La Regione Marche, in base a quanto sta succedendo nel territorio, ha preso un’importante decisione per aiutare tutte le famiglie in difficoltà. E’ stata disposta infatti l’esenzione del pagamento dei ticket per tutte le prestazioni specialistiche e per i farmaci: il provvedimento è esteso a tutti i residenti nei comuni che sono stati colpiti dal terremoto durante lo scorso 26 ottobre. Una scelta voluto da Lucia Di Furia, dirigente Sanità, che ha provveduto ad inviare una circolare a tutte le Aziende ospedaliere, Inrca e Asur perché applichino le disposizioni. Il provvedimento si estende anche alle prestazioni ambulatoriali specialistiche sia nelle strutture private che pubbliche e che hanno aderito in precedenza alle convenzioni con la Sanità regionale. Abolita anche la differenza di costo fra i farmaci prescritti di fascia A e quelli di riferimento.
I vigili del fuoco che dal 24 agosto con il terremoto di Amatrice sono impegnati nei soccorsi che hanno consentito di salvare decine di vite umane riceveranno la medaglia d’oro da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad annunciarlo, come riportato dall’Ansa, è stato il sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci, durante una visita al Comando provinciale dei Vvf ad Ascoli Piceno. Bocci ha fatto sapere che la cerimonia si terra il prossimo primo dicembre a Roma, presso la sede delle Scuole Centrali Antincendio dei Vigili del fuoco e ha motivato con queste parole la decisione del Capo dello Stato:”‘Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferirà la Medaglia d’oro alla Bandiera dei Vigili del fuoco, anche e soprattutto per il grande lavoro fatto durante il terremoto”. Secondo Bocci quello di Mattarella ai pompieri è soprattutto “un riconoscimento che si deve anche a voi per l’opera che dal 24 agosto state portando avanti”.
La Commissione Grandi Rischi lancia l’allarme: i terremoti che negli ultimi mesi stanno mettendo a dura prova la resistenza del Centro Italia potrebbero non restare circoscritti alle zone che in questi giorni stanno facendo i conti con la violenza del sisma. A chiarirlo è una nota della stessa commissione, in cui si spiega:”Un aspetto della sismicità di questa regione è la possibilità che le sequenze possano avere una ripresa e propagarsi alle aree limitrofe, come già avvenuto ad esempio per gli eventi del 1703 (con due eventi di magnitudo circa 7 a distanza di un mese), del 1639 (almeno due eventi comparabili a distanza di una settimana), di Colfiorito (1997, magnitudo 6.0, con una sequenza di sei eventi di magnitudo oltre 5.2 su una durata di sei mesi) e ora nella zona di Amatrice, con due eventi di magnitudo 6.0 e 5.9 a distanza di due mesi”. La raccomandazione è dunque quella di “intensificare l’azione delle amministrazioni pubbliche al fine di proseguire ed accelerare i programmi di valutazione della vulnerabilità e riduzione del rischio sismico con particolare attenzione agli edifici strategici e rilevanti”.
Il premier Matteo Renzi torna a palare del terremoto che ha colpito di nuovo il centro Italia lo scorso 26 ottobre dopo il sisma del 24 agosto. E lo fa dal palco di Piazza del Popolo a Roma dove è in corso la manifestazione per il sì al referendum costituzionale. Riguardo al terremoto Renzi ha ribadito: “non permetteremo che questo terremoto sia una vergognosa occasione di scandalo come fu l’Irpinia o l’Aquila. Vogliamo che ci sia una forte presenza solidale di tutto il popolo italiano e di tutte le forze politiche italiane. E poi dobbiamo fare finalmente prevenzione perché stiamo finendo le lacrime a furia di questi disastri”. Il premier Matteo Renzi ha poi inviato il proprio abbraccio a tutti gli amministratori dei comuni colpiti dal sisma.
Dopo il terremoto del 26 ottobre scorso si pensa anche agli animali e agli allevamenti. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, sottolinea che con l’arrivo del freddo è urgente l’invio di moduli abitativi nelle campagne. Si tratta di un intervento richiesto per gli allevatori che hanno avuto case e stalle crollate ma non possono spostarsi per non lasciare soli gli animali. Sono oltre 900 le aziende agricole presenti nei soli comuni maggiormente colpiti in provincia di Macerata nelle Marche. La Coldiretti precisa che i moduli abitativi sono indispensabili per consentire agli allevatori di continuare a presidiare le proprie stalle e curare gli animali, mucche e pecore, dalle operazioni di mungitura alla semplice alimentazione.
