Marta Magosso, la bambina di 10 anni resa celebre nel 2014 dalla generosa scelta di rinunciare ai suoi regali per offrire una donazione all’ospedale nel quale era in cura, è morta nella giornata di ieri, gettando nello sconforto la famiglia, residente a Pontevigordazere, e più in generale tutta l’Italia. Tante le manifestazioni di cordoglio fatte pervenire ai cari di Marta, ma ha suscitato commozione il post pubblicato su Facebook dalla società Valsugana Rugby Padova, guidata dal papà di Marta, Andrea Magosso, ora allenatore e in passato giocatore della squadra veneta. Questo il messaggio pubblicato dalla squadra per ricordare la bambina scomparsa a causa di un neuroblastoma molto aggressivo:”Poche ore fa ci ha lasciati la piccola Marta, figlia di Andrea, allenatore del Valsu, e sorella di Matilde, atleta della U14 femminile. Tutto il club si stringe intorno alla famiglia Magosso in questo giorno desolato“. Clicca qui per leggere il post in ricordo di Marta Magosso sulla pagina Facebook della Valsugana Rugby Padova.
La notizia è stata accolta con dolore da quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla: Marta Magosso, la bambina di 10 anni residente a Pontevigordazere, resa celebre nel 2014 dal gesto di rinunciare ai suoi regali di Natale preferendo donare al reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova i cosiddetti “tappi blu”, valvole utili alla pulizia dei cateteri, si è spenta ieri dopo tre anni di cure e un trapianto di midollo osseo. La bambina, che come riporta “Il Giorno” era seguita dall’équipe del professor Giuseppe Basso e dalle volontarie del Team for Children, guidato da Chiara Girello Azzena nel centro di Oncoematologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, era figlia dell’ex giocatore e allenatore del Valsugana Rugby Padova Andrea Magosso, che a “Il Mattino di Padova” ha raccontato:”Per un mese circa ha potuto togliere il catetere, fino a metà luglio quando ha avuto una ricaduta mentre eravamo in vacanza vicino a Salerno. Avendo già visto quel film nel suo reparto ed essendo maturata in fretta sapeva bene cosa la aspettava ma non si è mai tirata indietro. L’hanno ricoverata l’ultima volta il 2 dicembre; pensavamo alla solita chemio invece le cose si sono aggravate presto“. Ieri la fine di una lotta impari contro il tumore, ma Marta e il suo gesto, quello di rinunciare ad un “bottino” di risparmi natalizi di 475 euro per devolverli alla collettività, resteranno ben impressi nella memoria di chi ha avuto l’onore di conoscere una bambina speciale più matura di tanti adulti.