Il caso di Gianna Del Gaudio, la professoressa in pensione sgozzata nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso è giunto ad una svolta importante. Dopo il ritrovamento del taglierino con tracce ematiche avvenuto lo scorso 6 ottobre a poche centinaia di metri dalla villetta di Seriate, sono giunti oggi i risultati degli esami dei Ris che hanno confermato come il sangue rinvenuto sulla lama di fatto appartiene alla vittima 63enne. A darne conferma è stata l’inviata della trasmissione Pomeriggio 5 che è tornata ad occuparsi anche oggi del giallo. Gianna Del Gaudio, dunque, è stata uccisa con un cutter di colore giallo e nero con lama della lunghezza di circa 10 centimetri. Tuttavia, sul manico del taglierino non sarebbero state rinvenute tracce di Dna appartenente al marito Antonio Tizzani, il solo indagato a piede libero e che dall’inizio del terribile caso si è di fatto sempre professato innocente. A chi appartengono, invece, le tracce di Dna maschili ritrovate? Si apre un nuovo giallo destinato a far parlare ancora a lungo in attesa di ulteriori riscontri.
Il giallo di Seriate relativo al delitto di Gianna Del Gaudio ha conquistato un’enorme attenzione mediatica. Molte delle notizie ruotanti attorno alla morte della ex professoressa e ad alcune fasi delle indagini, infatti sono trapelate proprio dalla stampa o da alcune trasmissioni tv, come nel caso di Pomeriggio 5 che ha dato in esclusiva la notizia del ritrovamento della presunta arma del delitto. L’attenzione, in queste ore, sarebbe tutta concentrata proprio sugli esiti degli esami del Dna effettuati sul contenuto del sacchetto rinvenuto lo scorso 6 ottobre dietro una siepe distante qualche centinaio di metri dall’abitazione nella quale Gianna Del Gaudio ha trovato la morte nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Si tratterebbe di un taglierino sul quale sarebbero state rinvenute tracce di sangue. Secondo le indiscrezioni, come riporta IlGiorno.it, non si esclude che possa essere proprio il sangue della vittima 63enne. Certamente l’arma sarebbe apparsa immediatamente compatibile con quella usata per sgozzare con un solo fendente la povera professoressa per il cui omicidio, è bene ricordarlo, resta indagato a piede libero solo il marito Antonio Tizzani. La certezza sul Dna rinvenuto sulla lama del cutter potrebbe arrivare probabilmente anche nella giornata odierna. Il sacchetto, ritenuto anch’esso importante in quanto sotto certi aspetti riconducibile alla villetta di Seriate dove si è consumata la scena del crimine, oltre al taglierino conteneva anche dei guanti in lattice bianchi facilmente reperibili al supermercato. A differenza delle prime indiscrezioni, pare che su di essi non ci siano invece tracce ematiche, ma importanti saranno gli esiti sulle impronte. E’ chiaro che se all’interno dei guanti emergessero tracce di Dna di Antonio Tizzani, la sua posizione andrebbe a complicarsi sempre di più inesorabilmente anche perché l’uomo, oltre a ritenersi innocente, ha sempre sostenuto agli inquirenti di non aver toccato il corpo senza vita di Gianna Del Gaudio e quindi di non essere entrato in contatto con il sangue. Il sentore di una svolta nel giallo di Seriate, oltre che dall’importante ritrovamento reso noto solo nei giorni scorsi giungerebbe anche dal summit avutosi nei giorni scorsi e che ha riunito per tre lunghe ore procuratore, pm, comandante dei Ris di Parma e militari dell’Arma. L’assassino di Gianna Del Gaudio potrebbe avere ormai le ore contate. Nelle prossime ore dobbiamo attenderci un colpo di scena che chiarirà definitivamente la posizione di Antonio Tizzani.