Continuano i disagi per le popolazioni colpite dal terremoto lo scorso 26 ottobre dopo due mesi dal sisma che ha devastato il Centro Italia il 24 agosto scorso. Questa volta, rispetto a due mesi, non ci sono stati morti ma le scosse di terremoto hanno comunque provocato crolli in varie località già colpite dal precedente sisma. L’assessore della Regione Marche alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, come riporta Tgcom24, sottolinea che “la situazione ogni ora che passa è sempre più grave. Una parte della provincia di Macerata che il sisma del 24 agosto aveva già provato, adesso è in ginocchio, più di ogni altra volta”. E aggiunge: “Bisogna convincere la popolazione a lasciare momentaneamente il territorio, perché con il freddo non possiamo allestire tende e per le casette ci vogliono i tempi tecnici”.
Per i terremotati delle Marche sono in arrivo, come riporta Meteoweb.eu, due tensostrutture dall’Abruzzo. La Protezione Civile della Regione Abruzzo ha infatti dato la propria disponibilità a fornire questo tipo di assistenza per gli sfollati marchigiani del terremoto dello scorso 26 ottobre. A comunicarlo è la Sala Operativa Permanente. Si tratta delle cosiddette “tende sociali per l’accoglienza delle persone”: sono dotate di predisposizione antineve, di sistema di riscaldamento, illuminazione e di personale di presidio. Una tensostruttura è in alluminio e PVC ignifugo di dimensioni di 13 x 30 metri di proprietà della Croce Rossa Italiana di Giulianova e l’altra in metallo e PVC è di dimensioni di 8 x 10 metri di proprietà della Organizzazione Croce Verde di Martinsicuro.
E’ polemica sulle parole del vice ministro israeliano della Cooperazione regionale Ayoub Kara che ha definito ieri il terremoto avvenuto in Italia lo scorso 26 ottobre una “punizione divina”. Il sisma, secondo quanto dichiarato da Kara, sarebbe avvenuto perché il nostro paese si è astenuto all’Unesco nel voto sulla Città Vecchia di Gerusalemme. Kara – secondo quanto riferisce il sito di Ynet, si legge su La Stampa, mercoledì scorso era in missione in Vaticano quando c’è stata la scossa di terremoto. Dopo le parole pronunciate da Kara sul terremoto avvenuto in Centro Italia proprio mercoledì scorso è arrivata la presa di distanza dell’ambasciata israeliana a Roma. Come riportato da Tgcom24 fonti dell’ambasciata hanno dichiarato: “Le parole attribuite al vice ministro non rappresentano assolutamente la posizione dello Stato di Israele e del ministero degli Esteri”.
Il terremoto che ha colpito il centro dell’Italia è stato un trauma per moltissime persone. Sono moltissime le persone costrette a lasciare le loro cose in un mondo distrutto che ha costretto a ricominciare tutto dall’inizio. Una delle storie più struggenti è quella di un ex operaio di nome Italo Belardinelli che è insieme ad altre circa cento persone uno degli sfollati di Camerino. Vive ora in uno dei palazzetti del comune e racconta come si sia trovato a dover rivivere quell’incubo di cui era stato già protagonista nel 1997. Come riportato da Ansa.it spiega: “Pensavo di aver chiuso con questo tipo di paure nel 1997 e invece mi ritrovo ancora a dormire in un palazzetto senza la possibilità di farmi una doccia per giorni. Rivoglio la mia privacy. Ricordo ancora il terremoto del 1997 quando passai cinque mesi nelle tende e un paio d’anni nei container prima di rientrare in casa mia. In quel periodo sia chiaro che non ci facevano mancare niente. Spero però di non rivivere quanto già accaduto. Una cosa così non l’avevo mai provata però. L’altra sera se fosse tutto durato un altro po’ avrei avuto un infarto”.
