Il riscaldamento del condominio si potrà accendere da domani 15 ottobre ma non in tutta Italia. Le regole sul riscaldamento variano infatti a seconda delle zone climatiche in cui è diviso il nostro paese. L’Italia è infatti suddivisa in sei zone per quanto riguarda il riscaldamento del condominio, in base alla temperatura media registrata durante l’anno. I primi a poter accendere i termosifoni saranno domani gli abitanti solo di alcuni comuni. Le date successive sono l’1 e il 15 novembre e l’1 dicembre. Novità di quest’anno, come riporta Forexinfo.it, è anche quella che riguarda gli impianti di riscaldamento centralizzato nei condomini in virtù del risparmio energetico: entro il 31 dicembre 2016 negli appartamenti in questione sarà obbligatoria l’installazione di valvole termostatiche a tutti i termosifoni, pena una multa dai 500 ai 2.500 euro (clicca qui per leggere tutte le regole del riscaldamento condominio con le zone, le date e gli orari).



Non esiste una vera e propria regola nazionale sull’accensione del riscaldamento nei condomini italiani. Bisogna infatti considerare che ogni regione subisce un’influenza climatica diversa, che ha delle conseguenze anche sulla data in cui accendere i termosifoni. Ogni zona è suddivisa per esempio in Sud ed isole, caratterizzate dalle lettere A e B, Nord Ovest (C e D) e via dicendo. Il periodo di accensione degli impianti viene deciso inoltre in base alla temperatura media dell’anno precedente, anche se i Sindaci dei diversi Comuni hanno pieno potere per apporre delle deroghe. L’unico dato comune a tutte le regioni italiane è la regola secondo cui il riscaldamento si può accendere dopo le 5 del mattino e va tassativamente spento entro le ore 23:00. L’unica eccezione per l’applicazione della norma riguarda gli impianti che prevedono un cronotermostato o una centralina climatica, ovvero i dispositivi che rendono possibile la contabilizzazione del calore.



I Comuni di Porto Empedocle, Linosa e Lampedusa, tutti in provincia di Agrigento, possono tenere acceso l’impianto per sei ore al giorno, contrariamente ad Agrigento città, Crotone, Catania, Palermo, Trapani, Siracura, Reggio Calabria e Messina (zona B) che invece possono aumentare l’accensione fino ad 8 ore al giorno. La zona C indica invece Imperia (Nord-Ovest), Latina (Centro), Taranto, Cosenza, Napoli, Lecce, Ragusa, Oristano, Sassari, Salerno, Caserta, Catanzaro, Cagliai, Brindisi, Bari e Benevento (Sud e isole). Questi ultimi comuni possono accendere i termosifoni per 10 ore al giorno, mentre salgono a 12 a Genova, Savona e La Spezia (Nord-Ovest), Forlì (Nord-Est), Ascoli Piceno, Ancona, Firenze, Livorno, Grosseto, Macerata, Pesaro, Prato, Siena, Viterbo, Terni, Pisa, Massa Carrara, Macerata (Centro), Avellino, Chieti, Caltanissetta, Isernia, Foggia, Nuoro, Matera, Teramo, Nuoro e Vibo Valentia. In ultimo la zona E con 14 ore di riscaldamento a disposizione durante il giorno per Bergamo, Brescia, Biella, Asti, Alessandria, Aosta, Cremona, Lecco, Como, Lodi, Novara, Milano, Sondrio, Padova, Torino, Pavia, Verbania, Varese e Vercelli (Nord Est); Bolzano, Bologna, Gorizia, Ferrara, Parma, Modena, Pordenone, Piacenza, Reggio Emilia, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia, Rovigo, Trieste, Treviso, Venezia, Vicenza e Verona (Nord-Est); Rieti, Frosinone, Arezzo e Perugia (Centro); Enna, Potenza, Campobasso, L’Aquila (Sud). Esclusi i comuni di Trento e Belluno per il Nord-Est e Cuneo per il Nord Ovest.