Allarme nel centro città di Liverpool con un allarme bomba che viene rilanciato dalla e genie inglesi: un uomo è chiuso in un palazzo di 14 piani e sostiene una bomba. La polizia al momento sta negoziando con l’uomo che si trova dentro allo Silkhouse Court in Tithbarn Street: ovviamente l’edificio per precauzione è stato evacuato all’istante, come del resto tutto i centro città di Liverpool con l’arrivo delle forze speciali e gli artificieri nel caso di effettiva presenza di una bomba. Andrà verificato, e sono al vaglio degli inquirenti e di Scotland Yard, se l’uomo ha effettivamente con sé un esplosivo detonante: al momento si sa solamente il suo grido “ho una bomba” e nell’immediato o quasi l’alto palazzo è stato liberato dalle forze di polizia entrate in azioni. Nelle prossime ore avremo ovviamente tutti gli aggiornamenti del caso, al momento comunque non sembrano esserci stati feriti o tantomeno ostaggi.
Dopo una settimana di grandissime polemiche in Germania per le aggressioni di Capodanno con tanto di molestie sessuali e denunce per alcune donne nella città di Colonia dentro al caos dell’ultimo dell’anno, la polizia tedesca ha arrestato questa mattina 31 sospetti di cui 18 profughi richiedenti asilo che però, segnalano i media tedeschi, sarebbero stati arrestati per reati minori come furti e lesioni personali. La situazione in Germania è in tensione per via della situazione migranti e in generali terrorismo con la cancelliera Merkel messa in discussione per la sua politica di accoglienza tout court. I 31 sospetti sono ora al vaglio degli interrogatori, nove sono di origine algerina, otto dal Marocco, cinque dall’Iran e quattro dalla Siria, ma anche 2 tedeschi, un iracheno e un americano. Ovviamente sono sospetti e prima delle sentenze passeranno dei giorni, ma sicuramente è una prima risposta decisa della Germania in una situazione complessa come quella creatasi nel campo immigrazione in questo particolare momento europeo.
Continua lo stato di allerta in Belgio cominciato dopo gli attentati terroristici di Parigi. In un’intervista a Le Soir, il Procuratore Frederic van Leeuw ha dichiarato di temere un attentato per il 15 gennaio. Questo perché spesso i terroristi tengono alle date simboliche e quella sarebbe la data del primo anniversario dell’uccisione di due uomini che stavano preparando degli attenati a Verviers. Nel frattempo è stato trovato quello che si pensa possa essere stato il “rifugio” di Salah Abdeslam dopo la fuga da Parigi subito dopo gli attacchi del 13 novembre. Si tratta di un appartamento situato a Schaerbeek, un quartiere di Bruxelles. Gli inquirenti ritengono anche, sulle base di alcune prove raccolte sul posto, che nello stesso locale siano state fabbricate le cinture esplosive utilizzate negli attacchi alla capitale francese.
Un mistero che si fa sempre più fitto sull’uomo presunto attentatore ieri ucciso dalla polizia francese a Parigi in un quartiere a nord della capitale vicino a Montmatre. Il nome di Sallah Alì, 20 anni, marocchino, che è stato diffuso da tutte le agenzie internazionali dopo alcune indagini delle forze speciali francesi ieri, potrebbe non essere quello vero: questo infatti è il nome che l’uomo ha fornito dopo un furto nel 2013 dove era stato beccato dalla polizia e dunque giustamente ieri è stato diffuso quello, ma il problema è che potrebbe non essere stata la sua vera identità. Nel testo di rivendicazione a nome Daesh trovatogli addosso dopo l’uccisione di ieri, si legge infatti un “Je Suis Abou…” e in seguito un nome diverso, Tarek B., riferisce l’Ansa. Ma non solo, si legge poi anche una provenienza diversa, che non è Marocco ma Tunisi. Un’identità dunque che ancora resta oscura, quantomeno dai media nazionali e internazionali, ma che comunque aggiunge mistero ad un periodo di angoscia che sembra essere senza fine a Parigi e in tutta la Francia: l’allarme terrorismo non sembra finire, e anche tutto ciò che non riguarda Daesh alla fine fa restare sempre il dubbio e il sospetto che lo possa essere, esattamente come il fatta brutto di ieri.
Nuova giornata tensione su mercati dopo stop contrattazioni in Cina per effetto svalutazione yuan. Pechino: basta sospensioni automatiche, creano volatilità. I listini cinesi sono crollati del 7% e hanno fatto scattare il blocco automatico degli scambi, che d’ora in poi verrà rimosso. annunciato una nuova svalutazione dello yuan dello 0,5%.. Listini aprono male poi riducono perdine. Milano sotto quota 20 mila punti come gennaio 2015. Affonda greggio, paniere Opec sotto 30 dlr, a NY minimi da 2003. L’Opec ha portato il prezzo del greggio nel paniere sotto quota 30 dollari. Apple: persi 52 miliardi di capitalizzazione da inizio 2016.
