Era abitudine, da secoli, che i pontefici trascorressero le loro poche giornate di riposo vacanziero tra le mura di Castel Gandolfo, da quando Urbano VIII a inizio del 600 ne fece la sua residenza estiva. A dire il vero San Giovanni Paolo II aveva già cominciato a trasgredire la regola, preferendo passare le sue vacanze sulle Dolomiti o in alta montagna in Val d’Aosta dove aveva a disposizione una piccola casa tra i boschi. Papa Francesco non vi ha mai passato un giorno, mentre Ratzinger quando lasciò il Vaticano il 28 febbraio 2013 andò proprio lì a rinchiudersi, prima di trasferirsi nuovamente in Vaticano. Ma tutti i papi vi hanno trascorso dei periodi in estate. Pio XI addirittura vi fece una fattoria con tanto di pollaio e mucche da latte. Adesso Bergoglio ha deciso che Castel Gandolfo sarà un museo aperto al pubblico, basta papi. Dal 21 ottobre i cancelli saranno aperti alle visite, nella sua ottica di condivisione della Chiesa con tutti. L’inaugurazione sarà festeggiata da un coro di musica popolare cinese con il titolo di “La bellezza ci unisce”. Cosa si potrà visitare? Dalla sontuosa camera da letto riservata ai papi alla cappella privata sempre a uso esclusivo dei pontefici. E poi la vasta biblioteca, il cosiddetto salone degli svizzeri dove prestava servizio la guardia personale del papa e molto altro ancora.