Giuseppe Angelo Roncalli, noto come Papa Giovani XXIII, nasce in una famiglia di umili origini, al contrario di alcuni suoi predecessori. La sua infanzia è dedicata interamente al lavoro ma vista la grande religiosità della sua famiglia, grazie all’intervento dello zio Zaverio, Giuseppe riesce a studiare presso alcuni conservatori. Sarà proprio grazie alla fiducia che riporrà in lui che, Angelo Roncalli, riesce ad ottenere il miglior tipo di risultato finale. Egli infatti riuscirà a diplomarsi ottenendo degli ottimi voti, venendo notato da alcuni vescovi ed insegnanti, che gli consigliarono di proseguire su questa strada, vista la devozione ed il grande impegno praticato durante il periodo di studi. Giuseppe Angelo Roncalli decise di seguire questi particolari consigli, che gli perissero di farsi notare dalla comunità cristiana: egli divenne subito vescovo di alcune piccole parrocchie di Sotto il Monte e visto il suo modo di operare, gli vennero affidati lavori d’ufficio per la Chiesa del Vaticano. Durante questo particolare periodo, il futuro Papa divenne anche insegnante della storia della Chiesa presso alcuni istituti e fondamentale fu il suo periodo trascorso nello stesso nella quale egli si diplomò. Con una fama sempre maggiore e soprattutto con un comportamento sempre corretto e mai privo di iniziative utili per la chiesa, dopo aver assistito alcuni militari italiani durante la prima guerra mondiale in qualità di addetto alla sanità militare, Giuseppe Angelo Roncalli divenne anche uno dei primi diplomatici della chiesa, figura che fino a qualche anno prima era impensabile. Il ruolo di Roncalli nel mondo della Chiesa diventa fondamentale e per alcuni versi, egli viene visto come innovatore. Parallelamente, mentre egli riesce ad ottenere successo nel mondo ecclesiastico, Mussolini riesce ad imporsi come dittatore, ma qualche piccolo contrasto tra i due non viene a mancare. Il futuro Papa, seppur sia d’accordo su alcuni punti del fascismo, condanna il modo di fare di Mussolini, che dal canto suo ignora completamente queste parole di Giuseppe Angelo Roncalli. 



Dopo diverse altre opere per la Chiesa, Giuseppe Angelo Roncalli venne eletto Pontefice nel mese di ottobre del 1958, elezione che venne vinta a sorpresa dallo stesso Giuseppe. Egli decise di adottare il nome di san Giovanni XXIII, evitando quindi controversie sul reale numero di successione. Egli venne ricordato per diverse opere uniche, come visitare i piccini nel periodo di Natale e diffondere con maggior attenzione e decisione la parola delle Chiesa. Dopo aver affrontato diverse problematiche relative all’Italia ed al mondo, come quello dei missili a Cuba, Papa san Giovanni XXIII si ammala di un male incurabile, ovvero tumore allo stomaco. Nemmeno questo grosso problema sembra però avere degli effetti negativi sulla sua religiosità e sulla sua voglia di diffondere la parola di Dio. Egli perderà la vita nel 1963, chiedendo a tutti di non piangere ed essere felici, visto che egli stava per raggiungere Dio e che i suoi cambiamenti sarebbero proseguiti dall’Alto, dove si stava recando. 



Sotto il Monte, città natale di Giuseppe Angelo Roncalli, è la città che lo ricorda il giorno undici ottobre di ogni anno con una messa solenne che ripercorre tutti questi suoi passaggi importanti per la chiesa. 

Sant’Alessandro Sauli viene invece ricordato in Corsica, dove egli decise di aiutare le persone povere con tantissime opere di carità e soprattutto cercando di unire la popolazione sotto la religiosità cristiana, definita da lui come unica fonte di piacere per l’anima e soddisfazione personale.

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