E’ un gruppo da oltre 7 miliardi di euro di fatturato quello dell’Esselunga che ieri ha perso il suo fondatore Bernardo Caprotti. Il patron del marchio della grande distribuzione è morto a quasi 91 anni dopo una malattia. Nel 2015, come ricorda Rainews, Esselunga aveva una rete di 152 supermarket in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio: il gruppo conta oltre 22.000 dipendenti e un fatturato di 7,3 miliardi di euro. La partita per la successione era già stata aperta quando il fondatore Caprotti si era ammalato. Negli ultimi mesi è stato infatti avviato un progetto di cessione di Esselunga e pochi giorni fa la banca americana Citigroup è stata incaricata di svolgere un ruolo di consulenza per scegliere il compratore. All’esame ci sono due manifestazioni di interesse per Esselunga arrivate da Cvc e Blackstone. Esselunga è valutata fra i 4 e i 6 miliardi di euro, a seconda che siano considerati o meno immobili e aree di sviluppo.



Ha colpito molto l’opinione pubblica la morte di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga, marchio della grande distribuzione che perde il suo patron. I dipendenti che lunedì mattina terranno chiusi tutti i supermercati in segno di lutto nel giorno dei funerali, ricordano così Bernardo Caprotti sulla pagina Facebook ufficiale di Esselunga: “La mia prima esperienza lavorativa, 10 anni all’Esselunga, che allora si chiamava ancora Supermarkets Italiani, camion verde scuro invece del giallo attuale, e tutti i rimorchi riportavano il nome di una battaglia famosa, Caprotti era appassionato di storia. A pranzo era sempre in mensa con impiegati e operai, credo lo facesse ancora adesso”; “Orgogliosa di essere una dipendente Esselunga. Oggi perdiamo un grandissimo UOMO. Ha sempre aiutato tt in silenzio non amava farsi quel genere di pubblicità…un grande in tt i sensi arrivederci dottore”; “Triste, grave perdita. Noi tutti dipendenti non dobbiamo mollare anzi dobbiamo fare, come sempre, sempre meglio e dare sempre di più. Solo così riposerà in pace perché fino alla fine ha amato la sua, la nostra Esselunga” (clicca qui per leggerli tutti). 



In segno di lutto per la morte ieri di Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga, lunedì prossimo 3 ottobre tutti i supermercati saranno chiusi la mattina. Ad annunciarlo lo stesso gruppo Esselunga sul proprio sito internet in cui si legge anche in home page: “Commossi e costernati dobbiamo comunicare che il nostro fondatore dottor Bernardo Caprotti ci ha lasciato”. Lunedì si svolgeranno infatti i funerali del fondatore di Esselunga. Bernardo Caprotti avrebbe compiuto 91 anni tra pochi giorni, il 7 ottobre: era malato da tempo ma fino a pochi mesi fa si era presentato in ufficio. E’ stato il pioniere della grande distribuzione in Italia. L’annuncio della morte del patron di Esselunga è stato dato dalla moglie Giuliana. Per espressa volontà di Bernardo Caprotti i funerali avverranno in forma strettamente privata e sempre per suo desiderio non dovranno seguire necrologi.



Oggi è morto il noto imprenditore emiliano Bernardo Caprotti, noto per essere stato il fondatore della catena di supermercati Esselunga. Uomo di grande spessore che ha saputo creare dal nulla un’azienda tra le più sane e produttive del panorama italiano. Sul quotidiano La Stampa lo ha ricordato il giornalista Alberto Mattioli. Mattioli ha voluto raccontare di un incontro avuto con Caprotti qualche anno fa voluto da quest’ultimo in seguito ad un articolo che gli era particolarmente piaciuto incentrato sulla battaglia burocratica portata avanti all’epoca da Caprotti per aprire una grande Esselunga a Modena. Mattioli ricorda tutti i momenti di quella giornata dai toni informali nel quale ha potuto conoscere un uomo vero e leale: “Non ho più rivisto il cavalier Caprotti. Poco male: era di quelle persone che non si dimenticano. Magari era un uomo difficile. Ma certamente era un uomo”.

La scomparsa di Bernardo Caprotti getta nuovi interrogativi sul futuro di Esselunga. Quale strada verrà presa ora che non c’è più il suo fondatore? La vendita potrebbe risolvere il problema della successione, visto che era aperto lo scontro tra Bernardo Caprotti e i figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta, estromessi nel 2011 dal controllo della società. Negli ultimi momenti in clinica Violetta è stata al fianco del padre, con cui c’era stato un riavvicinamento. Dopo aver appreso la notizie della morte di Bernardo Caprotti, Pier Luigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico, ha voluto ricordare l’imprenditore: “Se ne va un uomo particolare, un uomo che emozionava. Se ne va uno dei più grandi imprenditori italiani. Ma il Dottore vivrà ancora nella sua straordinaria impresa”. Su Facebook, invece, Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, gli ha dedicato un post: «Buon viaggio Bernardo Caprotti, genio di Esselunga, grande uomo, grande imprenditore e amico del Made in Italy, mai servo di nessuno. Grazie Bernardo!».

E’ morto oggi Bernardo Caprotti l’imprenditore che nel 1957 aveva fondato i supermercati Esselunga. Un uomo che ha sicuramente dimostrato di avere grandi capacità organizzative e ha dimostrato anche nel tempo di riuscire ad essere leader. La cosa che stupisce però è che sono davvero tantissimi i commenti da parte del pubblico che su Twitter ha dedicato numerosi ricordi a Bernardo Caprotti. Eccone alcuni: “Era un imprenditore coraggioso”, “Un genio, lo amavo davvero. Era un italiano vero”, “Si può dire che ha fatto molto di più lui per l’Italia che tantissimi politici?”, “Grazie Caprotti per quello che hai fatto”, “Imprenditore straordinario, un testone incredibile”, Addio ad un grande italiano”, “E’ un uomo che ha lasciato un vuoto. ha fatto la storia della Gdo italiana con Esselunga“, clicca qui per tutti i tweet. Per il pubblico era un innovatore, Bernardo Caprotti a modo suo ha davvero cambiato l’Italia e dato una speranza anche a molti che non ne avevano. 

Bernardo Caprotti è morto: l’imprenditore milanese, che ha fondato nel 1957 i supermercati Esselunga, avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 7 ottobre. Nato da una famiglia di industriali tessili, Bernardo Caprotti è stato mandato negli Stati Uniti dopo gli studi in legge per fare esperienza nell’industria del cotone e della meccanica tessile, ma nel 1952, dopo la morte del padre, si è ritrovato a gestire l’impresa di famiglia. Nel 1957 ha fondato la prima società di supermercati in Italia, che assume il nome di Esselunga, ma ha continuato il suo lavoro nel tessile. Solo dal 1965 decide di occuparsi di Esselunga a tempo pieno. Viene creata nel tempo una catena di 140 punti vendita e alcuni centri alimentari, riforniti da un centro di distribuzione unico. Di recente Bernardo Caprotti aveva dato mandato alla banca d’affari Citigroup di valutare la vendita. Almeno quattro fondi di private equity, tra cui BC Partners, stanno trattando l’acquisto di una quota di maggioranza di Esselunga, un’operazione da circa 6 miliardi di euro. Bernardo Caprotti aveva avviato trattative informali sei mesi fa con Blackstone e CVC, che hanno quasi completato la due diligence. Nonostante la rinuncia a tutte le funzioni operative nel 2013, Bernardo Caprotti aveva l’ultima parola su ogni decisione strategica relativa ad Esselunga. La sua morte potrebbe cambiare gli scenari, ma ora in famiglia prevale il dolore per la sua morte.