La cantante Fiorella Mannoia è stata oggi protagonista in qualità di testimone nell’ambito del processo che vede come parte offesa la nipote, Francesca G., vittima di stalking e molestie da parte della vicina di casa, una donna di 72 anni. A raccontare cosa è stata costretta a vivere per lunghi anni la giovane nipote di Fiorella Mannoia è il quotidiano Corriere.it. Siamo in un condominio del quartiere Parioli, dal quale già in tanti sono stati costretti alla fuga a causa di una donna 72enne, Antonia Concas, la quale finora avrebbe querelato molti suoi vicini rei, a sua detta, di provocare troppo rumore arrecandole fastidio. Tra coloro che hanno preferito andar via piuttosto che affrontare la donna ci sarebbe anche l’ex sindaco della Capitale, Gianni Alemanno. In merito alla nipote di Fiorella Mannoia, la stessa cantante oggi testimone nel processo a carico della 72enne, ha asserito di essere stata vittima di una vera e propria persecuzione nel corso degli anni. A detta della celebre artista, la Concas, imputata di stalking e violazione della legge sulla privacy, era solita sferrare a qualunque ora del giorno e della notte colpi sul soffitto con mazze e bastoni insultando in modo volgare la nipote Francesca. La cantante ha potuto constatare personalmente quanto avveniva in quella abitazione in quanto, ha rivelato, ha soggiornato dalla nipote per circa un mese per motivi di lavoro. Oltre ai forti rumori provenienti dalla casa della vicina 72enne, la Mannoia avrebbe scoperto anche la presenza di una telecamera di fronte alla sua porta. “Io me ne intendo, è chiaro che da quella l’inquilina riusciva a sapere chi entrava o usciva dal palazzo”, ha asserito la cantante. A prendere la parola è stata poi la nipote Francesca, spesso interrotta da crisi di pianto, la quale ha spiegato: “Sono quasi 20 anni che faccio i conti con questa signora e non ce la faccio più”. La ragazza ha rivelato di essere per questo motivo costretta ad andare da una psicologa, di vivere sempre da sola e di mangiare sempre fuori. Per due volte ha invitato degli amici in casa nell’arco di dieci anni ed in entrambi i casi si è ritrovata i Carabinieri allertati dalla donna. “Io ho cercato qualche volta di riconciliarmi con lei, ma non c’è stato verso: ho trovato escrementi sulla maniglia della porta di casa oppure uno stecchino sistemato sul citofono, in modo che suonasse di continuo”, ha aggiunto, pur consapevole di non essere certa della colpevolezza della signora 72enne. “Ogni volta che passavo davanti alla sua porta, mi ricopriva di insulti. Diceva che ero una prostituta, una che faceva festini a base di droga, una volta mi ha persino minacciata di morte”, ha chiosato sconvolta.



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