In quello che doveva essere il giorno della commemorazione nell’anniversario della strage di Charlie Hebdo, avvenuto esattamente un anno fa, torna la paura a Parigi e in tutta la Francia. Un giovane extracomunitario di vent’anni, è stato ucciso dagli uomini della polizia francese, mentre armato di una mannaia stava cercando di avvicinarsi ad un commissariato del 18esimo arrondissement. L’uomo identificato in seguito solo grazie alle impronte digitali, era un marocchino senza fissa dimora, arrestato negli anni scorsi per furto. L’episodio è stato commentato dal ministro degli interni francese, che ha difeso le forze di polizia impegnate nella sparatoria, che a detta dell’alto esponente politico hanno agito “all’interno delle loro funzioni”.
Presidente Eurogruppo frena su richieste Roma: ‘Avanzate per riforme strutturali, investimenti e migranti ma non spingiamo, è un margine da usare una volta soltanto. Commissione farà valutazione ex post’. Ex ministro: legge stabilità pronta ad essere bocciata, possibile manovra correttiva in primavera. Jeroen Dijsselbloem sul tema dei bilanci e della flessibilità: “L’Italia ha chiesto varie flessibilità, per le riforme strutturali, per gli investimenti, per i migranti. Dipende dalla Commissione Ue. L’unica cosa che posso dire è: non spingiamo. La flessibilità è un margine, si può usare una volta sola. Non si può esagerare”.
Ad oltre una settimana dalle violenze di Colonia avvenuti nella notte di Capodanno, le forze dell’ordine sono sotto attacco dei media tedeschi. L’imbarazzo è tanto, soprattutto perché la polizia non solo non è riuscita a mantenere l’ordine durante i festeggiamenti, ma anche perché pur visionando centinaia di filmati, sinora si è giunti all’identificazione solamente di una settantina di “rivoltosi”, ed a nessun arresto. Il caso sta diventando per questo un vero e proprio caso politico, con la cancelliera Merkel impegnata nella difesa della polizia, e con le opposizioni, soprattutto quelle di estrema destra, che puntano il dito sulla scarsa sicurezza all’interno delle città tedesche.
Matteo Renzi è stato il primo a commentare la notizia. Il premier lo ha fatto tramite un post sul famoso social Twitter. Renzi ha scelto, infatti, il virtuale per commentare il dato reso noto dall’Istat, che certifica un calo della disoccupazione nel 2015. L’istituto di statistica, conferma che gli italiani in cerca di un lavoro sono “solamente” l’11.3 %, in sostanziale calo rispetto al 2014. Per Renzi tale dato è indicativo del fatto che le riforme sul lavoro, varate dal suo governo, hanno colpito nel segno, e che le sue parole non sono solamente demagogia, come continuamente ribadito dalle opposizioni, ma sono sinonimo del fatto che l’Italia sta cavalcando la ripresa economica globale. Su chiave Europea, il nostro paese presenta una disoccupazione leggermente più alta alla media, media che nel 2015 si assesta al 10.5%.
Petrolio in calo a causa delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita. Il greggio arriva a meno di 40 dollari al barile e nelle contrattazioni odierne ha raggiunto per alcuni minuti, la cifra record, minima dal 2004, di 34 dollari. Mai così bassi i consumi di petrolio, mai così alte le scorte di greggio tra gli Ocse. Risultato dell’equazione: crollo delle quotazioni che arrivano a sfiorare i 40 dollari al barile in una discesa che non sembra trovare più nessuna sosta, fosse anche solo momentanea. La diminuzione del petrolio non corrisponde però a una sostanziale diminuzione delle benzine presso i rifornimenti. I carbolubrificanti, soprattutto in Italia, scontano le accise imposte dallo stato che, di fatto, limitano la diminuzione del costo del prodotto non raffinato.
Non accennano a diminuire le tensioni dopo l’esperimento nucleare della Corea del Nord. Parole di condanna del test nordcoreano sono immediatamente arrivate anche dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, dal primo ministro giapponese Shinzo Abe, dalla Corea del Sud e dalla Gran Bretagna. Fonti USA, dichiarano che il presidente Obama sta valutando la possibilità di dispiegare in Corea del Sud “armi tattiche nucleari”. L’ipotesi ventilata durante una telefonata tra il presidente Americano e il presidente della Corea del Sud, Park Geun-Hye, potrebbe essere inserita in un pacchetto di misure di ritorsione, verso quella che viene considerata una “forte provocazione” dal regime di Pyongyang.
Michel Platini si ritira dalla corsa alla presidenza della Fifa, le cui elezioni sono in programma il 26 febbraio. Lo ha annunciato lo stesso presidente dell’Uefa, squalificato per otto anni per lo scandalo che ha investito la Federcalcio internazionale. Platini: “Ritiro la candidatura mi dedicherò alla mia difesa. Non posso, non ho né il tempo né i mezzi per andare dagli elettori, incontrare le persone e lottare con gli altri candidati. Ritirandomi, faccio la scelta di dedicarmi alla mia difesa contro un dossier in cui non si fa menzione di corruzione, di falsificazione, dove non c’è nulla”