Sulla cremazione che ha ricevuto il via libera dalla Chiesa Cattolica con un documento ad hoc che fissa alcuni divieti riguardo alla pratica. Sulla cremazione il Codacons, come riporta l’agenzia di stampa Agi, ha condotto uno studio dal quale emerge che l’Italia è l’ultimo paese in Europa ad adottarla. “In Italia la quota di defunti cremati è pari al 21% del totale; una percentuale lontanissima dal 70% del Regno Unito e dei maggiori paesi nordeuropei – spiega l’associazione – In tutta Italia, nel 2015 si sono registrate 137.165 cremazioni di feretri, contro i 117.956 del 2014 con una crescita del +16% su base annua”. La pratica della cremazione non è però un fenomeno omogeneo su tutto il territorio: “mentre aumenta nel nord, in particolare a Milano, non decolla al sud, sia perché la tradizione del funerale classico non lascia spazio ad altre opzioni, sia a causa della minore diffusione di poli crematori”.
Dopo il sì alla cremazione da parte della Chiesa Cattolica ecco che vengono posti dei paletti alla scelta di questa pratica. Nel documento approvato si specifica infatti che, oltre al divieto di conservazione in casa, la Chiesta non ammette nemmeno la “dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo” oppure “la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti”, oltre alla “divisione delle ceneri tra i vari nuclei familiari”. Inoltre la cremazioni non deve essere scelta per ragioni contrarie alla fede. In questo caso il testo dell’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede “Ad resurgendum cum Christo” specifica che “nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie”.
La Chiesa apre alla cremazione. Pur preferendo la sepultura dei corpi spiega che non è peccato cremare i defunti. Ma a determinate condizioni: no alla conservazione delle ceneri in casa né alla loro dispersione. I defunti cremati dovrenno quindi essere conservati nel cimitero dopo la celebrazione elle esequie. Le nuove regole sono contenute nel testo dell’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede “Ad resurgendum cum Christo”. Il testo sulla cremazione ha ricevuto il placet di Papa Francesco. Nel documento del Vaticano si legge che “laddove ragioni di tipo igienico, economico o sociale portino a scegliere la cremazione, scelta che non deve essere contraria alla volontà esplicita o ragionevolmente presunta del fedele defunto, la Chiesa non scorge ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l’oggettiva negazione della dottrina cristiana sull’immortalità dell’anima e la risurrezione dei corpi”. Nel caso in cui invece la cremazione “sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana” le esequie dovranno essere vietate (clicca qui per leggere il testo integrale).