In questo giorno, martedì 26 gennaio, viene ricordata Santa Paola Romana. Nacque attorno al 347 a Roma: figlia di persone benestanti, la sua gioventù fu dedicata interamente allo studio che suo padre, un noto console di Roma, le pagò, per evitare che sua figlia fosse completamente dipendente dagli uomini. All’età di quindici anni, la giovane Santa Paola venne data in moglie ad un console: la sua vita fu interamente dedicata alla crescita dei figli ed alla vita domestica, visto che si dovette occupare di cinque bambini, ovvero quattro femmine ed un maschio. Rimasta vedova molto presto, Santa Paola decise di trovare conforto nella preghiera e nella penitenza: al periodo infatti non era concesso sposarsi nuovamente, visto che le vedove giovani dovevano rimanere tali fino alla loro morte. Santa Paola decise quindi di aggregarsi alla comunità di Marcella, una vedova che fondò un gruppo di preghiera e studio delle antiche scritture bibliche: assieme alla madre anche la figlia Eustacchio, che non si sposò, decise di intraprendere questo cammino dedicato interamente alla religione ed alla preghiera. Le due donne effettuarono diversi viaggi sotto la guida di Marcella, che permise loro di conoscere, alla perfezione, la Bibbia: sia Santa Paola Romana che sua figlia ebbero il tempo di poter studiare l’ebraico antico, il quale permise loro di poter interpretare, in maniera precisa ed attenta, le scritture della Bibbia. Le due donne riuscirono a far aumentare l’importanza della comunità di vedove religiose, visto che moltissime altre fedeli decisero di seguire il loro esempio. Santa Paola, che perse alcuni suoi figli prematuramente, decise di trasferirsi a Betlemme dove, assieme al figlio e ad una delle sue figlie, cercò di convertire diverse persone e di diffondere la parola del Signore. Inoltre Santa Paola, che divenne molto religiosa e seguiva alla lettera gli insegnamenti delle sacre scritture, decise di fondare alcuni monasteri a Betlemme e di vivere in quel paese, tagliando i rapporti col resto della famiglia e con Roma. Viste le sue opere, Santa Paola divenne molto importante nella città di Betlemme e decise, assieme alla sua compagna che la ispirò e le fece conoscere la vita religiosa, di fondare ulteriori monasteri. Marcella però, che aveva un modo di riflettere completamente differente, decise di non far unire le due comunità: quella di Santa Paola rappresentava una realtà separata rispetto alla sua, con la quale aveva ben poco da fare. Santa Paola continuò con questo modo di vivere e con l’approccio semplice alla vita, morendo a Betlemme nel 406, lasciando ai suoi unici due figli sopravvissuti il compito di proseguire le sue opere, seppur questi fecero ben poco dopo la morte della madre.
Santa Paola Romana viene ricordata per il suo modo di vivere la vita assai semplice: la donna infatti decise di seguire la vita religiosa dopo la perdita del marito. Per questo motivo, ella è ricordata come una delle patrone delle vedove, visto che ella seguì tale stile dopo aver perso suo marito. A Betlemme e Roma, la Santa viene ricordata nel giorno della sua morte ma, le celebrazioni che spesso vengono rivolte per altri Santi in date differenti, non vengono effettuate anche per Santa Paola Romana. Per lei si parla solo di una messa classica dove, il suo nome e le sue diverse opere, vengono ricordate: questo accade anche nelle altre città italiane, dove Paola Romana non viene celebrata con processioni ed altri eventi a sfondo religioso.
Il 26 gennaio vengono ricordati anche altri due santi, ovvero Tito e Timoteo, discepoli di Paolo, i quali cercarono di far conoscere la parola del Signore rispettivamente ad Efeso e Creta: entrambi vennero catturati e torturati, in quanto la parola del Signore ed un unico Dio non erano concepiti in quelle terre ostili e politeiste.