Stanno ancora in agitazione gli operai dell’Ilva di Genova che da ieri hanno occupato lo stabilimento di Cornigliano. Motivo della protesta la messa in discussione dell’accordo di programma del 2005 che garantiva il mantenimento dei livelli occupazionali e la continuità di reddito per i dipendenti dell’azienda e la decisione di vendere il siderurgico a privati. Anche oggi, dopo il blocco stradale di ieri in via Cornigliano, centinaia di lavoratori aderenti alla Fiom Cgil hanno bloccato l’accesso alla strada sopraelevata e al casello autostradale di Genova Ovest. La Fiomdenuncia che il governo non starebbe rispettando gli accordi e chiede subito un incontro. Dall’agitazione si sono dissociati gli altri due sindacati Fim e Uilm. I lavoratori che stanno protestando chiedono che alla riunione del collegio di vigilanza sull’accordo di programma, convocata per il prossimo 4 febbraio a Roma, partecipino anche il ministro dello Sviluppo economico e altri componenti del governo. Nei giorni scorsi la convocazione dell’incontro di febbraio era stata accolta con soddisfazione dal Pd visto che il confronto era uno dei punti sui quali era richiesto l’impegno del Governo nell’ordine del giorno presentato alla Camera in occasione dell’approvazione del ddl Ilva. E lo stesso premier Mattei Renzi aveva dichiarato nei giorni scorsi alla direzione del Pd: “L’Ilva è il dossier numero uno che abbiamo sul tavolo. Non ho preoccupazioni sulla procedura europea. Faremo tutto ciò che serve per salvarla. È bene che sia chiaro alla lobby degli acciaieri di qualche Paese europeo. Posson fare tutti i ricorsi che vogliono, noi l’Ilva la salviamo perché non è immaginabile avere una situazione come quella di Taranto senza l’Ilva”.