Quattro mesi prima di morire avvelenato, Alexander Litvinenko aveva scritto un articolo che conteneva accuse molto forti nei confronti di Putin. Secondo il quotidiano inglese The Independent proprio questo articolo sarebbe il motivo dietro l’ordine di uccidere l’ex spia del Kgb dato dall’attuale presidente russo. L’articolo uscì nel luglio del 2016 sul sito Chechenpress e tra le altre cose veniva detto che Putin era un pedofilo, descrivendo un incontro per strada in cui il leader russo avrebbe baciato un bambino di 4 o 5 anni. Sempre nell’articolo Litvinenko dice che lo stesso Putin negli archivi della polizia segreta russa aveva trovato dei documenti filmati in cui lo si vedeva avere rapporti sessuali con minorenni. Secondo il procuratore che ha curato l’indagine sulla morte dell’ex spia, Sir Robert, si tratterebbe di accuse fondate e si domanda se queste accuse siano state il motivo o uno dei motivi che ha portato all’uccisione dell’uomo.



Si è dimessa Rosa Capuozzo, il sindaco di Quarto espulsa dal Movimento cinque stelle nei giorni scorsi. In un primo tempo aveva dichiarato che nonostante l’espulsione lei e la giunta sarebbero rimasti al loro posto, poi il cambio di rotta. Nel suo addio ha attaccato il partito di Grillo: “Non si capisce perchè i voti di Quarto puzzano, se riguardano me e gli stessi voti pesano se riguardano i consiglieri regionali”. Procedono intanto le indagini a cura del procura di Napoli e della commissione antimafia per capire il reale stato di cose dopo le accuse di voto di scambio con la criminalità locale.



Probabilmente responsabile: non è una accusa precisa, ma un grave sospetto, come d’altro canto si sapeva da tempo. L’inchiesta pubblica a carico del governo inglese sul caso dell’ex spia russa Alexander Litvinenko è giunta alle conclusioni che l’uomo venne assassinato per ordine del Cremlino e che Vladmir Putin ne era probabilmente al corrente e che ne avrebbe ordinato lui l’uccisione. Accuse gravissime che non aiutano certo il già teso clima tra Mosca e occidente, ma da sempre si era ritenuto che il governo russo fosse coinvolto nell’assassinio dell’uomo. Ci sono voluti dieci anni per arrivare a queste conclusioni, a cui la Russia ha già risposto: “Ci saranno conseguenze nei rapporti fra Russia e Gran Bretagna. Il caso è stato politicizzato”.



Pietro Maso è indagato per tentata estorsione nei confronti delle sorelle. L’uomo, che ha scontato 22 anni di carcere per l’uccisione dei genitori, è oggi libero avendo finito la pena. E’ infatti uscito dal carcere nel 2013. Secondo quanto riporta oggi il Corriere del Veneto, le sorelle di Maso, Nadia e Laura, avrebbero presentato un esposto nei confronti del fratello il quale più volte avrebbe chiesto loro dei soldi. Con l’esposto hanno voluto segnalare la cosa alle autorità, le quali adesso hanno aperto una inchiesta per verificare se quella di Pietro Maso è tentativo di estorsione.

Decapitata la statua di Padre Pio sul lungomare di Napoli. La distruzione al momento è opera di ignoti. La statua era stata collocata sul posto a cura di una donna molto devota al santo. Per recuperare la testa mozzata sono dovuti intervenire i sommozzatori del reparto dei vigili del fuoco che l’anno trovata in fondo al mare davanti agli scogli che si trovano sotto alla statua. Ad accorgersi del grave atto di vandalismo è stata proprio la donna che fece costruire il monumento, come ringraziamento per un intervento al cuore del figlio andato a buon fine. Era stata posta davanti agli scogli di via Caracciolo otto anni fa.

Il Senato ha approvato il ddl con le riforme costituzionali con 180 sì, 112 no e 1 astenuto. La parola passa alla Camera per l’approvazione definitiva. Nell’Aula del Senato Matteo Renzi rivolgendosi ai Senatori ha detto: “Il gesto di acconsentire con un voto a maggioranza assoluta al superamento del Senato non ha eguali, non nella storia italiana, ma in quella della storia Ue. La storia politica italiana si occuperò di questa giornata e la storia sarà gentile con voi. Il Paese vi deve una gratitudine istituzionale. Al referendum vedremo popolo con chi sta. Se con chi scommette su fallimento o su chi scommette su futuro.

