Il virus Zika ha acceso un allarme improvviso anche in Italia per la preoccupazione che potrebbero portare le conseguenze soprattutto sulle donne incinte. Con un breve tweet la Professoressa A. Graziottin ha voluto sottolineare alcune cose importanti: “Donne attenzione al virus Zika. Causa malformazioni fetali gravissime”. Andando poi a leggere sul sito ufficiale della Professoressa possiamo leggere come il governo di El Salvador abbia raccomandato a tutte le donne del paese di evitare delle gravidanze per almeno due anni. Un consiglio che verrà esteso anche a Colombia, Ecuador e Giamaica. Questo perchè il virus potrebbe creare microcefalia in eventuali bambini nati dopo una gravidanza colpita da questo virus. Clicca qui per il tweet della Professoressa Alessandra Graziottin.



Anche in Italia è scoppiato il primo e vero attacco influenzale del 2016. L’epidemia che spaventa il nostro paese e tutto il mondo è la Zika, febbre che viene dal Brasile e porta delle conseguenze davvero dannose per il corpo umano. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha sottolineato come riportato dalla versione online de La Stampa: “Questo meccanismo di trasmissione non è di certo frequente. Può essere trasmesso tramite il sangue. Le precauzioni sono standard. Sono già in essere movimenti per assicurare donazioni e trasfusioni del sangue sicure. Dovrebbero essere seguite“. I medici italiani al momento sono molto prudenti nel capire se la viralità di questo Zika possa essere alta anche nel nostro paese dopo i primi quattro casi riscontrati nell’ultimo periodo.



Mentre l’Italia affronta il primo vero attacco di influenza, si affaccia un altro virus che spaventa il mondo: si tratta di Zika, la febbre che viene dal Brasile e che si trasmette in origine con una puntura di zanzara. Si sta spargendo l’allerta dopo che sarebbe sbarcato direttamente in Europa, con 4 casi in Italia, due in Spagna e 3 in Inghilterra: il virus che causerebbe gravi malformazioni ai neonati come la microcefalia e che dunque sarebbe molto rischioso per le donne in gravidanza, ha raggiunto l’Italia con 4 uomini che sono stati raggiunti dalla malattia e tornando in Italia sono stati subito ricoverati. Il periodo tratta di circa 10mesi fa ma solo ora se ne parla per via deviare casi che hanno iniziato a far parlare di Zika non solo in Brasile. «Rientravano tutti dal Brasile, in tre sono stati curati a Roma, uno a Firenze. Attualmente stanno bene, siamo assolutamente tranquilli», assicura Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto per la malattie infettive Spallanzani. L’allarme in Brasile e altre zone del sud America è ben più grave, con addirittura alcuni stati che sconsigliano in questo momento di rimanere in cinta. Clicca qui per leggere il nostro approfondimento sul virus Zika: dove nasce, come funziona e che sintomi segnala.



Mentre l’Italia affronta il primo vero attacco di influenza, si affaccia un altro virus che spaventa il mondo: si tratta di Zika, la febbre che viene dal Brasile e che si trasmette in origine con una puntura di zanzara. Si sta spargendo l’allerta dopo che sarebbe sbarcato direttamente in Europa, con 4 casi in Italia, due in Spagna e 3 in Inghilterra: il virus che causerebbe gravi malformazioni ai neonati come la microcefalia e che dunque sarebbe molto rischioso per le donne in gravidanza, ha raggiunto l’Italia con 4 uomini che sono stati raggiunti dalla malattia e tornando in Italia sono stati subito ricoverati. Il periodo tratta di circa 10mesi fa ma solo ora se ne parla per via deviare casi che hanno iniziato a far parlare di Zika non solo in Brasile. «Rientravano tutti dal Brasile, in tre sono stati curati a Roma, uno a Firenze. Attualmente stanno bene, siamo assolutamente tranquilli», assicura Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto per la malattie infettive Spallanzani. L’allarme in Brasile e altre zone del sud America è ben più grave, con addirittura alcuni stati che sconsigliano in questo momento di rimanere in cinta. Clicca qui per leggere il nostro approfondimento sul virus Zika: dove nasce, come funziona e che sintomi segnala.

Già un milione di italiani a letto per l’influenza 2016. L’epidemia è dunque iniziata, secondo i dati diffusi dall’ultimo aggiornamento del sistema di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ma il vero e proprio picco influenzale si attende per le prossime settimane. Ecco allora che il Ministero della Salute diffonde le raccomandazioni per limitare il più possibile il contagio. Si legge infatti sul sito del ministero che “l’influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante” ma “una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza”. Per quanto riguarda poi la aaccinazione contro l’influenza “sebbene la vaccinazione antinfluenzale annuale rappresenti la migliore strategia per la prevenzione delle complicanze delle infezioni da virus influenzali, gli antivirali possono essere considerati come ulteriore presidio per la chemioprofilassi e il trattamento dell’influenza”. 

E’ arrivata l’influenza 2016. Sono già un milione infatti gli italiani a letto alle prese con febbre e raffreddore. Questi i dati diffusi dall’ultimo aggiornamento del sistema di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità (Iss), aggiornamento che prende in considerazione la settimana dall’11 al 17 gennaio: “Sebbene lentamente, la curva epidemica delle sindromi influenzali comincia a salire. E’ stata superata la soglia che decreta l’inizio del periodo epidemico. Il livello di incidenza in Italia è pari a 2,54 casi per mille assistiti. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 154.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 1.088.000 casi. P.A di Trento, Marche, Lazio, Campania e Basilicata le Regioni maggiormente colpite”. Anche se il valore dell’incidenza “è inferiore a quello raggiunto in molte delle precedenti stagioni influenzali” ci si attende nelle prossime settimane un aumento dei casi di influenza e l’avvicinarsi del vero e proprio picco del virus influenzale, atteso per i primi quindici giorni di febbraio.