“Io non ho visto nulla, non c’entro, eppure c’è gente che mi guarda male e mi dice che non vuole avere a che fare nulla con me”, queste le parole di Gerardo Salandra, il 31enne intervistato durante il corso de ‘La vita in diretta’ in merito all’omicidio di Arianna Zardi, la 25enne trovata senza vita nel lontano 2 ottobre del 2001. Ripercorriamo brevemente la vicenda. Gerardo, all’epoca dei fatti ancora minorenne era stato scagionato dall’accusa di omicidio a scopo di rapina. A quanto pare, ciò che è emerso durante un servizio del programma di RaiUno andato in onda il 20 gennaio 2016, parla di un testimone che ha visto la giovane Zardi poco prima della morte avvenuta nella provincia di Cremona nello stesso posto in cui successivamente è stato rinvenuto il corpo senza vita. La sorella di Arianna, Giulia Zardi, in collegamento con ‘La vita in diretta’ ha affermato: “Mia sorella non era depressa, non si sarebbe uccisa, io la conoscevo bene. Nessuno le voleva male. Ma forse qualcuno voleva farle qualcosa, c’è stato un tentativo di violenza, qualcosa è successo”. “Trovai una borsetta con un telefonino, qualche soldo e un pacchetto di sigarette. Il giorno dopo i carabinieri mi hanno arrestato. Se avessi visto o sentito qualcosa avrei chiamato qualcuno, ma non è stato così”, queste le parole di Gerardo Salandra, all’epoca dei fatti sospettato per l’omicidio di Arianna Zardi. “Sono stato portato in carcere per l’omicidio, poi ho subito un processo solo per aver preso le sue cose. Mi hanno rovinato la vita, ho dimostrato che non c’entravo nulla ma nessuno mi ha chiesto scusa”.