Non si placano i dissidi tra Roma e Bruxelles sulla manovra economica. Padoan specifica che la manovra rispetta tutte le regole e la UE si dimostra disponibile a dare la sua approvazione dopo averne verificato la validità. Un’altra polemica riguarda i rapporti tra Governo ed Inps. Il presidente delle ente pensionistico Boeri ha ribadito il bisogno di tutela verso gli esodati ed ha espresso le sue perplessità in merito alla proposta di pensionamento anticipato inserita nella manovra. Di parere opposto è invece Padoan che ritiene la pensione anticipata sia un’ottima occasione per abbandonare il mondo del lavoro con spese a carico dei lavoratori, ad eccezione di chi ha svolto lavori usuranti.
Secondo il Presidente ungherese Orbàn l’Italia non riuscirebbe ad adempiere a quanto stabilito dal patto di Schengen sul tema dei migranti a causa di problemi di bilancio. Il Presidente del Consiglio italiano Renzi ha risposto a tali affermazioni precisando che non c’è alcun problema nel bilancio italiano ed ha ribadito l’importanza che tutti i Paesi europei collaborino nel fronteggiare l’emergenza migranti, altrimenti porrà dei veti, poichè l’Italia non dovrà più essere il salvadanaio d’Europa. Anche Orbàn ha minacciato di porre un veto, non rispettando più le quote di ripartizione dei migranti.
Un gravissimo incidente è avvenuto in Brianza, precisamente sulla strada provinciale tra Milano e Lecco. Un cavalcavia è crollato al passaggio di un Tir carico di acciaio. Il mezzo pesante è precipitato, finendo sopra una macchina. Il bilancio è di un morto, ossia il conducente dell’auto, e quattro feriti tra cui ci sono anche dei bambini. Il cavalcavia era stato ricostruito solo qualche anno fa, per cui il Ministero dei Trasporti ha aperto un’inchiesta per verificare i lavori eseguiti.
In alcuni comuni della Versilia l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti ha chiesto agli spazzini, suoi dipendenti, di perdere peso visto che la maggior parte di loro è in sovrappeso. Ciò sia per salvaguardare la loro salute e sia per ridurre il rischio di infortuni sul lavoro. L’azienda si farà carico delle spese per le visite dal nutrizionista.
L’Unione Europea, con sede a Bruxelles, ha dato il suo parere positivo affinché dal 2018 sia permessa l’importazione e quindi la consumazione di cavallette e scorpioni. Da quel momento infatti questi insetti potranno essere disponibili in tutti i ristoranti, ma anche nella grande distribuzione per uso casalingo. Tale decisione della UE sta facendo discutere molto l’opinione pubblica che non condivide questa scelta.
Il terremoto non dà tregua nell’Italia centrale, ma gli sfollati non sono messi alla prova solo dalle sciame sismico e dal maltempo: due sospetti “sciacalli” sono stati fermati dalla polizia ad Ussita mentre si aggiravano tra le case. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, i due uomini – un romeno e un moldavo, entrambi pregiudicati – avevano in automobile una cassetta di attrezzi da scasso. Entrambi sono arrivati da Roma, ma non hanno saputo spiegare il motivo della loro presenza nella zona. Sono stati denunciati a piede libero. Ussita, epicentro della scossa più forte tra le due che hanno fatto tornare l’incubo terremoto, deve “chiudere” per almeno due mesi, come riferisce La Repubblica: tutti gli abitanti, 400 persone circa, devono lasciare le proprie case, anche quelle agibili, a causa delle continue scosse che stanno causando cedimenti. Ussita, dunque, è diventata la “zona rossa”, che comprende infatti sia il centro che le frazioni più lontane.
Parla l’ex capo della Protezione Civile e commenta le ultime notizie sul terremoto di queste ore che ancora una volta sta devastando il centro Italia: in sella durante il terribile sisma de L’Aquila oggi commenta il lavoro del suo successore Fabrizio Curcio e non ci sono che elogi per il suo operato. «bravissimo, sta lavorando bene, sta facendo dei miracoli: gli darei un sette e mezzo come voto. Cento miliardi di euro e almeno vent’anni di tempo per poter mettere tutto davvero in sicurezza». Non altrettanto positive le parole di Bertolaso, in una intervista al programma radiofonico “Un giorno da pecora” sugli enti locali che in questi anni, dopo il sisma in Umbria del 1997, avrebbero dovuto fare prevenzione: «Stavolta il Terremoto è stato meno perfido di quello del 24 agosto, che ha provocato tante vittime, ma è stata solo una questione di fortuna, non merito della prevenzione. Qualcosa in Umbria e nelle Marche, dopo il Terremoto del 1997, è stato fatto. Ma dovremmo verificare perché edifici che dovevano esser stati messi a norma sono comunque crollati». Secondo Bertolaso, il terremoto poteva fare meno danni se si fossero spesi meglio i soldi della messa in sicurezza, «se non si fanno controlli è così che funziona in Italia…».
