La disforia di genere, uno dei temi più delicati nel nuovo panorama culturale, scientifico e di società, viene trattato questa sera a Le Iene Show, con un servizio dedicato di Matteo Viviani. Una storia particolare quella di tutti i “transgender” che racchiude un dramma interno molto più profondo di quanto si possa facilmente pensare: nella cronaca italiana è notizia di pochi giorni fa la storia della prima persona con disforia di genere nel corpo di polizia. Accade a San Donato, alle porte di Milano, con i colleghi del Giorno che hanno intervistato giusto oggi la prima “trans” nel corpo della Polizia Locale. È una sovrintendente dei Vigili di San Donato, e fino qualche anno fa era un uomo: poi? «Ho iniziato la transizione dieci anni fa l’ho conclusa sei anni fa con l’intervento. Quando ho spiegato ai colleghi quello che volevo fare pensavano scherzassi, anche perché ero un bel ragazzo, sposato e con due figli. Poi hanno capito che facevo sul serio e mi sono stati vicini, anche perché professionalmente ero una persona valida». Una storia incredibile con un allarme e denuncia finale, raccontato sempre ai colleghi del Giorno: «La disforia di genere è ancora considerata una patologia psichiatrica e questo entra in contrasto con i requisiti necessari per essere un agente di sicurezza. Nel mio caso, il problema è stato superato quando lo psichiatra che doveva autorizzare la transizione ha certificato che ero una persona sana di mente, ma per i poliziotti e i carabinieri questo è ancora un ostacolo e chi decide di cambiare sesso viene destinato a svolgere un lavoro d’ufficio».



Un ragazzo intrappolato nel corpo di una ragazza. A sentirlo dire sembra quasi la trama di un film, ma si tratta invece della Disforia di Genere. E’ così che viene definita nell’ambiente la DIG, ovvero il disturbo di identità di genere. La disforia, di per sé, indica una scissione e dato che si parla di generi, quindi maschile e femminile, riguarda l’identità del soggetto interessato. In pratica riguarda le persone che si sentono uomo nel corpo di una donna o, viceversa, donne nel corpo di un uomo. Fino a qualche anno fa venivano definiti transessuali, ma in modo scorretto. Oggi invece si preferisce chiamarli transgender, ovvero in transizione da un sesso ad un altro. Si tratta, infatti, di un vero e proprio percorso che la persona in questione, uomo o donna biologica che sia, intraprende per essere finalmente se stessa. Di questa tematica spesso scottante per la società, ne parlerà questa sera, martedì 11 ottobre 2016, Le Iene Show. Matteo Viviani intervisterà infatti un ragazzo nato con il corpo di una ragazza ed ascolterà la sua sofferenza. Quella di vedere ogni giorno allo specchio una persona diversa da quella che si sente di essere, senza considerare il difficile rapporto che ne deriva con amici, parenti e la società in generale. L’errore più grande che può fare chi non conosce nulla della Disforia di Genere, riconosciuta dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, è credere che si sia parlando di gusti sessuali. Non ha nulla a che fare invece, con l’orientamento sessuale, perché la persona disforica può essere, come tutti, gay, etero, bisex, pansex ed anche nosex. Ovvero può preferire le persone dello stesso sesso, opposte, oppure entrambe o ancora non disdegnare la compagnia amorosa di altre persone disforiche. In altri casi, i più rari, non si ha alcun interesse alla sessualità. 

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