Un caso che ha choccato l’Italia e la famiglia stessa: la ragazza morta di parto ieri a Catania (Valentina Milluzzo), dopo essere entrata in ospedale Cannizzaro incinta di due gemelli e con varie complicanze. L’aborto spontaneo per le gravi condizioni di salute delle tre persone, la mamma e i due gemellini, ha causato la morte per setticemia, ulteriori complicanze e poi la morte. Il fatto che ha sconvolto è che in quel reparto di ginecologia di completi medici obiettori di coscienza, pare che alcuni dottori non siano intervenuti proprio per la loro obiezione di scelta, causano ritardi nell’intervento e arrivando di fatto alla morte della povera Valentina. La denuncia della famiglia è scattata subito contro il reparto per capire se ci sono stati ritardi dovuti alla scelta personale dei sanitari: «Nel mio reparto i medici sono tutti obiettori — conferma Scollo — e quando è il caso vengono fatti intervenire specialisti esterni. Ma qui siamo di fronte a un aborto spontaneo, non era necessario alcun aiuto esterno; dunque riteniamo che non ci sia stata negligenza da parte del dottore che anzi molto tempestivamente ha fatto eseguire un esame con il quale è stata rivelata la presenza della sepsi», dice Paolo Scollo, primario e presidente della Società italiana di ostetricia e ginecologia. Secondo il primario, tutti i parametri sono stati rispettati. Oggi la madre, la sorella e il marito Francesco intervengono in diretta tv da Barbara D’Urso a Pomeriggio 5 per raccontare la loro versione dei fatti, mentre oggi a Catania sono arrivati gli ispettori del Ministero per provare a far luce dopo le prime indagini della Magistratura in seguito alla denuncia della famiglia di Valentina Milluzzo.



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