Domani a Milano si terranno in forma strettamente privata i funerali di Bernardo Caprotti, per il quale non è previsto alcun necrologio. In segno di lutto i dipendenti e i supermercati Esselunga, gruppo distributivo fondato dall’imprenditore deceduto a 90 anni), si fermeranno domani. Il presidente Vincenzo Mariconda e l’amministratore delegato Carlo Salza hanno invaso agli addetti una lettera: “Ci ha lasciato il nostro fondatore, la nostra guida, il nostro ispiratore. Con la sua presenza quotidiana ci è stato costantemente vicino, soffrendo e gioiendo con ciascuno di noi e facendo sue le nostre personali vicende”, si legge. Mariconda e Salza hanno poi ribadito a chi è stata rivolta la preoccupazione più grande di Bernardo Caprotti: “Fino all’ultimo alle donne e agli uomini di Esselunga, alle loro famiglie, al loro presente e al loro futuro. Il suo grande insegnamento e i suoi valori rimangono il nostro impegno per il futuro”.



Alla vigilia dei funerali di Bernardo Caprotti, fondatore della catena di supermercati Esselunga e che saranno celebrati nella giornata di domani in forma strettamente privata, l’attenzione è tutta sul futuro della stessa catena. Proprio in questo periodo, infatti, Caprotti aveva deciso di vendere i suoi supermercati. Oggi, dunque, continua a restare il rebus della successione. Tra le alternative, come ribadisce Quotidiano.net, non si esclude la quotazione in Borsa soprattutto alla luce dei rapporti difficili con i figli. Caprotti, infatti, aveva litigato con i due figli maggiori con i quali aveva vinto una lunga causa proprio di recente e da mesi era in attesa della conclusione della trattativa per la cessione della sua catena a vari fondi di private equity, tra cui Cvc Capital Partners, Blackstone e il più recente Bc Partners. Oggi i supermercati Esselunga sono valutati tra i 4 e i 6 miliardi di euro a seconda che vengano considerati rispettivamente immobili e aree di sviluppo. Nonostante questo, Esselunga continua a essere considerata un vero gioiello grazie al suo giro di affari di 7,3 miliardi nel solo 2015 ed in netta crescita.



Dallo scorso venerdì sera, il mondo dei supermercati e dell’economia italiana è in lutto in seguito alla morte di Bernardo Caprotti, fondatore del gruppo Esselunga. Come si apprende dall’agenzia di stampa Ansa, domani, lunedì 3 ottobre, i supermercati della catena saranno chiusi per lutto. Proprio lunedì, infatti, sarà la giornata in cui si svolgeranno i funerali di Caprotti che avverranno in forma strettamente privata. Ora però, resta aperta la questione sul futuro dei supermercati Esselunga, la cui catena lo stesso Caprotti voleva metterla in vendita. E’ noto infatti il contenzioso che va avanti da 5 anni con i due figli avuti in prime nozze e che ora rende ancora più complesso il destino della catena di supermercati. La causa con i figli, Giuseppe e Violetta Caprotti, infatti, non era ancora conclusa e solo nei prossimi giorni è attesa la lettura del testamento presso il notaio incaricato, Carlo Marchetti. Giuseppe e Violetta, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero molto scossi per la perdita del padre, malato di tumore, così come la figlia minore Marina, anche lei estromessa dal gruppo ma non in rotta con Bernardo Caprotti.



