Udienza giubilare straordinaria oggi sabato 22 ottobre 2016: Papa Francesco, per esaudire le numerose richieste da parte delle diocesi e dai gruppi ecclesiali, ha infatti concesso un secondo incontro oltre a quello consueto del mercoledì. Il Santo Padre in questo giorno dedicato a San Giovanni Paolo II saluta in tutte le lingue i presenti e chi segue l’incontro da casa, oltre a catechizzare e ricordare l’operato svolto da papa Wojtyla, divenuto santo bruciando i tempi usuali di canonizzazione. All’Udienza giubilare Papa Francesco lancia un invito al dialogo: “Il dialogo abbatte i muri delle divisioni e delle incomprensioni; crea ponti di comunicazione e non consente che alcuno si isoli, rinchiudendosi nel proprio piccolo mondo”.



Papa Francesco parla poi a lungo di Papa Wojtyla e di quanto nella sua fragile situazione umana sia stato forte ed abbia portato il peso di una croce terribile, da ricordare assolutamente durante il Giubileo dedicato alla Misericordia. Come è obbligo ricordare quanto San Giovanni Paolo II ha scritto nella sua “lettera apostolica Salvifici doloris”, in cui afferma quanto sia importante “alleviare il dolore”. Esso è infatti una delle patologie che accompagna spesso la persona e la allontana dalla fede: i medici e tutti gli operatori sanitari dovrebbero porre una maggiore considerazione e trattare più approfonditamente le tecniche per rendere migliore e più dignitosa la vita, anche quella degli ammalati più gravi. Anche lo Stato e gli enti previdenziali dovrebbero capire quanto colpisca il dolore ed il modo in cui faccia soffrire sia l’ammalato che la sua famiglia, mentre nel mondo oltre l’80% di chi soffre non viene curato adeguatamente, ma è lasciato solo. In questo contesto è indispensabile ricordare con quanta forza San Giovanni Paolo II, che oggi è festeggiato, abbia saputo accettare tutto il dolore che la sua patologia debilitante e cronica gli ha riservato, ha sottolineato Papa Francesco. Papa Francesco ha salutato il pellegrini polacchi connazionali di Papa Wojtyla ricordando le parole che il Santo venerato oggi 22 ottobre 2016 ha pronunciato all’inizio del suo pontificato iniziato 38 anni fa.



Giovanni Paolo II, continua Papa Francesco nel ricordo del suo predecessore, è stato un pontefice che ha mostrato quanto sia stata grande la sua spiritualità, che nelle sue zone di origini viene tramandata da padre a figlio, continuando una tradizione culturale ricca di fede. Solo leggendo e praticando quanto scritto nel Vangelo è possibile aprire davvero le porte a Cristo e permettere che lui ci sia vicino nel momento del bisogno. Solo con la fede si ottiene la grazia di sperare, anche nei momenti di malattia o quanto ci sembra di non farcela più. Questo è il momento in cui subentra la misericordia divina in nostro aiuto e di tutti coloro che credono. Papa Francesco, come sempre è solito fare, si è rivolto ai giovani per augurare loro di perseverare nella fede e di ottenere la grazia di farlo. Così come San Giovanni Paolo II ha raccolto l’insegnamento dei suoi avi, anche i giovani di oggi dovrebbero imparare dai genitori e delle generazioni precedenti il valore della speranza e dell’amore che Cristo rivolge verso tutti coloro che credono in lui e nella sua misericordia. Il Pontefice ha esortato tutti a testimoniare la fede e a ricordare l’esempio di Papa Wojtyla, che nel suo immenso dolore fisico ha accettato la sua croce, come tutti dovremmo fare ed aiutare gli altri a procedere di pari passo alle difficoltà della vita. Analogo appello alle nuove e vecchie famiglie, che con l’esempio siano garanti di esempio della fede che il Santo oggi ricordato ci ha tramandato, come un buon padre fa ai suoi figli.



“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!” Questo è lo spirito che ha accompagnato San Giovanni Paolo II ed è lo stesso che dovrebbe essere dentro di noi, memori del suo esempio di uomo vigile sui bisogni del suo gregge, con particolare attenzione rivolta ai giovani e a quanti avevano bisogno di conforto. Amabile e dolce con chi soffriva, quanto tenace e duro sulleproblematiche politiche e mondiali, sempre pronto a intraprendere nuovi viaggi per sanare situazioni di alto rischio per la pace ed il benessere della società. (clicca qui per vedere il video dell’Udienza giubilare)