Questa sera, nel corso della nuova puntata della trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto, si tornerà a parlare del caso di Marco Vannini, il giovane appena ventenne ucciso poco più di un anno fa nella villetta della famiglia di Martina Ciontoli, l’allora sua fidanzata. Quella di oggi è stata una giornata importante per la famiglia di Marco Vannini in quanto si è svolta la terza udienza del processo in Corte d’Assise a carico dei Ciontoli e di Viola Giorgini, tutti presenti la sera del delitto del giovane di Cerveteri. A prendere la parola sono stati i genitori di Marco ed in modo particolare mamma Marina che, come riporta il quotidiano online TerzoBinario, ha manifestato la sua enorme soddisfazione per la possibilità che le è stata data: “Erano 17 mesi che volevo essere ascoltata”, ha dichiarato al termine dell’udienza. “Adesso confido solo nella giustizia perché sono sicura che la giustizia farà il suo corso”, ha aggiunto mamma Marina. La donna, sempre corretta, ha poi asserito di non volere vendette ma solo giustizia per il suo unico figlio. Nel corso dell’udienza, grande importanza ha avuto anche la testimonianza dell’infermiera del 118 e del medico del Pit di Ladispoli che hanno confermato come Antonio Ciontoli, unico imputato in aula, avesse chiesto di non svelare che Marco Vannini era stato colpito da un colpo di pistola al fine di non avere ripercussioni sul lavoro.
Si riaccendono i riflettori sull’omicidio di Marco Vannini, il giovane di Cerveteri ucciso il 17 maggio dello scorso anno mentre si trovava in casa della fidanzata Martina Ciontoli a Ladispoli. Presenti nella villetta la sera del delitto, oltre alla ragazza con la quale Marco era fidanzato da tre anni, tutti i membri della famiglia Ciontoli, ovvero papà Antonio, mamma Maria Pezzillo ed il fratello Federico, oltre alla fidanzata di quest’ultimo, Viola Giorgini, ora tutti imputati. Ad esplodere il colpo di arma da fuoco che ferì mortalmente il giovane Marco Vannini fu proprio Antonio Ciontoli, ex militare della Marina ed oggi il solo di tutti gli imputati sopracitati presenti in aula. Dopo la precedente udienza, quella che si è svolta oggi in Corte d’Assise a Roma è stata particolarmente importante in quanto a prendere la parola sono stati i genitori di Marco Vannini, Valerio e Marina mentre il cugino Alessandro Carlini sarà sentito il prossimo 26 ottobre. Le loro testimonianze sono state ritenute sin dalla vigilia della nuova udienza di oggi molto importanti al fine di ricostruire i comportamenti dei Ciontoli nei momenti successivi al ferimento tragico del povero Marco. Come riporta il sito Terzobinario.it, il giudice della Corte d’Assise ha tenuto ampiamente in considerazione le parole dei genitori di Marco Vannini ritenute importanti per inquadrare il livello di approssimazione con il quale l’intera famiglia di Martina gestì la situazione, a partire proprio dalla prima telefonata fatta da Antonio Ciontoli al 118. La striscia quotidiana di Chi l’ha visto, oggi ha fatto risentire l’inquietante telefonata nel corso della quale il Ciontoli chiedeva all’operatrice del 118 un’ambulanza parlando non di un ferimento da arma da fuoco, bensì di un attacco di panico a carico del povero Marco Vannini causato dallo spavento provocato da una caduta in bagno, durante la quale si era ferito con la “punta di un pettine” provocandogli un “buchino”. La telefonata fu successivamente annullata. Come rivelato dalla trasmissione di Rai 3, che stasera tornerà con una nuova puntata condotta da Federica Sciarelli occupandosi anche dell’omicidio di Marco Vannini, in aula era presente solo Antonio Ciontoli il quale è stato spesso visto con il capo calato mentre appuntava qualcosa su alcuni fogli di carta.