Il freddo di questi giorni sta colpendo zone del Paese che fino a poco tempo fa hanno goduto di un inverno piuttosto mite. Basti pensare alla Liguria, dove nel periodo natalizio si raggiungevano anche i 16° C. L’evidente sbalzo termico verificatosi rispetto alla situazione attuale è stato quindi “terreno fertile” per il virus dell’influenza, che, stando al sito LiguriOggi.it, ha colpito già 10.000 cittadini liguri. Il numero delle persone che saranno costrette a restare a letto sembra però destinato a salire ulteriormente, dato che il picco del virus, secondo gli esperti, non è stato ancora raggiunto. Vedremo se il meteo aiuterà o meno il diffondersi dell’influenza.
In questi giorni si sta facendo un gran parlare del presunto picco dell’influenza che invece, non ci sarebbe stato. Infatti, sembra che l’epidemia non abbia contagiato un numero rilevante di italiani per cui il suo punto di massimo contagio dovrebbe essere rimandato di qualche settimana e per la precisione dovrebbe avvenire nei primi quindici giorni del mese di febbraio. Attualmente ci sarebbero circa un milioni di italiani alla prese con l’influenza, un numero destinato quindi ad aumentare in maniera piuttosto consistente. Il motivo risiede nel fatto che le temperature, dopo il freddo di questi giorni, si stanno nuovamente risollevando per un ritorno del freddo che dovrebbe consumarsi per l’appunto a febbraio. Non resta quindi che coprirsi bene sperando di non esserne colpiti.
Siamo arrivati nella fase stagionale nel quale i cittadini italiani, loro malgrado, devono fare i conti con l’influenza giunta al suo punto di picco. Infatti, stando a quanto evidenziato dall’Istituto Superiore di Sanità, i casi in Italia sono oltre 1 milione con una decisa accelerata in questa settimana nella quale si contano oltre 150 mila casi di nuovi contagi. I più colpiti sono senza dubbio i bambini seguiti dagli anziani mentre a livello geografico,le zone con il maggior numero di contagi sono la provincia di Trento, le Marche, il Lazio, la Campania e la Basilicata. Un’impennata di casi di influenza che secondo gli studiosi è dovuta all’abbassamento repentino della temperatura.
Gli ultimi giorni di freddo ci hanno parlato in modo chiaro: siamo in pieno inverno. La particolarità di questa stagione che per alcuni arriva a sfiorare temperature glaciali, è un virus che conosciamo piuttosto bene. Gli esperti concordano nel dire che l’influenza intestinale e stagionale 2016 avrà un picco fra gennaio e febbraio. I due virus vengono divisi in base all’area interessata e quindi si parla di influenza intestinale quando viene colpito lo stomaco mentre di influenza stagionale quando abbiamo febbre e raffreddore. Ma che cos’è alla fine l’influenza 2016? Parliamo sempre di una malattia respiratoria contagiosa che si presenta annualmente oppure durante l’anno ma in episodi sporadici. Da non confondere con il raffreddore, l’influenza 2016 deriva da un ceppo particolare di virus e presenta febbre, stanchezza, tosse secca e dolori muscolari. Inoltre chi è stato contagiato presenta anche brividi, riduzione dell’appetito, naso che cola oppure chiuso, estrema stanchezza. Alcune persone inoltre possono presentare anche vomito e dissenteria, specialmente i bambini. Il contagio, secondo alcuni esperti, avverrebbe dalle goccioline che emettiamo con la tosse, la saliva oppure gli starnuti.
Molte persone si affidano al fai da te per curare l’influenza 2016 e ricorrono ai ripari assumendo antibiotici o antipiretici di diverso tipo. E’ in realtà una decisione sbagliata e bisogna ricordarsi che l’influenza 2016 va trattata come ogni altra malattia, ovvero ricorrendo al consulto del medico. Le fasce più deboli come anziani e bambini possono premunirsi con vaccinazioni idonee prima della stagione invernale. In questa fase in cui il contagio è alto sarebbe tuttavia inutile vaccinarsi e ci si deve quindi affidare ai farmaci. Bisogna ricordare inoltre che non parliamo di un’infezione batterica, quindi ogni antibiotico sarà inutile. La cura di base, specialmente per i bambini, riguarda essenzialmente il riposo ed una dieta adeguata. L’assunzione di cibi leggeri e molti liquidi come tisane, brodini e spremute, aiuta sicuramente a ripristinare le forze senza appesantire eccessivamente lo stomaco. Chi preferisce curarsi con rimedi naturali potrebbe per esempio assumere una tisana allo zenzero come antinfiammatorio. Normalmente la sindrome passa entro una settimana o 10 giorni al massimo ed in ogni caso è sempre una buona abitudine consultare il medico.