Mentre continuano le scosse di terremoto nel centro Italia, non è escluso che vi siano ulteriori rischi anche in altre zone attigue: su tutte, è Roma il luogo maggiormente indicato dai geologi come un posto non sicurissimo per l’emergenza terremoto delle due faglie gemelle che si sono scatenate lo scorso 24 agosto e 26 ottobre. «La città ha un patrimonio costruito non sempre in buono stato. Specie gli edifici costruiti fra il 1950-1970 non tanto i monumenti antichi. Sono quelli i palazzi che possono risentire, anche in base a dove sono ubicati. Se appoggiano sui vecchi terreni alluvionali del Tevere lì le onde sismiche vengono amplificate quindi anche un sisma debole può provocare danni importanti», spiega Mario Tozzi in esclusiva a LaPresse. A Rai News giusto ieri lo stesso geologo aveva detto come le zone più a rischio per la Capitale sono le aree periferiche a Nord e orientale, con gli epicentri dei terremoto degli ultimi giorni che si sono fatti sentire eccome in larga parte della città di Roma.
Nel tentativo di andare in contro alle gravi emergenze che le aree colpite dal terremoto dovranno affrontare nei prossimi mesi – le ultime notizie danno purtroppo ancora attivissimo lo sciame sismico in corso tra Marche e Umbria, nella Val Nerina – ha parlato oggi il Ministro Maurizio Martina all’Ansa, a margine della fiera del Bovino da latte a Cremona. Dopo il Consiglio dei Ministri è stato deciso di «stabilire il raddoppio degli aiuti per gli allevatori colpiti dal sisma, con plafond dedicato oltre a quanto stabilito già con il decreto terremoto». Per il ministro Martina la zootecnia è un pezzo fondamentale dell’identità di questo territorio, «da qui dobbiamo ripartire nonostante la paura delle ultime ore». Situazione difficile, la ripartenza e la ricostruzione nei luoghi colpiti dal terremoto passa anche dal rilancio dell’economia e dell’agricoltura, con i fondi attivati anche dall’Unione Europea che andranno rivisti e aumentati per far fronte a questa seconda parte della grande emergenza terremoto in Centro Italia.
Le parole del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio arrivano nella mattinata di terremoto passato ancora in centro Italia: le ultime notizie parlano di altre centinaia di scosse con picchi arrivate fino al grado M 3.5 Richter, con la popolazione ancora terrorizzata presso le aree di Marche e Umbria coinvolte dalla seconda ondata di terremoto. «Siamo pronti ad aumentare le risorse destinate alle aeree colpite dal terremoto ben oltre i 4,5 miliardi inseriti in manovra. Appena ci saranno delle stime precise sui danni, decideremo gli interventi. Non ci tireremo indietro. Di certo non lasceremo sole le famiglie così duramente colpite e, gradualmente, metteremo in sicurezza tutto il territorio nazionale», parla Delrio in una intervista al Messaggero. Ma non è l’unica promessa fatta dal ministro alla popolazione colpita dal terremoto visto che non dimentica il “vecchio” sisma, di due mesi fa: «Siamo pronti ad aumentare le risorse destinate alle aeree colpite dal terremoto ben oltre i 4,5 miliardi inseriti in manovra. Appena ci saranno delle stime precise sui danni, decideremo gli interventi. Non ci tireremo indietro. Di certo non lasceremo sole le famiglie così duramente colpite e, gradualmente, metteremo in sicurezza tutto il territorio nazionale». Intanto Rai News24 viene data la notizia dall’inviata Silvia Balducci da Camerino, sarebbero stati fermati due possibili sciacalli tra i paesini colpiti dal sisma e nelle prossime ore saranno interrogati per fugare il dubbio o confermare l’accusa.
