Il procuratore di Verona, Mario Giulio Schinaia, è colui che ha ricevuto la lettera-esposto delle sorelle di Pietro Maso, Nadia e Laura, che sarebbero state vittime di tentata estorsione da parte dell’uomo che 25 anni fa uccise i suoi stessi genitori per impossessarsi dell’eredità. Come riporta L’Arena, per il procuratore Schinaia Maso non sembra esssere cambiato: “Penso non sia una questione di eredità. Qui si tratta di “schei”, sempre quelli”. Mario Giulio Schinaia conosce bene la vicenda: fu proprio lui all’epoca a rappresentare l’accusa nel processo di primo grado.



Sono passate solo 48 ore dall’ultima notizia scandalo che riguarda Pietro Maso: le sorelle Nadia e Laura lo hanno infatti denunciato per tentata estorsione, non digerendo il fatto che il fratello Pietro possa ancora, a distanza di 25 anni dall’omicidio, rivendicare quei soldi. All’epoca dell’omicidio dei genitori, Pietro Maso aveva cercato di prendere l’eredità, in tutto un miliardo e mezzo di lire, e come avevano accertato i magistrati, aveva anche progettato di uccidere le due sorelle ed un cognato per assicurarsi di rimanere l’unico a ricevere quei soldi. Oggi il Procuratore Mario Giulio Schinaia, così ci riferisce l’ANSA, non dice nulla su quella pista ma lascia intuire che Pietro Maso non è assolutamente cambiato. L’avvocato di Laura e Nadia Maso crede invece che le vittime non siano le sue assistite ma che si tratti di qualcun altro. “Hanno saputo causalmente di una richiesta fatta dal fratello ad un’altra persona, un suo amico, con torni estorsivi, violenti, che le ha convinte ad avvisare i carabinieri”. Il Procuratore Schinaia smentisce l’esistenza di questa terza persona e riferisce che nel loro esposto le sorelle hanno affermato di essere state loro a ricevere le minacce di Pietro Maso. Sarebbero anche delle richieste pericolose, continua Schinaia, perché “una richiesta del genere la fa chi si è già macchiato di un delitto” e conclude dicendo “si considera questo soggetto come più pericoloso di altri”. Oggi Pietro Maso, 44 anni, si è trasferito a Milano dove vive con la moglie. Le sorelle, secondo quanto riferisce il loro avvocato, si sarebbero allarmate ulteriormente quando hanno visto Pietro Maso di recente e hanno riferito di averlo trovato in “una situazione psicologica che ricordava quella di 25 anni fa, quando uccise i genitori”. 

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