È finita in tragedia la storia del siriano presunto terrorista: si è impiccato in cella in Germania, a pochissimi giorni dalla cattura rocambolesca di alcuni rifugiati siriani che hanno inseguito e braccato il presunto terrorista con legami con Isis. Partiamo dalla fine, ovvero dal mistero attorno alla morte di Jaber al-Bakr: trovato morto nella notte nel carcere di Lipsia in cui era stato rinchiuso giusto tre giorni fa. Oggi si cercherà fai far chiarezza con la conferenza stampa del ministero della Giustizia di Sassonia che spigherà i dati finora in possesso degli inquirenti. Secondo la Dpa al-Bakr si è impiccato mentre lo Spiegel riporta come «era entrato in sciopero della fame e si trovava sotto osservazione permanente perché c’era il rischio che potesse uccidersi». Pare dunque assai strana come morte ma al momento non si hanno maggiori elementi: si è davvero suicidato o c’è altro? A ritroso andiamo alla sua cattura, domenica a Lipsia dopo che era stato ricercato in tutta la Germania per aver trovato dalla polizia nel suo appartamento di Chemnitz dove era stato ritrovato grosse quantità di esplosivo tra cui Tatp, lo stesso usato negli attentati di Bruxelles e Parigi. 22 anni, forse in contatto con l’Isis, dicevano i servizi segreti che hanno dato il là all’irruzione: avrebbe avuto intenzione di creare un attentato a Berlino, forse agli aeroporti dagli indizi raccolti dagli 007 tedeschi. Come riporta la Stampa, «L’arresto era avvenuto grazie a tre connazionali, che l’avevano legato nel loro appartamento e avevano avvertito la polizia». Un mistero nel mistero, con la stessa Merkel che aveva ringraziato pubblicate i migranti che avevano catturato il siriano poi oggi impiccato. Nelle prossime ore, forse, se ne saprà di più…(Niccolò Magnani)