Mentre le ultime notizie che arrivano dal tour di Renzi a Padova riguardano ancora il terremoto in centro Italia – «Se dobbiamo essere in prima fila nella gestione dell’emergenza e della ricostruzione a regola d’arte cosa che stiamo cercando di fare evitando anche le polemiche del passato, quello che manca è la scommessa sul futuro: c’è bisogno di un grande sforzo a livello progettuale» – dal punto di vista della prevenzione e dell’emergenza del sisma tra Marche e Umbria non arrivano buone notizie. «Adesso sappiamo che c’è un’altra faglia attiva, a nord di quella responsabile del terremoto della scorsa estate. Sono contigue e in parte sovrapposte, nella zona di Norcia», confermano Alessandro Amato e Massimo Cocco dell’Ingv. Potrebbe durare ancora per mesi la situazione di emergenza terremoto e nessuno sa davvero stabilirlo con certezza o a escludere con altrettanto sicurezza. «A Colfiorito, nel 1997, il sisma si ripresentò dopo due settimane. Questa volta è stato necessario attendere due mesi». Nessuno, però, promette che sia finita qui. Di fronte alle paure di quasi dieci milioni di italiani – tanti sono i connazionali che vivono tra l’Abruzzo, le Marche, l’Umbria e il Lazio – la scienza non ha ancora risposte utili da fornire. I terremoti, come le loro intensità, non possono essere previsti», conclude Cocco sulla Stampa.
Le ultime notizie che arrivano dalle aree del terremoto vedono da un lato l’emergenza sismica ancora in atto e dall’altro il grande desiderio di ricostruzione e ripartenza, dopo che i comuni di Marche e Umbria della Val Nerina e dei Monti Sibillini hanno subito devastazioni incredibili, esattamente come qualche chilometro più a sud e in Lazio era avvenuto due mesi fa. Ma per la ricostruzione e il piano di ripartenza Casa Italia del governo bisogna anche attendere che almeno lo sciame sismico post-terremoto sia più leggero: dalle ore 19.22 di ieri sera almeno non ci sono state altre scosse di terremoto sopra il grado M 4.0 Richter (finora sono state cinque di questo tipo in questa seconda ondata sismica iniziata il 26 ottobre 2016). Sono però 700 le repliche ad oggi post-prima scossa sismica di grado M 5.4 che hanno distrutto i comuni attorno a Macerata e Perugia. Anche per questo motivo, la decisione delle due Regioni è stata quella di chiudere le scuole fino al 31 ottobre compreso. Ricostruire sì, ma la sicurezza deve essere il mantra prima di ogni altro fatto o decisione.
Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Con questa accusa la polizia di Potenza ha arrestato l’amministratore unico diurna società che si occupa di accoglienza migranti. Insieme a lui indagate altre due persone per turbata libertà degli incanti, per un valore di nove milioni di euro. Gli altri due indagati sono rappresentanti di altrettante società anche queste dedite all’accoglienza dei migranti. In pratica secondo le accuse si intascavano gran parte dei soldi che lo stato dava loro per accogliere e sistemare i profughi.
L’Italia, dopo il terremoto del 26 ottobre, sta rivivendo anche oggi la paura provata negli scorsi mesi, quando i cittadini di Accumoli in particolare hanno visto letteralmente crollare dinnanzi agli occhi case e sogni. Inevitabile che il pensiero di tutti gli italiani non vada ai terremotati, compresa la classe politica. Forte il messaggio del Premier Matteo Renzi, ma ancora di più la replica di Andrea Cioffi, Senatore del M5S che non ha esitato a sfruttare la tragedia per colpire il governo, in previsione del referendum del prossimo dicembre. “A Roma due forti scosse di terremoto in due ore”, scrive in un tweet Cioffi, “il Senato ha retto benissimo. Reggerà anche alla deforma di Renzi. #iovotono”. Il messaggio ha attirato sul Senatore diverse critiche, alcune molto pesanti, tanto da spingerlo con forza a cancellare il tweet ed a fare le pubbliche scuse. Tanti utenti lo hanno infatti accusato di essere uno sciacallo e di mancare di rispetto alle numerose vittime di queste ore. In prima linea l’ex capo dello staff di Massimo D’Alema, Claudio Velardi, che ha replicato in modo lapidario “il rutto di Cioffi”. risposte anche dal Presidente della Conferenza delle Reggioni, Stefano Bonnaccini, che ha sottolineato come Cioffi debba solo vergognarsi per quanto ha detto, sia per le persone colpite in queste ore sia per le vittime che ne 2012 hanno perso la vita in Emilia Romagna.
