Dietro all’ultima vicenda che vede protagonista Julian Assange, il giornalista australiano noto per la sua collaborazione al sito WikiLeaks, del quale è cofondatore e caporedattore, ci sarebbero le elezioni americane. Ad Assange è stato ristretto infatti negli ultimi giorni l’accesso a internet nel timore, come comunicato dal governo dell’Ecuador, si legge sull’agenzia di stampa Agi, che possa interferire con il voto per le presidenziali Usa. Dal 2012 Julian Assange, ha ottenuto asilo politico dall’Ecuador e vive nell’ambasciata di Londra: il governo di Quito ha precisato di aver ‘oscurato’ il giornalista perché “nelle ultime settimane, Wikileaks ha pubblicato un’enorme quantità di documenti che hanno un impatto sulla campagna elettorale americana”. Secondo Wikileaks sarebbe stato il segretario di Stato Usa, John Kerry, a chiedere all’Ecuador di fare in modo che Julian Assange non divulghi informazioni riservate sulla candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton.



Julian Assange sta subendo forti pressioni negli ultimi giorni: il cofondatore di Wikileaks, che ha ottenuto asilo politico dall’Ecuador, potrebbe aver rischiato di subire un blitz da parte della polizia, avvistata “pesantemente armata” fuori dall’Ambasciata di Londra, dove è nascosto dal 2012. Sebbene l’Ecuador abbia rassicurato i seguaci di Wikileaks sul fatto che Julian Assange sia sotto protezione, molti di loro sono preoccupati per la sua sicurezza e si chiedono se sia ancora vivo. Le preoccupazioni sono legate ad un tweet di Wikileaks, che ha fotografato alcune guardie armate e annunciato che l’Ecuador aveva tagliato la connessione internet a Julian Assange. Fuggito dopo il mandato di cattura della Svezia, dove deve rispondere di quattro presunti reati sessuali, il cofondatore di Wikileaks ha sempre respinto le accuse, giustificandole come un elaborato tentativo per impedire che trapelino altri documenti. L’organizzazione, ad esempio, ha recentemente pubblicato una serie di documenti sul tentativo di accusare Assange di essere un pedofilo e una spia russa. Il documento fa capo a ToddandClare.com, che avrebbe legami con la campagna presidenziale di Hillary Clinton. E proprio gli Stati Uniti avrebbero chiesto al governo dell’Ecuador di interrompere il servizio internet a disposizione di Julian Assange. La scelta è stata giustificata col timore che pubblicasse documenti di impatto sulle elezioni presidenziali Usa. C’è chi ritiene, ad esempio, che la Russia stia lavorando attraverso Julian Assange per condizionare le elezioni americane. Intanto, come riportato dal portale inquistr.com, i seguaci di Wikileaks esprimono la loro preoccupazione su cosa potrebbe accadere nel caso in cui l’Ecuador decidesse di non proteggere più Julian Assange.

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