La morte di Bernardo Caprotti ha sconvolto il mondo del commercio e dei supermercati italiani, con specie gli ultimi anni che hanno visto numerosi contenziosi e discussioni sul rapporto tra le cooperative “rosse” di Emilia e Toscana e la guerra tutta sul mercato con Esselunga. Il patron Caprotti non ha mai disdegnato l’attacco, con la fortuna del suo libero “Falce e Carrello” che ha segnato ancora oggi alcuni processi in bilico. Eppure uno dei suoi grandi rivali, oggi lo celebra: «Le ricorrenti polemiche tra i cooperatori e il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, negli ultimi anni facevano anche un po’ parte del folklore. I toni sono stati eccessivi, anche con reciprocità, alla fine era diventato quasi un ritornello e tutte le occasioni erano buone per trovare motivi di distanza. Ma questo non toglie nulla al grande contributo di ammodernamento del Paese che Caprotti seppe dare» sono le parole del Presidente di Granarolo ma soprattutto Presidente di Lega Coop di Bologna, Giampiero Calzolari in una intervista a Repubblica. Di sicuro da lassù avrà fatto piacere a Caprotti quanto il rivale afferma anche della sua creatura più famoso, il supermercato con la S lunga: «Di fatto i supermercati di Caprotti oggi sono un importante sbocco commerciale per l’agroindustria del Paese».

Bernardo Caprotti, un mito dell’imprenditoria italiana, ha lasciato questo mondo venerdì sera a quei 91 anni di vita: la sua Esselunga ora però rimane un rebus viste le note vicende giudiziarie che hanno legato i figli contro il padre e viceversa. Il rapporto con i figli della prima moglie, Giusepe e Violetta, erano pessimi e certamente non andrà a loro il controllo dell’impero immenso creato negli anni da Caprotti. Restano allora la nuova moglie, Giuliana Albera e la figlia Marina Sylvia che però presentano comunque alcuni punti non chiari nella suddivisione del patrimonio: come spiega bene oggi su La Stampa il collega Francesco Spini, «Alla moglie andrà per lo meno il 25%, i figli si suddivideranno il 50% dell’eredità. In pratica a Giuseppe e a Violetta andrà il 16,66%, lo stesso a Marina. Che, insieme con la madre, avrà in partenza il 41,66%». Il problema che rimane è un 25% dell’impero che “ballerebbe” e che rimane frutto svelato solo dal testamento, depositato presso il notaio di fiducia di Caprotti, Carlo Marchetti: tra qualche giorno si scoprirà a chi è andato quel 25%, ma mentre è assai improbabile che vada ai figli di primo letto, Giuseppe e Violetta comunque restano in possesso del complessivo 33% dell’Esselunga e potrebbero porre veti nelle decisioni prossime dell’azienda, inevitabili visto la morte del grande genio del commercio.

La morte di Bernardo Caprotti, l’imprenditore che ha fondato il gruppo Esselunga, lascia ancora adesso l’amarezza nella bocca di chi l’ha conosciuto. 150 i punti vendita che il Dottore, come veniva chiamato con affetto, ha aperto in tanti anni di onorata carriera. Porti sicuri per la spesa delle famiglie italiane ed anche occasioni di lavoro. E’ su questo punto che si concentrano le parole del Sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, che ha sottolineato come il leader di uno dei più grandi colossi commerciali abbia promosso una crescita economica ed industriale in tutt’Italia. “Per Pioltello Esselunga è stata lavoro”, afferma ad Il Giorno, “imprenditoria, innovazione. E ci auguriamo che sappia continuare ad essere l’azienda leader che Caprotti ha con amore e dedizione costruito”. La sede principale del gruppo si trova infatti a Limito (Milano): è da lì che vengono decise e messe in atto le strategie commerciali ed imprenditoriali di Esselunga. Bernardo Caprotti è morto a 90 anni, dopo una vita dedicata a quel modello imprenditoriale “straordinario” ricordato da Pierluigi Bersani, ex segretario del PD. Del Mago della spesa, si ricorda infatti la passione e la tenacia con cui ha condotto il gruppo e quei punti oscuri che lo hanno visto spesso in contrasto con i sindacati, ma anche il giorno in cui decise di lasciare lo scettro Esselunga in mano ai figli. Subito dopo, a causa dei numerosi e duri scontri, Bernardo Caprotti decise infine di riprendere le redini dell’azienda, come ha fatto fino al giorno della sua morte.