Importante operazione dei carabinieri di Quinzano, che durante un blitz antidroga hanno sequestrato oltre 220 kg di marjuana. L’operazione ha però guadagnato gli “onori della cronaca”, perché essa è stata possibile grazie all’intervento dell’Aereonautica militare. La piantagione era infatti ubicata in una zona difficilmente raggiungibile senza destare sospetti nei trafficanti, i carabinieri hanno chiesto aiuto allora ai militari, i quali hanno predisposto una “missione di ricognizione” con due jet. Gli aerei sui quali erano state montate delle fotocamere speciali, hanno sorvolato la zona ad altissima quota, nonostante la lontananza sono riusciti a scattare alcune foto particolareggiate, foto dalle quali le forze dell’ordine hanno tratto importanti notizie per approntare il blitz. L’operazione è la prima che vede una collaborazione tra le forze armate e le forze dell’ordine.
Altre 150 vittime da ascrivere ad una “guerra silenziosa” che vede i migranti in cerca di una vita migliore, perire continuamente nel braccio di mare tra Africa e Italia. Una petroliera oggi ha recuperato i cadaveri di 97 migranti, periti durante il capovolgimento di un imbarcazione dinanzi alla Libia. La nave una petroliera la “Anwaar al-Khaleej” ha recuperato anche 29 superstiti, quest’ultimi sono stati consegnati alle autorità libiche. Sempre oggi sono giunti nel porto di Augusta altri 339 migranti trasportati a bordo della porta container “Maersk Edward”, i migranti sono giunti in pessime condizioni di salute, tra di loro molti ustionati immediatamente trasportati all’ospedale di Lentini, sono stati gli stessi superstiti ad affermare che almeno altri 50 migranti hanno trovato la morte in quest’ennesima tragedia.
3 uomini di nazionalità albanese sono fuggiti questa notte dal carcere romano di “Rebibbia”. I 3 sono riusciti a fuggire lasciando il complesso dopo essersi calati con delle lenzuola annodate, attorno alle 3.30 della notte, la fuga però è stata scoperta solamente in mattinata. I 3, tra i quali spicca un ergastolano condannato per omicidio, una volta fuori dalle mura hanno fatto perdere le loro tracce. I fuggiaschi che sono attivamente ricercati in tutta Italia, hanno forse sfruttato la confusione che si era creata all’interno del carcere, a causa del trasferimento di 39 detenuti provenienti dal carcere di Camerino, evacuato a causa del sisma di questa notte.
Continua a tremare la terra nel Centro Italia. I sismografi sono impazziti a causa delle oltre 530 scosse di terremoto che hanno interessato il territorio fra l’Umbria e le Marche. Lo sciame continua a tenere con il fiato sospeso tutti gli italiani residenti nelle zone colpite, così come il resto degli abitanti dello stivale. I sismi si sono infatti sentiti in tutte le regioni della penisola, provocando diverse preoccupazioni per i propri cari ed amici che abitano invece nelle zone colpite dai terremoti. Il conto continua a salire: per ora sono fra i 4 ed i 5 mila gli sfollati, mentre i danni ammontano a milioni di euro nella sola Visso. Durante la conferenza stampa, il premier Renzi ha sottolineato come quello che sta accadendo stia mettendo a dura prova tutta l’Italia, ma di non voler lasciare da soli i cittadini. Il governo intanto ha deciso lo stato di emergenza, stanziando 40 milioni di euro per le zone colpite dal sisma. “All’Ue diremo che servono interventi strutturali”, ha affermato Renzi in chiusura del proprio intervento.
