Pare non essersi conclusa la vicenda del delitto Meredith. E’ arrivata infatti da Raffaele Sollecito la richiesta di risarcimento danni allo Stato: 516mila euro per “ingiusta detenzione”. Raffaele Sollecito, assolto dall’accusa di omicidio dopo una lunga vicenda giudiziaria, ha deciso di chiedere un risarcimento dopo l’intevista di Rudy Guede a Storie maledette qualche giorno fa su Rai3. L’ivoriano sta scontando una pena a 16 anni di reclusione, diventati definitivi, con il rito abbreviato. Nell’intervista Guede ha sostenuto di non avere ucciso la studentessa inglese ma di avere il rammarico di non averla soccorsa: “Meredith deve avere ancora giustizia e qualcuno
dovrebbe dargliela”. In seguito a queste dichiarazioni l’avvocato di Sollecito Giulia Bongiorno aveva commentato: “Reputo di una gravità inaudita il mancato rispetto di una sentenza ormai definitiva che ha accertato la totale innocenza di Raffaele Sollecito. Arrivata al termine di un lunghissimo calvario giudiziario, reso ancora più duro dall’amplificazione mediatica”.
A quasi un anno dalla sentenza di assoluzione definitiva Raffaele Sollecito chiede allo Stato un risarcimento di 516mila euro per “ingiusta detenzione”. Il giovane imputato per l’omidicio di Meredith Kercher, insieme con l’ex fidanzata Amanda Knox, è stato in carcere dal 6 novembre del 2007 al 4 ottobre del 2011 durante le indagini sul delitto. L’ingegnere pugliese si è sempre proclamato estraneo all’omicidio ed è stato definitivamente assolto dalla Cassazione il 27 marzo 2015. Ora i suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori, hanno deciso di presentare istanza di risarcimento, depositandola alla Corte d’appello di Firenze. Raffaele Sollecito fu arrestato subito dopo l’omicidio della studentessa inglese di 22 anni a Perugia per studiare con il programma Erasmus: la giovane fu colpita mortalmente alla gola con una coltellata. Dell’omicidio di Meredith Kercher è stata accusata anche Amanda Knox, pure lei definitivamente assolta. Fu invece condannato per l’omicidio della giovane inglese l’ivoriano Rudy Guede, a 16 anni di reclusione, diventati definitivi, con il rito abbreviato.