In attesa di una svolta nel giallo di Gianna Del Gaudio e che potrebbe giungere dai risultati dei Ris sul materiale rinvenuto di recente, tra cui la possibile arma del delitto, gli inquirenti continuano a tenere gli occhi puntati sul marito della vittima. Antonio Tizzani, unica persona indagata a piede libero, è sempre stato il maggior sospettato. La sua vita coniugale potrebbe nascondere lati oscuri e mai venuti alla luce, tra cui la folle gelosia nei confronti di Gianna Del Gaudio. Come rivela L’Eco di Bergamo, lo scorso 6 ottobre è stata perquisita nuovamente la villetta di Seriate dalla quale sono stati sequestri anche diversi regali che la donna avrebbe acquistato durante le sue ultime vacanze ad Avellino. Come mai questo sequestro? Secondo gli inquirenti potrebbe emergere che proprio uno di questi numerosi regali non fosse destinato ad un componente della famiglia, bensì ad una persona estranea. Questo potrebbe anche essere stato il motivo che avrebbe potuto scatenare la gelosia di Tizzani tanto da sfociare in lite poi trasformatasi in vero e proprio omicidio.
Il giallo sul delitto di Gianna Del Gaudio procede tra interrogativi e sospetti, concentrati in modo particolare sul marito della professoressa sgozzata, Antonio Tizzani. La svolta potrebbe arrivare a breve, soprattutto alla luce del recente ritrovamento. L’attenzione degli inquirenti, infatti, è concentrata sul rinvenimento di un sacchetto di plastica nascosto dietro una siepe distante solo qualche centinaia di metri dalla villetta rossa di Seriate e contenente, oltre ad un cutter insanguinato con annessi capelli castani anche un paio di guanti in lattice riportanti tracce ematiche sospette e resti di cibo. “I reperti ritrovati sono fondamentali”, hanno asserito gli inquirenti, come riporta il sito onlinereggi.com. Attualmente sarebbero in corso approfonditi esami proprio sul taglierino e sugli altri reperti contenuti nel sacchetto alla ricerca di tracce di Dna e di impronte utili a chiarire meglio la dinamica di un delitto dai contorni oscuri, consumatosi nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Occhi puntati anche sul sacchetto con la marca di un noto discount delle medesime zone della vittima. Lo stesso che si occupa a Seriate della consegna a domicilio di prodotti caseari campani.
Sembra davvero ad un passo la soluzione del caso dell’omicidio di Gianna Del Gaudio, la professoressa uccisa nella sua villetta di Seriate lo scorso 26 agosto, per cui l’unico indagato rimane il marito Antonio Tizzani, che fin dall’inizio della vicenda si è sempre professato innocente. Secondo le ultime indiscrezioni, però, ad incastrare Tizzani potrebbe essere addirittura un sacchetto contenente delle mozzarelle. Il fattorino che settimanalmente si recava a casa della coppia per consegnare le mozzarelle di un caseificio del napoletano, ha confermato a Quarto Grado di essersi recato proprio qualche giorno prima dell’omicidio a casa dei due:”Quel giorno, come ogni venerdì, ho consegnato ai Tizzani 1 kg di mozzarelle, andavo tutte le settimane da loro…”. Quel sacchetto di plastica, dove sono state poi rinvenute l’arma del delitto e dei guanti in lattice insanguinati, proviene dunque quasi certamente da casa Tizzani: è stato utilizzato dal marito di Gianna Del Gaudio per cercare di nascondere le prove dell’omicidio?
Il caso dell’omicidio di Gianna Del Gaudio potrebbe finalmente arrivare ad una svolta. Nelle prossimità della villetta della vittima, a Seriate, è stato ritrovato un sacchetto contenente un coltello che potrebbe essere stato usato per uccidere la professoressa in pensione, nella notte dello scorso 26 agosto. Sull’arma sono presenti infatti delle tracce di sangue che potrebbero corrispondere al dna di Gianna Del Gaudio, ma per averne la certezza bisognerà attendere l’esito del Ris di Parma. Il risultato dovrebbe avvenire all’inizio della prossima settimana e potrebbe fugare ogni dubbio. Assieme al coltello, il sacchetto conteneva inoltre un paio di guanti in lattice, a loro volta macchiati di sangue. Gli inquirenti stanno svolgendo le dovute analisi, riferisce una notizia Ansa, e soprattutto si stanno cercando dei residui organici o tracce genetiche che possano portare all’identificazione dell’assassino. Rimane quindi l’unico iscritto al registro degli indagati il marito della vittima, Antonio Tizzani, che continua a proclamarsi innocente. Nella mattinata di ieri, intanto, si è svolto un summit nell’ufficio del procuratore Walter Mapelli, con presenti Laura Cocucci, il pm preposto alle indagini del caso, il Colonnello Giampietro Lago, Comandante dei Ris di Parma, il Nucleo operativo ed il Colonnello Biagio Storniolo, Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri.