Una vera e propria “guerra” a colpi di telefonate contro il Family Day 2016. In vista della manifestazione prevista per sabato prossimo a Roma, in difesa della famiglia tradizionale e contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili, le associazioni a difesa dei diritti stanno attuando un “call bombing”. Obiettivo il governatore della Lombardia Roberto Marone che da qualche giorno ha fatto accendere sul Pirellone a Milano la scritta “Family Day”. Sulla pagina Facebook creata dall’associazione Certi Diritti si legge infatti l’appello al boicottaggio della scritta: “Lo scopo è intasare per tutta la settimana il centralino della Regione Lombardia e l’ufficio di Presidenza per comunicare il proprio dissenso con la scritta sul Pirellone. Bisogna chiamare il numero 02.6765.1 dare nome e cognome e magari comune di residenza (meglio essere lombardi), chiedere di parlare con l’ufficio di Presidenza e dopo essersi presentati con nome e cognome e città di residenza presentare le proprie rimostranze chiedendo la rimozione della scritta in quanto non rappresenta la totalità della cittadinanza lombarda. Gli orari di apertura del centralino di Regione Lombardia sono da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 20.00, il sabato dalle 8.00 alle 14.00. Facciamo sentire la nostra voce!” (clicca qui per vedere la pagina) 



Il ddl Cirinnà e il Family Day, ma anche le proteste contro la Lombardia da parte del mondo arcobaleno e non solo, e la decisione di “endorsement” di una carica dello stato coma la presidente Laura Bordini: la legge sulle unioni civili sta generando un dominio di fatti, polemiche e posizioni che in molti si aspettavano ma magari in portata minore. La società prima ancora della politica è divisa sulla concezione di nuova famiglia, sulla maternità surrogata e utero “in affitto” e soprattutto sulla possibilità di adozione con la stepchild adoption sulla cui reale significanza in molti si dividono. Da giovedì si discute in parlamento e ci sarebbero circa 6mila emendamenti presentati per cercare di limare/cambiare/ostacolare il percorso in Aula. Renzi è stato chiaro con i suoi, «è giusto che ci siano tutte le posizioni di questo mondo ma la legge per il Pd è inrinviabile». Per questo motivo i del avrebbero studiato la possibilità di presentare un superemendamento, cosiddetto “supercanguro” con il nome dell’ideatore Andrea Marcucci, senatore Pd, che fungerebbe da medesimo obiettivo come per altri leggi complesse nel passato (Italicum per esempio). IN sostanza sarebbe un emendamento che contiene precetti normativi che costituiscono di fatto la legge sulle unioni civili, stepchild adoption inclusa. Verrà utilizzato alla fine per salvare il ddl Cirinnà? Le polemiche potrebbero essere tante, anche perché ancora di più che per la legge elettorale, qui i voti di scienza peseranno eccome ed eliminare le possibilità di dibattuto in aula potrebbe creare un vortice da cui anche Renzi potrebbe fare fatica ad uscire.



Non sono giorni semplici per la maggioranza e il Pd, con il Family Day 2016 che sabato a Roma porterà al Circo Massimo circa 1 milione di persone, le cifre del Comitato organizzatore, per la difesa della famiglia e la contestazione alla Legge sulle Unioni Civili. Inoltre a breve, il 28 gennaio, inizieranno le discussioni in Senato sul ddl Cirinnà e tra maggioranza e opposizione la distanza è paradossalmente più vicina di quanto si pensi, il vero punto di sfida è tra le ali cattoliche dei vari partiti e le parti più laiche. Nel Pd, dopo la lettura dei testi e di tutti gli emendamenti presentati, il rischio del terno al lotto sul voto segreto si fa sempre più consistette: arrivare in Senato alle votazioni e non avere la maggioranza su un testo considerato chiave non solo a livello politico ma sociale, come si può vedere da quanto l’opinione pubblica sia sensibile su questi temi. Per questo motivo, in serata si cercherà un punto di raccordo tra le varie anime interne al partito di Matteo Renzi, con l’intento di ripulire il testo dai riferimenti al matrimonio e differenziare bene i due istituti, come prevedono gli emendamenti Lumia che piacciono molto anche al Quirinale. I voti segreti partiranno il 2 febbraio ma potrebbero essere tantissimi se non i trovasse la quadra in questi giorni preliminari. Il Movimento Cinque Stelle vuol votare favorevolmente la legge ma anch’esso teme i voti segreti: anche per questo motivo il Pd vuole limare al minimo le possibili “sorprese”.



Inizia la settimana che accompagna verso il discussissimo Family Day 2016 che si terrà sabato 30 gennaio a Roma al Circo Massimo dove si attendono molte famiglie e associazioni cattoliche e laiche a difesa della famiglia contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Mentre il dibattito è scatenato sotto ogni punto di vista, politico, sociale, mediatico e anche etico, l’intervento della Presidente della Camera, Laura Boldrini, non ha sicuramente contribuito a rasserenare gli animi. In una intervista afferma «il Paese aspetta una legge sulle unioni civili anche perché l’Italia è l’ultima in Ue a non averla ancora. Abbiamo aspettato tanto. Mi auto che il risultato sia all’altezza delle aspettative. Quando il partner muore ed il figlio resta solo, il partner ha il dovere di occuparsi del figlio. È quasi naturale che questo dovere si traduca in un diritto. Se è un dolore naturale perché non deve essere anche un diritto? Sarebbe grave il contrario, se è un dovere naturale perché non deve essere anche un diritto?». Presa di posizione importante quello della responsabile della Camera che si schiera apertamente a favore della stepchild adoption: dopo le manifestazioni di questi giorni a favore delle famiglie arcobaleno e richiedenti l’approvazione della legge Cirinnà subiscono un endorsement importante da parte di una carica istituzionale, la terza dello stato. In molti parlano di ingerenza, e accostano di controparte a quanto la Regione Lombardia ha fatto schierandosi a favore del Family Day. Sono casi diversi e certamente su piani opposti, ma è singolare che ci si stracci le vesti per le parole di Maroni e la sua scelta di campo e invece si applauda la Presidente della Camera per la sua idea civile. Dovunque la si guardi, qualcosa non torna e non si tratta di coerenza.