Due fratelli islamici arrestati a Genova lo scorso 31 dicembre mentre cercavano di recarsi a Londra con l’utilizzo di documenti falsi del Belgio, sono seriamente sospettati di appartenere a una cellula terroristica. Lo ha comunicato il gip che ha confermato l’arresto dicendo che i due devono restare in carcere: “Vi sono fondati sospetti che i due fratelli facciano parte di una cellula terroristica internazionale: devono restare in carcere” anche per prevenire un loro possibile tentativo di fuga. Si tratta di Karim e Shahad El Kunani di origine iraniana che hanno dichiarato di essere fuggiti dal loro paese perché volevano passare dall’Islam al cristianesimo e che a Londra hanno dei parenti.Hanno detto di essere arrivati in Europa con altri migranti di provenienza siriana, ma le autorità non credono a questa versione. I due poi disponevano di molto denaro in contante, circa mille euro a testa, cosa che ha insospettito gli inquirenti.
Revocato a Napoli il blocco della circolazione dei veicoli, doveva durare fino all’8 gennaio. Ma il sindaco Luigi De Magistris ha disposto la revoca dell’ordinanza, potranno circolare anche i veicoli Euro 4, quelli a gpl e a metano. La pioggia e il vento delle ultime ore avrebbero infatti migliorato le condizioni dell’aria. Lo stop al divieto di circolazione è stato revocato anche a Bergamo, viste le piogge degli ultimi giorni anche se qui si trattava di targhe alterne. A Milano infine l’Arpa comunica che le concentrazioni di Pm10 si sono fermate tra 37 e 49 microgrammi al metro cubo, dunque nella norma.
L’Arabia Saudita ha interrotto ogni rapporto diplomatico richiamando entro 48 ore tutto il suo personale di Tehran e dei vari consolati sparsi nel paese. E’ l’ultimo atto della grave crisi scoppiata nei giorni scorsi dopo l’esecuzione di un imam sciita da parte degli arabi. Dopo gli incidenti a Tehran dove una folla inferocita ha dato l’assalto all’ambasciata saudita, le autorità iraniane hanno condannato gli incidenti e promesso di arrestare i colpevoli, ma non hanno rinunciato alle accuse contro Riyadh. L’Iran accusa anche le nazioni occidentali per la loro mancanza di intervento per prevenire l’esecuzione dell’imam che invece l’Arabia Saudita continua a definire un terrorista pericoloso. E’ stato decapitato insieme ad altre 46 persone anche loro accusate di terrorismo.
Debutto Ferrari oggi alla Borsa di Milano dopo essere già entrata a Wall Street. Sfida tutta italiana dunque per il Cavallino Rampante che si propone con grande entusiasmo agli azionisti di casa nostra. Palazzo Mezzanotte è stato infatti interamente ricoperto nella sua facciata con le bandiere della casa di Maranello mentre una decina di modelli delle auto super lusso son state esposte davanti all’ingresso. Presente il premier Matteo Renzi che naturalmente non si è lasciato sfuggire l’occasione per lodare la ripresa italiana. Naturalmente c’è anche Sergio Marchionne, John Elkann e il figlio del fondatore della Ferrari, Piero Ferrari. La quotazione della Ferrari rappresenta anche il distacco completo dal gruppo Fca.
Preoccupazione Usa per le ripercussioni sulle relazioni con l’Iran e la lotta ai jihadisti. Ancora proteste scontri vicino all’ambasciata saudita nella capitale persiana, 40 arresti per l’assalto di ieri. L’esercito iraniano annuncia una ‘adeguata risposta all’esecuzione dell’imam sciita. Condanna di Hezbollah. Nel rapporto anti-terrorismo gli Usa indicano che “Al Qaida non è finita. L’?organizzazione che fu guidata dal fantasma Bin Laden è in forze e rappresenta una concreta minaccia. Molti capi dell’?organizzazione terroristica però sono stati eliminati, e per al Qaida è diventato più difficile raccogliere finanziamenti”.
Prime e probabilmente non ultime, manifestazioni violente per protestare, per l’esecuzione di Nimr al Nimr. La morte dell’uomo, sospettato di aver organizzato innumerevoli attentati in territorio saudita (e per questo giustiziato a Riad), ha provocato durissime proteste soprattutto in Iran. A Theran assaltata l’ambasciata Saudita, a Mashad dato alle fiamme il consolato, nelle due azioni non ci sono vittime, ma entrambe sono sinonimo di come la situazione politica possa degenerare. La protesta anche se con toni meno violenti interessa tutto la regione, e nella giornata odierna si sono registrati scontri anche in Bahrein, paese nel quale non ci sono state azioni violente verso le delegazioni consolari saudite, grazie solo all’intervento in forze della polizia.