Dove andranno i circa 5mila sfollati che sono presenti tra le zone del terremoto dove le ultime notizie parlano ancora di sciame sismico in corso, come documentiamo nel nostro approfondimento qui sotto, con tanto di bollettino terremoti da INGV. Resta il problema del timore di possibili altre repliche del grave sisma – anche se va detto, l’ultima forte scossa è avvenuta questa mattina alle 10.21 – e soprattutto dei danni ingenti presenti in almeno 20 comuni tra le province di Marche e Perugia. La Protezione Civile delle Marche ha una volta di più confermato che tutti gli sfollati non dovranno finire nelle tende: «Fra il gran numero di persone che la notte scorsa ha dormito fuori casa penso ci siano più famiglie con la casa inagibile che sfollati per paura», afferma il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri. Prima ancora era stato lo stesso Curcio ad aver garantito che le tende, stando alle condizioni del meteo che va verso l’inverno, non sono una soluzione praticabile. Renzi pochi istanti fa da Camerino, l’ha ridetto in modo chiaro: «no alle tende, non ci prendiamo in giro. Non possiamo immaginare di fare l’inverno in tenda».
Dalle zone del terremoto, Matteo Renzi ha convocato poco fa una conferenza stampa per le ultime notizie sulla situazione con Fabrizio Curcio della Peotezione Civile, il sindaco di Camerino, il ministro Delrio e il rettore magnifico dell’università di Camerino. L’arrivo nelle zone colpite dal terremoto ha visto il primissimo piano di emergenza stilato dal Governo che si aggiunge al piano regolare di fondi e ricostruzione cominciato due mesi fa dopo il primo terremoto del 24 agosto. Assieme a Vasco Errani, Renzi ha mostrato i primi 3 punti sull’agenda: «Il terremoto ci sta mettendo a dura prova – ha detto – ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo. Chiediamo al Parlamento nel pieno rispetto dei ruoli, di fare più veloce possibile per approvare il decreto sul terremoto perchè lì ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito». In secondo luogo bisogna ripartire dall’università di Camerino, “una delle più antiche d’Italia, permettere che tutti i ragazzi possano cominciare l’anno come simbolo di una rinascita seppure piegati ancora dal terremoto“. Da ultimo, “no alle tende, non ci prendiamo in giro. Non possiamo immaginare di fare l’inverno in tenda, si devono trovare subito soluzioni alternative, come alberghi o casette di legno”.
Le ultime notizie che arrivano dai luoghi del terremoto in centro Italia narrano di due visite importanti: la prima più attesa quella del premier Renzi che è appena arrivato a Camerino e che entro sera girerà per i maggiori comuni colpiti dal grave sisma di ieri sera. Il Presidente del Consiglio parlerà a breve in conferenza stampa dopo aver fatto il punto con Curcio ed Errani oltre ai sindaci dei comuni più colpiti nelle Marche e in Umbria. Il vice Ministro delle Infrastrutture invece, Riccardo Nencini, è andato in visita a Visso, uno dei punti distrutti dal terremoto gravissimo di grado M 5.9 nella serata di ieri: «A tre chilometri dal paese la strada è sbarrata. Pietre ovunque, macigni piovuti dalla montagna. Il sindaco sta sgombrando il paese. Danni ingenti ma né feriti né morti. Qui le case sono state costruite con un certo criterio. Lesionate ma senza crolli. Esercito e Croce Rossa forniscono i primi servizi, riunione con Curcio, Errani, Prefetto e Presidenti di Provincia e Regione per fissare i primi interventi. Intanto tenere unita la comunità. E fare in fretta». Intanto sono arrivate le primissime parole di Renzi suoi luoghi del sisma: “l’Italia è più forte del terremoto”.
Nella notte del terremoto in Centro Italia dal carcere di Rebibbia di Roma sono evasi tre detenuti. All’alba, come riporta La Repubblica, tre detenuti, tutti uomini di nazionalità albanese, sono evasi calandosi con delle lenzuola arrotolate e legate ad alcune scope all’altezza di una garitta. Sembra che i tre detenuti abbiano aggirato i controlli mettendo dei fantocci nei letti e coprendo con indumenti appesi il varco creato segando le sbarre della finestra. Nello stesso luogo di questa evasione in passato ne erano già avvenute altre. Sempre nella notte sono stati trasferiti a Rebibbia i detenuti del carcere di Camerino, evacuati proprio a causa del terremoto: si tratta in tutto di 39 persone spostate nel carcere romano. E’ in corso la caccia ai tre detenuti evasi che potrebbero aver approfittato della situazione creatasi in seguito al terremoto.
