La condanna a 27 anni di reclusione a carico di Padre Graziano, secondo la Corte d’Assise di Arezzo assassino di Guerrina Piscaglia, sarà al centro dell’attenzione nel corso della trasmissione Quarto Grado, in onda stasera su Rete 4. Mentre si attendono le motivazioni in merito alla decisione del giudice e che apriranno la strada all’appello per il quale il prete di origine congolese è più che pronto, oltre alla condanna a 27 anni di reclusione è stato disposto anche un risarcimento in via provvisionale di 100 mila euro al figlio della vittima, Lorenzo. Dopo la parentesi della telefonata bluff di cui Padre Graziano è stato vittima nelle scorse ore, come riporta il quotidiano online Corriere di Arezzo, la parte civile che rappresenta Lorenzo, figlio di Guerrina Piscaglia, è pronta a notificare l’atto per il risarcimento stabilito dalla Corte d’Assise ed immediatamente esecutivo. Sebbene nessuna cifra potrà mai restituirgli la madre scomparsa quasi certamente non avrà nulla essendo Padre Graziano nullatenente.



Quanto accaduto nei giorni scorsi a scapito di Padre Graziano, presunto assassino di Guerrina Piscaglia, ha avuto un’eco mediatica enorme. Il frate congolese condannato in primo grado a 27 anni di reclusione per l’omicidio della donna ed il suo occultamento ha ricevuto una telefonata bufala da parte di qualcuno che diceva di essere Papa Francesco. Immediata la smentita del Vaticano e la presentazione da parte della difesa del religioso di un esposto al fine di identificare i responsabili. Come riporta il quotidiano Corriere di Arezzo, proprio dalla finta telefonata sarebbe emersa però una bugia di Padre Graziano, il quale rivolgendosi a colui che credeva essere effettivamente il Santo Padre ha affermato di aver dimostrato la presenza nel processo di persone “pagate” per testimoniare contro di lui. Al finto Pontefice che inverosimilmente chiedeva dove avesse nascosto il corpo di Guerrina, il prete ha infine confermato quanto già asserito in aula nel corso del processo durato circa un anno, ovvero di non aver commesso reati e di non sapere dove possa essere attualmente Guerrina Piscaglia. Anche questa parentesi della telefonata bluff e che ha fatto seguito alla sentenza dei giorni scorsi potrebbe essere oggetto di discussione nel corso della nuova puntata di oggi di Quarto Grado, durante la quale sarà affrontato il caso di Padre Graziano.



Questa sera su Rete 4 andrà in onda una nuova puntata della trasmissione Quarto Grado che porrà l’accento, tra i vari casi, anche su Padre Graziano, presunto assassino di Guerrina Piscaglia e condannato nei giorni scorsi a 27 anni di reclusione con sentenza della Corte d’Assise di Arezzo. Nella giornata di ieri si è tornati a parlare della finta telefonata di Papa Francesco a Padre Graziano dopo la sentenza, precedentemente rivelata in esclusiva dall’avvocato del frate congolese nel corso della trasmissione Pomeriggio 5. Dopo la rivelazione clamorosa, sarebbe giunta la smentita direttamente dal Vaticano. Smentita confermata dallo stesso difensore di Padre Graziano che ieri ha portato in diretta tv, sempre su Canale 5, il video che testimonia la telefonata del finto Pontefice annunciando un esposto contro i responsabili della falsa telefonata. Anche il Corriere di Arezzo ha confermato oggi l’avvenuta presentazione di un esposto da parte dell’avvocato Riziero Angeletti affinché sia identificato l’autore della chiamata avvenuta all’indomani della sentenza di condanna presso il convento dei Premostratensi in cui Padre Graziano sta scontando i domiciliari.



Dopo la condanna a 27 anni di carcere a carico di Padre Graziano, giunta in seguito alla sentenza di primo grado in chiusura del processo sul giallo di Guerrina Piscaglia, la famiglia della donna scomparsa si è appellata ancora una volta al frate congolese: “Ora ci dica dov’è il corpo”. Vano sarebbe stato, come riporta il Corriere di Arezzo, il tentativo del marito Mirco Alessandrini e della sorella della donna scomparsa oltre due anni fa da Ca’ Raffaello, di conoscere la verità sul cadavere della compianta. Per la Corte d’Assise di Arezzo, intanto, Padre Graziano sarebbe colpevole dell’omicidio volontario e della distruzione del cadavere della casalinga 50enne, mentre non avrebbe riconosciuto l’aggravante dei futili motivi e che sarebbe costato al frate congolese una pena maggiore, a 30 anni di reclusione o addirittura all’ergastolo. Dopo la sentenza, ad esprimere la sua forte vicinanza alla famiglia della vittima è stato anche il vescovo di Arezzo Cortona Sansepolcro, monsignor Fontana, augurandosi che la piena verità possa venire presto alla luce. E mentre l’arcivescovo ha sottolineato l’inadeguatezza del presunto assassino di Guerrina Piscaglia e che gli costò il trasferimento da Ca’ Raffello, Padre Graziano ha fatto ritorno a Roma, nel convento dei Premostratensi dove resta agli arresti domiciliari. Dopo la condanna severa, non è detto però che possano giungere a suo carico le prime limitazioni all’attività di sacerdote che attualmente può liberamente svolgere. Intanto, mentre si attendono le motivazioni della Corte, il suo avvocato ha già annunciato la sfida in appello, in vista della quale Padre Graziano si sarebbe già dimostrato pronto al punto da essere lui a rincuorare il difensore: “Forza leone, coraggio…”. Il presunto assassino di Guerrina Piscaglia, dunque, continua a sostenere la sua innocenza come ha sempre fatto nel corso dell’intero processo. Il caso sarà affrontato questa sera in occasione della nuova puntata della trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, che approfondirà l’esito della sentenza analizzando le varie tappe del giallo lungo oltre due anni.