Le Borse europee hanno perso 233 miliardi di euro. E’ il saldo odierno dell’intera seduta, caratterizzata anche da forti cali nel settore petrolifero. (Ftse Mib -4,83% a 18.880 punti). Brillanti e abbondanti gli scambi (3,56 miliardi di euro), in linea con altre recenti sedute. L’intero paniere dei grandi titoli ha chiuso in rosso, con Mps (-22,2%) fanalino di coda che ha trascinato tutti gli altri bancari. Carige (-17,79%), preceduta da Banco Popolare (-10,88%) e Saipem (-10,44%). A parte Italcementi (-0,49%), nessun titolo ha perso meno dell’1%, solo Tod’s (-1,83%) ed Stm (-1,17%) invece hanno ceduto meno di due punti percentuali.

Il mondo del cinema italiano, e non solo, so veste di nero per piangere uno dei nomi più conosciuti in tutto il mondo: Ettore Scola.  Nato a Trevico nel 1931, si è spento ieri sera nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma. Aveva 84 anni. Ettore Scola, affermatosi inizialmente come giornalista, aveva avuto una splendida carriera di sceneggiatore e regista. Il suo nome è tutt’ora associato a grandi capolavoro come C’eravamo tanto amati, La famiglia e Una giornata particolare.  Il suo ultimo film risale al 2013, quando aveva omaggiato Fellini con il documentario Che strano chiamarsi Federico. I familiari hanno deciso di rispettare la sua volontà, ed in queste ore verrà ricordato con una grande festa al teatro del cinema.

Le stragi terroristiche continuano a diffondere terrore e versare ulteriore sangue. Oggi, piange le sue vittime il Pakistan, ove presso la Bacha Khan University ha fatto irruzione un commando di uomini armati che ha aperto il fuoco sugli studenti. Fino a questo momento si contano 30 morti e numerosi feriti, sembrerebbe più di 50. Le forze di sicurezza del luogo sono subito intervenute ripristinando l’ordine. Le competenti autorità locali rendono nota la morte di quattro attentatori. Tra le vittime, muore anche un professore universitario che, nel tentativo di salvare i propri allievi, ha estratto una pistola per affrontare gli attentatori e permettere agli studenti di fuggire.

Valentino, l’impiegato trentunenne malato di AIDS che ha, volontariamente, infettato altre donne, resta in carcere. Per il giudice, infatti, c’è ancora il rischio di reiterazione del reato. Intanto le forze dell’ordine rendono noto che da dicembre, da quando è scattato l’allarme, numerose donne si sono presentate all’appello, terrorizzate all’idea di aver contratto il virus. Secondo dati certi, sono già 31 le donne infettate da Valentino, che sembrerebbe abbia cercato relazioni occasionali, con rapporti non protetti, anche durante le sue relazioni più lunghe e stabili. Il timore è che il virus, inconsapevolmente si sia diffuso sempre più.  

Complottisti in festa, identificato, per ora solo sulla carta, il cosiddetto pianeta X, anche chiamato, dai più fantasiosi, Niburu. A testimonianza del pianeta, che si collocherebbe ai confini del Sistema solare e perciò troppo lontano per riflettere la luce del sole, per ora ci sono solo i calcoli pubblicati sull’Astronomical Journal da due ‘cacciatori di mondi’, Michael Brown e Konstantin Batygin, dell’Istituto Californiano di Tecnologia (Caltech). La presenza di un pianeta delle dimensioni di Nettuno (con un diametro da due a quattro volte superiore a quello della Terra quindi), sembrerebbe comunque affidabile, secondo la comunità scientifica, che ha esaminato i suddetti calcoli.

La vittima, questa volta, è un pensionato di 67 anni, ex imprenditore tessile vittima dell’agguato nella sua villa di Fenegrò. L’uomo, come tutte le mattine, si era recato in giardino per dare da mangiare alle galline quando è stato raggiunto da due malviventi. Questi, con buona probabilità di nazionalità straniera, lo hanno spinto a terra e, nonostante le ferite allo zigomo riportate dalla caduta, lo hanno picchiato e legato.  I ladri si sono intrattenuti in casa circa un’ora e mezza. Poi, si sono allontanati a bordo di una BMW X5, di proprietà dell’imprenditore, portando con loro posate d’argento e 400 euro.  

Non si placa il caso Sarri – Mancini. L’insulto che Sarri ha rivolto a Mancini potrebbe costare veramente molto caro all’allenatore del Napoli, che nonostante le scuse offerte all’allenatore dell’Inter, adesso potrebbe essere sottoposto a provvedimento disciplinare fino a 4 mesi.   Sembrerebbe comunque, che la questione si risolverà con un forte amaro in bocca per i tifosi dell’Inter, ed in generale tutti gli sportivi, e con una o due giornate di squalifica dalla Coppa Italia. La giustizia sportiva, infatti, non parla di offesa generica agli omosessuali. Il tecnico: “Non sono omofobo, ho avuto amici gay”.