Un santo particolare e amato dalla gente, dai giovani e dal popolo: San Giovanni Bosco oggi è celebrato dal calendario cattolico, quel Don Bosco che ha di fatto fondato gli oratori, con quel suo spirito giocherellone e quasi circense che attraeva i ragazzi e le ragazze di strada che non avevano nulla ma che in quel “pretino” hanno visto una luce che gli accompagnava. Questo e tanto altro è la figura di questo santo del giorno che oggi si festeggia in tutta Italia, con una festa particolare organizzata in uno dei quartieri di Napoli più popolosi, Soccavo, dove arriva la reliquia di San Giovanni Bosco e dove sono attese circa 2mila persone. Questa sera alle 19 ci sarà la Santa Messa che concluderà la due giorni dedicata al santo piemontese: ci sarà per l’arrivo della reliquia sacra un concerto e una veglia di preghiera alla storica Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo dove poi si terrà la messa questa sera. I napoletani sono molto affezionati al fondatore della Congregazione dei Salesiani, creato santo nel 1934 e quest’anno torna la reliquia dopo due anni di assenza.
Oggi, domenica 31 gennaio 2016, la chiesa cattolica celebra San Giovanni Bosco, anche conosciuto come Don Bosco. Ma chi è il Santo in questione? Giovanni Bosco nasce a Castelnuovo d’Asti nel 1815: la sua infanzia fu traumatica, visto che perse il padre quando aveva soli due anni e viveva con la seconda moglie dell’uomo, tre fratelli e la nonna, anch’essa molto malata. Giovanni, all’età di nove anni, ebbe un sogno ricorrente che lo vedeva protagonista assieme ad una serie di ragazzi: inizialmente, egli voleva picchiare chi bestemmiava, ma un uomo, vestito in maniera candida, gli suggeriva di parlare con loro. Quando dialogava coi ragazzi, questi lo picchiavano e lui reagiva con le parole e con qualche pugno: Giovanni racconta che, il suo volto e i suoi pugni, bruciavano come se avesse fatto davvero a botte con quei giovani presenti nel suo sogno. Diventato un ragazzo, Giovanni decise di studiare per divenire prete: il suo grande impegno gli fece ottenere subito i consensi da parte dei suoi compagni e soprattutto dei sacerdoti che lo istruirono. Il giovane Bosco, per riuscire a diffondere con maggior facilità la parola del Signore, decise di imparare diversi trucchi dei giocolieri, in maniera tale che questi lo seguissero ed ascoltassero. Col passare degli anni, Giovanni riuscii a ottenere sempre più consensi: inoltre, ottenne dalla madre parte del patrimonio del padre, dopo che la nonna paterna perse la vita ed i suoi fratelli si sposarono e lasciarono la loro abitazione natale. Una volta che divenne sacerdote, Don Bosco iniziò a girare per tutta Italia e a diffondere maggiormente la parola del Signore, seppure talvolta adottava dei metodi non consoni, soprattutto contro i protestanti.Uno di questi episodi lo vide protagonista nella città di Torino: Don Bosco, che non veniva ascoltato e deriso, decise di bruciare tutti i libri dei protestanti, compresa una Bibbia, cosa che gli fece attirare le antipatie di tanti, sebbene molte decisero poi di convertirsi al cristianesimo. Successivamente, anche a causa di questo episodio, Don Bosco venne allontanato da Torino e mandato in missione in Argentina, dove ebbe uno scopo ben preciso: convertire la popolazione, aiutare i poveri e soprattutto fare in modo che queste persone seguissero un comportamento religioso basato sulla preghiera e sul non peccare. In Argentina Don Bosco venne aiutato da diversi salesiani, che costruirono diverse strutture dove si svolgevano dei lavori e veniva insegnata la parola di Dio: Giovanni tornò diverse volte in Italia, anche se pensava che l’Argentina avesse bisogno del suo aiuto. Furono due le spedizioni in questo luogo, visto che al ritorno dal secondo viaggio, egli si ammalò gravemente: solo in questo periodo la popolazione torinese capii il modo di fare di Giovanni Bosco, che venne apprezzato maggiormente dai cittadini di Torino. Don Bosco morì nella sua Torino rendendosi protagonista di alcuni miracoli nelle chiese che fece costruire, come la guarigione di alcuni fedeli.
L’Argentina e Torino celebrano parecchio don Bosco il trentuno gennaio: il Santo, che divenne tale nel 1934 dopo la morte nel 1888, viene ricordato per il suo modo particolare di fare e soprattutto per la voglia di diffondere, talvolta in maniera estrema, la parola di Dio. Brevi processioni ed una messa interamente dedicata a lui son alcuni degli eventi a lui dedicati in cui vengono ricordate le sue spedizioni e la sua grande dedizione al Signore. Questo accade anche nel resto d’Italia, seppur le processioni risultino essere completamente assenti.
-Nel giorno di domenica trentuno gennaio, vengono celebrati anche altri due Santi, ovvero Ciro e Giovanni: entrambi vissuti ad Alessandria, i due vennero martirizzati in quanto professarono la religione cristiana e non rispettarono il politeismo del primo periodo dopo Cristo. I due, dopo esser stati torturati, furono decapitati pubblicamente.