Oggi è il compleanno del Partito Democratico, un partito fondato il 14 ottobre del 2007 e lacerato fin da allora da profonde divisioni. Come sottolinea il Tg5, mai giorno di compleanno poteva arrivare in un momento peggiore, con il segretario e premier Matteo Renzi attaccato da tutte le varie fronde, che in questi anni si sono formate all’interno della compagine di governo. La divisione più grande, quella sul referendum costituzionale, non fa altro che far risaltare le differenze su un’unione che in verità non c’è mai stata veramente, e che forse è solamente una “riunione d’intenti”. Oggi i fondatori del Pd sono tutti lontani dalle “stanze dei bottoni”, stanze abitate dalle nuove generazioni, forse solo fino al 4 dicembre.



E’ Padre Arturo Sosa Abascal il nuovo “papa nero”, come viene definito, e cioè il nuovo preposto generale della Compagnia di Gesù, di cui ha fatto parte anche papa Francesco. Ha 68 anni ed è venezuelano, dunque un altro sudamericano ai vertici della Chiesa cattolica, è il trentesimo successore del fondatore Sant’Ignazio di Loyola. Nato a Caracas nel 1948, in precedenza è  stato consultore del padre generale, delegato generale per le case e le opere interprovinciali della Compagnia di Gesù a Roma. Ha conseguito un dottorato in scienze politiche presso l’Universidad Central de Venezuela. Il padre, riferisce la Curia generalizia dei Gesuiti, parla spagnolo, italiano e inglese e comprende il francese.

Massimo grado di allerta maltempo in Liguria dove il vento questa notte ha soffiato fino ai cento chilometri orari in particolare a Genova e nel savonese. Allerta rossa dunque fino mezzanotte di oggi, nel capoluogo genovese chiuse scuole e università, problemi ai servizi sanitari, sgomberate diverse abitazioni a rischio, sospesi tutti i mercati rionali, chiusi cimiteri e campi da calcio. Un autentico coprifuoco. Le ultime notizie dicono che la situazione sta peggiorando, il vento ha raggiunto anche le cinque terre dove ha toccato i 115 chilometri orari mentre precipitazioni molto forti si registrano a Chiavari e Cogorno, nel golfo del Tigullio. Alle 12 e 30 p atteso per una conferenza stampa l’assessore generale alla protezione civile che farà il punto della situazione. clicca su questo link per la notizia approfondita

Quattromila soldati italiani pronti a partire “per il fronte”. Lo ha annunciato il segretario della Nato Stoltenberg spiegando trattarsi di una presenza “simbolica”. Saranno dispiegati nel 2018 al confine con la Russia, e per quanto simbolica questa presenza, si tratta del fronte più caldo del momento, vista la tensione fortissima tra Mosca e Washington e le minacce neanche tanto velate di una terza guerra mondiale. “La missione ha la funzione di prevenire un eventuale conflitto” ha detto ancora Stoltenberg. Nel senso che più soldati si mettono vicino al confine, più si suppone che l’altro stato eviti di fare la guerra, è la politica del deterrente applicata dai tempi della guerra fredda. L’Italia sempre nel 2018 assumerà poi la guida della task force di azione ultrarapida:” La responsabilità della Nato è prevenire la guerra. Conservare la pace. Per questo anche il linguaggio è importante e io non farò nulla per aumentare le tensioni. Anche perché non vedo minacce imminenti per gli alleati. Ce n`è una terroristica, ma non militare” ha cercato di rassicurare il segretario della Nato.

