Evidentemente non c’è mai fine alla blasfemia e all’offesa gratuita: va detto che almeno hanno preso spunto dai luoghi in cui è accaduta questa vicenda che hai tratti dell’assurdo ma purtroppo il nucleo reale, molto reale. A Piacenza in 64 sono stati denunciati per aver “celebrato” messe blasfeme con fette di salame usate come ostie e finti matrimoni inscenati davanti ad alcune chiese del piacentino: sono in tutto 64 le persone denunciate e indagate ora per il reato di “offese ad una connessione religiosa mediante vilipendio”, con età che vanno dai 20 ai 35 anni per i denunciati tra Piacenza, Fidenza, Parma e San Donato Milanese. La goliardia non ha confini visto che il tutto sembra essere stato organizzato “semplicemente per offendere la Chiesa Cattolica”. Qualche indizio? Beh il salame come eucaristia è l’offesa massima, ma anche uno spazzolone del gabinetto usato come aspersorio e tanto altro ancora. organizzati così dei “battesimi” o dei “matrimoni” fuori dalle chiese più belle della provincia di Piacenza, spesso anche in borghi medievali. Indagini partite dopo la denuncia di alcuni fedeli, questa volta reali, che hanno assistito al vilipendio e hanno rivolto agli inquirenti il fatto con tratti incresciosi. I parmensi e i piacentini shoccati per queste “messe con salumi” che fa il verso alle messe nere, quelle che veramente dileggiano in maniera diabolica il corpo sacro dell’ostia eucaristica. Va detto che un’utilità forse l’hanno avuta questi denunciati: fino ad oggi si diceva che alcuni avevano “le fette di salami sugli occhi”, ecco ora potremmo variare il detto tradizionale…



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