I riflettori tornano a riaccendersi su uno dei casi di cronaca che ha dominato il 2016, ovvero l’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio. Per il delitto sono in carcere i due ex amanti, Gabriele Defilippi e Roberto Obert, i quali avrebbero avuto un ruolo attivo nell’uccisione della donna e Caterina Abbattista, madre di Gabriele ed accusata di concorso in omicidio. Proprio quest’ultima, da sempre consideratasi estranea all’uccisione di Gloria Rosboch, sarebbe ora intenzionata a donare le sue abitazioni, rispettivamente la casa di Castellamonte e quella di Gassino ai genitori della professoressa uccisa. E’ quanto riporta il Quotidiano del Canavese, parlando di una sorta di vero e proprio indennizzo in favore dei due anziani genitori che ancora oggi piangono la perdita crudele della loro unica figlia. Nei giorni scorsi, a quanto pare, c’era stato un contatto con l’avvocato di parte civile, Stefano Caniglia, in merito alla annunciata donazione, ma a quanto pare la sua realizzazione potrebbe essere piuttosto complicata. In primo luogo, a rendere difficile la messa in atto del desiderio di Caterina Abbattista sarebbe il fatto che le due abitazioni sarebbero sotto sequestro, richiesta questa che era stata avanzata proprio dai legali dei genitori di Gloria Rosboch e poi perché, nel caso della villetta di Gassino, il 90% della proprietà è del figlio Gabriele Defilippi, assassino della professoressa. L’eventuale donazione ha come obiettivo, naturalmente, quello di ottenere un possibile sconto di pena in vista del processo che quasi certamente prenderà il via il prossimo anno, verso primavera. Intanto, per Caterina Abbattista potrebbero giungere nei prossimi giorni cattive notizie in quanto il prossimo venerdì si discuterà la richiesta del padre naturale del figlio minore di toglierle l’affidamento. La donna, arrestata il 19 febbraio scorso con l’accusa di concorso in omicidio di Gloria Rosboch, non sarebbe nelle condizioni di poter seguire il figlio, fortemente scosso da quanto compiuto dal fratello Gabriele Defilippi.