E’ stata allestita al Piccolo Teatro Strehler la camera ardente dello scomparso Daio Fo, morto ieri a 90 anni di età, in via Marco Grepp 1. Resterà aperta dalle 9 e 30 di stamane fino alla mezzanotte, riaprirà domattina alle ore 8 fino alle 11, poi la salma verrà portata in Piazza del Duomo dove si celebrerà un funerale pubblico laico. Ai tanti messaggi di tributo che sono giunti nelle ultime ore, si accompagna quello fortemente polemico del figlio Jacopo, postato ieri su facebook:  “Sì, adesso sono tutti a celebrare Dario. Dopo una vita che han fatto di tutto per censurarlo e colpirlo in tutti i modi. Vaffanculo. Onore a Brunetta che ha detto che mio padre non gli è mai piaciuto”. Jacopo Fo attacca anche la città di Milano, la città del padre: “Anche Milano che adesso lo celebra non gli ha mai voluto dare spazio”. Dario Fo era ricoverato in ospedale da una decina di giorni per problemi respiratori e polmonari. Secondo quanti gli sono stati vicini, non ha mai perso il buonumore, addirittura cantando dal suo letto di malattia fino a quando è stato cosciente.

È una scuola distrutta quella che emerge da uno studio dell’associazione “Cittadinanza attiva”, una scuola che si basa su edifici obsoleti, e a volte carenti sotto il punto di vista della sicurezza. Oltre 100 crolli in tre anni, nei plessi dove ogni giorno entrano centinaia di migliaia di ragazzi, crolli a volte senza feriti, altre volte pericolosissimi per la salute degli studenti. Quasi venti i feriti in questi tre anni, feriti che per fortuna non hanno mai rischiato la loro giovane vita. Non sono solo questi dati a preoccupare, come sottolinea il presidente dell’associazione, le scuole italiane sono state costruite negli anni 60, poche sono state rammodernate, a molte manca persino l’agibilità, il caso più eclatante quello degli edifici calabresi, dove nel 94 % dei casi manca la certificazione di agibilità.

È morto suicida nel carcere di Lipsia, il siriano arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di essere un sospetto kamikaze, pronto ad entrare in azione in un aeroporto di Berlino. L’uomo Jaber Albak di ventidue anni ha trovato la morte impiccandosi alle sbarre della cella dove era stato rinchiuso. Prevedibili le polemiche, con i giornalisti pronti ad attaccare immediatamente l’amministrazione carceraria, per non aver preso le giuste misure per impedire il suicidio. Albak era stato arrestato dopo la segnalazione di alcuni suoi connazionali, precedentemente durante una perquisizione a casa sua era stato rinvenuto un ingente quantitativo di esplosivo ad alto potenziale.

Infinite le manifestazioni di cordoglio giunte dopo l’annuncio della morte di Dario Fo. La scomparsa oltre ad essere stata commentata dai siti stranieri in tutto il mondo, è stata oggetto di moltissimi post sui vari social italiani. Tra questi spicca quello di Matteo Renzi che ricorda la sua “poliedrica attività artistica”. Al cordoglio si è unito anche il ministro Franceschini, che ha ricordato la gioia negli occhi del “maestro”, quando aprì il museo Fo di Verona. Distrutto dal dolore Beppe Grillo, che negli ultimi anni si era legato indissolubilmente allo scrittore. L’ex comico è stato uno degli ultimi a vederlo in vita, e immediatamente dopo la dipartita ha pubblicato un post sul suo sito, post nel quale si evidenzia come tutto il movimento cinque stelle “piange” la scomparsa dell’artista

Si è spento a novant’anni Dario Fo, grande protagonista della vita culturale e politica italiana, nonché premio Nobel per la letteratura nel 1997. Fo è morto all’interno dell’ospedale Sacco, nosocomio dove era ricoverato da alcuni giorni per problemi respiratori. L’annuncio della morte è stato dato da fonti ospedaliere e confermato dal figlio Jacopo, che ha sottolineato come il padre abbia abbandonato la vita terrena, con quella serenità che lo ha sempre contraddistinto. L’ultimo lavoro di Fo era stato presentato a Milano il 20 settembre scorso, il libro intitolato “Darwin” già da stamani sta andando a ruba nelle librerie milanesi, segno della grande partecipazione della cittadinanza meneghina. Fo durante le ultime interviste aveva sottolineato la voglia che aveva, di “raggiungere la sua amata moglie Franca Rame”, donna con la quale aveva diviso buona parte della sua vita. I funerali saranno celebrati nei prossimi giorni, prevista una grandissima partecipazione popolare.