I jihadisti diffondono un nuovo video, il boia parla in perfetto inglese e accusa la Gran Bretagna di essere ‘schiava degli Usa’. Punta la pistola contro la telecamera parlando al premier britannico, poi spara alla testa di cinque persone in ginocchio in tuta arancione. Il boia si rivolge direttamente a Cameron puntando diverse volte la pistola verso la camera. “Britannici, sappiate che vi invaderemo. Pensate che il vostro governo si prenderà cura di voi quando sarete nelle nostre mani?”. Perderete questa guerra, come avete perso in Iraq e Afghanistan”. Il filmato si conclude con l’immagine di un bambino che in inglese minaccia di uccidere tutti i miscredenti.
Mentre il direttore sanitario degli “Spedali Civili” di Brescia, Ezio Belleri cerca di giustificare l’operato dei suoi medici, monta la polemica sull’ennesima morte in corsia di una donna in procinto di partorire. L’episodio, l’ultimo di una lunga serie, è quello che ha portato alla morte di Giovanna Lazzari, trentenne all’ottavo mese di gravidanza, e del suo bambino. In una conferenza stampa il massimo esponente della struttura ipotizza “un’infezione fulminante”, ma la causa della morte sarà scoperta dall’autopsia disposta per domani. Il ministro della Salute Lorenzin ha intanto inviato gli ispettori presso l’ospedale, mentre la Procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo. Il caso, è il terzo dall’inizio di un anno, che sembra iniziare in maniera funesta tra le corsie degli ospedali italiani.
Il tanto atteso “Generale Inverno” s’impossessa dell’Italia, e molti sono i sindaci in tutta la penisola che respirano, perché con il freddo la pioggia e la neve, migliora la qualità dell’aria. Già da stamani le centraline di rilevamento hanno registrato notevoli evoluzioni positive, con improvvisi abbattimenti delle tanto famigerate polveri sottili, il merito non certamente delle contestate misure antismog, ma solo del vento e della pioggia che dal Nord al Sud spazza la nostra penisola. Alcuni primi cittadini hanno cosi annullato gli odiati blocchi del traffico, (vedi De Magistris a Napoli) altri li hanno confermati, evidenziando però, come la parte da leone per la scomparsa dello smog lo abbia fatto il maltempo.
Sono oltre due milioni e mezzo, gli italiani che sfrutteranno il “ponte” dell’epifania per ritagliarsi qualche giorno di relax “post feste”. Le stime evidenziano come la spesa media sarà di oltre 400 euro pro capite, e di come la scelta nella maggior parte dei casi, sarà quella di visitare una grande città, sia essa italiana o straniera. Il dato è importante soprattutto se rapportato allo stesso periodo dell’anno scorso, anno in cui gli italiani che partivano per le ferie invernali, erano di poco superiori a un milione e ottocentomila persone facendo immaginare una leggera ripresa della fiducia e del settore turistico.
Gasparri, ‘dg tace e non si scusa, imbarazzante’. Ai giudici contabili i consumatori chiedono di accertare quanto sia stato speso per la trasferta a Matera. La Procura invece dovrà verificare se il countdown anticipato possa configurare una truffa ai telespettatori. Aiart, ‘c’è degrado morale’. Secondo il Corriere della Sera, sarebbe stata stipulata una convenzione da 460 mila euro per la diretta di fine anno fino al 2019. Intanto Maurizio Gasparri (Fi) giudica “imbarazzante il silenzio di Campo Dall’Orto” e insiste per un’audizione in tempi brevi del direttore generale in Vigilanza. Intanto il direttore generale si prepara a incassare i pieni poteri da capo azienda che gli assegna la riforma, fortemente voluta dal governo Renzi.
Nei primi giorni di programmazione il film “quo vado” di Checco Zalone sta battendo tutti i record dei botteghini italiani. Oltre due milioni infatti i biglietti staccati per il lavoro dell’artista pugliese, che punta ad arrivare ad oltre 20 milioni di euro di incasso, entro il primo week end di programmazione. Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, affida il suo pensiero a un tweet: «Grazie a Checco Zalone. Il successo di `Quo Vado´ fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale». Il produttore Pietro Valsecchi ha commentato ieri: “Un risultato al di là di ogni immaginazione anche a voler essere molto ottimisti nessuno avrebbe potuto immaginare una partenza così. Si tratta di una performance veramente unica che conferma l’eccezionalità di Checco Zalone nel panorama cinema”