Piero Macchi è sicuramente l’uomo che sta facendo parlare più di sé nella cronaca mondana. L’uomo, colpito da una malattia da diverso tempo, ha pensato di regalare ai propri dipendenti una grossa cifra, pari ad 1,5 milioni di euro prima di morire. Un gesto, quello di Piero Macchi, cha colpito non solo chi ha ricevuto questo regalo di Natale fuori dal comune ma anche l’opinione pubblica. La figlia di Piero Macchi, Giovanna ha recentemente confidato alle pagine de Il Corriere un aneddoto interessante riguardo a quello che ormai i media hanno subito battezzato ‘L’imprenditore buono’. La donna racconta che il padre era malato già da diverso tempo ed in una dei suoi ultimi viaggi in ambulanza per le cure a Varese, si accorse che il messo non si trovava in buono stato. “Quando arrivammo in ospedale, disse ai volontari: ‘Se vengo fuori anche stavolta, vi compro l’ambulanza nuova’. Ne venne fuori, perché era un uomo forte, e la prima cosa che fece fu proprio comprare l’ambulanza nuova”. Ci piace ricordare Piero Macchi con queste sue parole, un cuore puro, milionario. Molto più di valore del premio in denaro che ha lasciato in eredità. 



87 anni, una grave malattia che lo stava portando alla morte, un grande ringraziamento verso i suoi ex dipendenti. Ecco chi è Piero Macchi, l’imprenditore di Varese, che ha donato 1,5 milioni di euro agli operai della sua azienda, la Enoplastic di Bodio Lomnago. Prima di morire Macchi ha fatto testamento decidendo di donare a ciascuno degli oltre 200 dipendenti dell’azienda parte della sua eredità. Un modo per ringraziare “non solo il singolo individuo, ma l’intera ‘squadra’”, ha fatto scrivere alla moglie in una lettera recapitata ai dipendenti, insieme con i soldi, lo scorso Natale. Il testo integrale della lettera è stato pubblicato su Repubblica.it (clicca qui per leggere il testo). Il regalo è stato davvero inatteso per gli operai che mai si sarebbero immaginati di ricevere questa sorpresa il 25 dicembre scorso. Piero Macchi ha deciso di compiere questo gesto di riconoscenza quando ha capito che non gli restava più molto da vivere. E ha stabilito lui stesso quanto offrire a ciascun lavoratore: ai più giovani sono andati 2mila euro, per i più anziani fino a 10 mila. Ma per qualche famiglia particolarmente bisognosa la cifra è stata ancora più alta.



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