlo è l’Ansa, che citando fonti del Mef sottolinea come questa sia una “ipotesi infondata finché non sono chiari i criteri per i risarcimenti“. Il Tesoro tiene comunque a sottolineare di essere “già al lavoro sui decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati” e di essere “già in contatto con gli altri soggetti istituzionali interessati per varare i decreti nel più breve tempo possibile“. Non trovano riscontro dunque le indiscrezioni riportate dal quotidiano “La Repubblica” che vedevano in particolare negli obbligazionisti della Banca Etruria i destinatari del rimborso.
Si inasprisce ulteriormente il clima di tensione in Medio-Oriente dopo l’esecuzione del leader sciita Nimr al-Nimr annunciata dal Ministro dell’Interno dell’Arabia Saudita ad “al Arabiya”. La morte di al Nimr è conseguenza della decisione da parte del governo di Riad di giustiziare 47 terroristi colpevoli di aver progettato o compiuto attentati contro i civili. Al-Nimr, 55 anni, era stato in prima linea nella rivolta del 2011 contro il regime monarchico sunnita instauratosi nello stato del Bahrein, sedata anche grazie all’intervento diretto delle truppe saudite, inviate da Riad al fine di evitare che il conflitto sfociasse anche nei suoi territori. Dopo l’esecuzione di al Nimr non sono da escludere rimostranze in particolare nella zona orientale del regno, a minoranza sciita, mentre il ministro degli Esteri dell’Iran, come riportato dall’Ansa, ha già dichiarato a diversi media internazionali che “l’Arabia Saudita pagherà a caro prezzo l’esecuzione del leader sciita al-Nimr“.
Scattano oggi, sabato 2 gennaio 2016, i saldi in 4 regioni italiane: Basilicata, Campania, Sicilia e Valle D’Aosta. Tutte le altre regioni d’Italia daranno il via alle vendite d’occasione il prossimo martedì 5 gennaio, una scelta che ha fatto storcere il naso soprattutto ai commercianti vogliosi di sfruttare come consuetudine il weekend per effettuare le svendite. Secondo Confcommercio ogni famiglia italiana spenderà mediamente 346 euro, per un valore complessivo di circa 5,4 miliardi di euro. Il 94,1% dei consumatori approfitterà dei saldi soprattutto per acquistare in abbigliamento, il 72,8% in calzature, il 30,7% in accessori e il 26,4% in biancheria intima; chiudono la classifica di gradimento gli articoli sportivi (17,7%) e i prodotti di pelletteria (17,5%). Sempre secondo le stime redatte dall’Ufficio Studi di Confcommercio sarà il 55% degli italiani ad approfittare degli sconti rispetto al 51% dello scorso anno.
Un caso davvero macabro quello che arriva nelle ultime notizie di ieri sera per un capodanno diventato macabro e inquietante in un paesino della Liguria vicino a La Spezia: il Bambinello Gesù prima rapito dal presepe e poi fatto ritrovare impiccato ad un albero ha scatenato un caso nazionale a partire da piccolo borgo di Piteli. Sul caso indaga anche la Digos per cercare di capire quali siano le origini di un fatto così clamoroso sebbene non sia morto nessuno: le parole del Vescovo, Ernesto Palletti, sono semplici e dure: «È un’azione non riconducibile ad una semplice bravata e deve essere condannata da tutti». Nei prossimi giorni si saprà forse di più, a seconda anche di quello che troverà la Digos.
È caccia ad un arabo israeliano, il killer molto presumibilmente che ha compiuto la strage nel pub di Tel Aviv nella giornata di ieri, capodanno anche in Israele. Poco prima che cominciasse il riposo dello shabat, lungo le strade del quartiere più in della città israeliana: arrivano però degli spari, una trentina, alle tre del pomeriggio che hanno colpito chiunque entrava nel Rafinta Bar, vicinissimo al centro commerciali più importante della città, il Dizengoff Center. Un attacco strano e diverso dal “classico” in questa infinita intifada dei coltelli: non ci sono rivendicazioni al momento, ma si cerca secondo le fonti di agenzia ebraiche e internazionali, un killer arabo israeliano che sarebbe stato visto da alcune telecamere del quartiere. L’uomo secondo alcune fonti sul luogo avrebbe agito per una vendetta privata, contro la polizia che hanno fa aveva ucciso suo cugino. Reggerà questo movente o c’è altro, come alcuni dicono, dietro, del tipo indottrinamento Isis? Tutti gli aggiornamenti nelle prossime ore.
«Non vedo l’ora di scoprire che cosa la Natura ci riserva», sono queste le prime parole all’Ansa della nuova direttrice del Cern, l’organizzazione europea per la ricerca nucleare con sede a Ginevra, ovvero Fabiola Gianotti. Un’italiana alla guida dell’eccellenza scientifica, per la terza volta nella storia dopo Carlo Rubbia e Edoardo Amaldi: il primo un Premio Nobel, il secondo tra i fondatori del Cern. Eccellenza, innovazione e attenzione alla formazione dei giovani in un ambito decisivo per la ricerca mondiale come lo studio sulle particelle atomiche. «Mi adopererò per espandere l’eccellenza del Cern nella ricerca scientifica in fisica fondamentale e nello sviluppo di tecnologie innovative. La formazione dei giovani e la collaborazione pacifica di migliaia di scienziati di tutto il mondo sono altri aspetti cruciali della missione del Cern», il commento sempre della Gianotti, emozionata per un incarico davvero di prestigio e che raccoglie il merito di una carriera, ancora giovane, di tutto rispetto.
Un anno che comincia davvero nel modo peggiore per la Rai: nella trasmissione della notte di Capodanno, L’Anno Che Verrà (comunque premiato da un ottimo share) ci sono state due gaffe macroscopiche che hanno gettato la rete ammiraglia del servizio pubblico nella bufera: prima tra i messaggi che scorrevano in sovrimpressione sugli auguri da parte del pubblico è comparso un messaggio con una bestemmia e poi il countdown con relativo annuncio del nuovo 2016 è arrivato in anticipo di un minuto sul tempo ufficiale scandito da Greenwtch. Il giorno dopo le brutte figure davanti a milioni di spettatori, la Rai si scusa con una nota direttamente da Viale Mazzini: «In merito al messaggio gravemente offensivo passato erroneamente in diretta durante la trasmissione L’Anno che Verrà è sfuggito al filtro tra gli oltre 150mila sms arrivati per celebrare il nuovo anno: la Rai porge le sue scuse a tutti, il mancato controllo è frutto di un errore umano». Si è poi saputo per bocca sempre della Rai che il responsabile è stato immediatamente individuato e sospeso dalla stessa azienda.
Non proprio un’uscita felice quella capitata al presidente della Turchia, Recep Erdogan, che in una conferenza stampa di ritorno dal viaggio in Arabia Saudita, ha parlato citando tra gli esempi di potere concentrati nelle mani di una sola persona niente meno che la Germania nazista di Adolf Hitler. «Ci sono già stati esempi di questo tipo, pensate alla Germania di Hitler», avrebbe detto ai giornalisti Erdogan. Da anni lo stesso presidente di Ankara cerca di cambiare la Costituzione per ampliare i poteri del presidente della repubblica e al momento lui stesso si comporta come se fosse l’unico reggitore del potere in Turchia, con molti anche dalla opposizione che lo accusano di una deriva autoritaria piuttosto crescente. Isis, Russia e curdi, tutti fronti aperti per un leader molto discusso: di certo poteva evitare, ipotizzando esempi di presidenzialismo allargato come quelli dittatoriali come ha fatto.