La Protezione Civile, il Commissario per l’Emergenza Terremoto in Centro Italia e i presidente di Regione Marche e Umbria hanno fatto il punto nei luoghi più colpiti dal sisma, stabilendo anche la lista dei comuni che hanno evidenziato in questa seconda ondata di sisma dopo quella del 24 agosto quali sono i 20 comuni più colpiti e bisognosi di aiuti immediati (che già sono cominciati da questa notte). Visso, Ussita, Pievetorina, Acquacanina, Montecavallo, Fiastra, Pievebovigliana, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, Tolentino, Caldarola, Fiuminata, Castel Sant’Angelo sul Nera, Sefro e Pioraco. Lo ha deciso il Centro Operativo Regionale Marche stabilendo dunque anche i primi tempi di aiuti e fondi: intanto bisogna valutare l’esatto numero di sfollati e così poter dare a tutta la popolazione quanto serve davvero per i primi giorni di estrema fatica, con ancora lo sciame sismico in atto che non lascia tranquilli. Nel pomeriggio inoltrato arriverà Renzi che ha lasciato ora il CdM a Roma per potersi dirigere verso i comuni più colpiti delle Marche.
Si è concluso il Consiglio dei Ministri del Governo Renzi che da una seduta ordinaria qual era fissata da giorni si è tramuta in una immediata emergenza per il terremoto occorso in Centro Italia. I danni sono ingenti, le Marche e l’Umbria le regioni più colpite con Macerata e Perugia le province con i guai peggiori e inoltre si temono altre repliche del terremoto. Si apprende dall’Ansa che il CdM ha stanziato subito 40 milioni di euro per il primissimo piano di aiuti e fondi per le popolazioni colpite per la seconda volta dal sisma e inoltre ha esteso lo stato di emergenza ancora per qualche settimana di sicuro. «Non sono possibili soluzioni non strutturali e dunque dobbiamo evitare di far dormire la gente in macchina o nelle tende: la linea è quella di portare le persone negli hotel per poter immaginare poi soluzioni temporanee con più tranquillità», ha confermato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, mentre ha parlato per la prima volta anche il Commissario Straordinario Vasco Errani, sempre all’uscita dal CdM. «Confermo l’impegno del Governo: ricostruiremo tutto, compresi i nuovi danni prodotti da queste ultime scosse. I cittadini sappiano che non sono soli e avranno lo Stato a sostegno della ricostruzione intera, per quanto riguarda le case, gli edifici pubblici ed il patrimonio artistico».
Dopo le scosse di terremoto di ieri nel Centro Italia, scosse che hanno colpito le stesse zone già devastate dal sisma dello scorso 24 agosto, Papa Francesco pubblica un tweet per esprimere tutta la sua vicinanza alle popolazioni. “Sono vicino con la preghiera alle persone colpite dal nuovo terremoto nel Centro Italia”, si legge infatti sul profilo ufficiale del Pontefice sul social network Twitter: clicca qui per leggerlo. Solidarietà alle popolazioni colpite dal nuovo terremoto di ieri 26 ottobre arriva anche dall’Unione Europea, come riferisce Tgcom24. L’Ue, attraverso il commissario Christos Stylianides, esprime piena solidarietà al popolo e alle autorità italiani: “Il nostro pensiero va a tutte le persone colpite e ai primi soccorritori accorsi sul posto. Continueremo a seguire attentamente la situazione e siamo pronti a fornire ulteriore assistenza”.
Sono i vertici della Protezione Civile che stanno valutando, stando alle ultime notizie sul terremoto che ancora arrivano dalle Marche e dall’Umbria – scossa questa mattina alle 10.21 di M 4.4 Richter, la quarta sopra il grado considerato di forte allerta – progetti e piani per le prossime ore per evitare alle popolazioni terremotate ancora ore di ansia e terrore. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, sta infatti valutando trasferimenti del popolo nelle aree più colpite sulla costa adriatica. Come spiega a RaiNews 24 uno dei vertici nazionali, David Fabi, «le tende non sono le soluzioni migliori, meglio la costa con alberghi e pensioni che possono dare soluzioni e appoggi migliori. Il commissario straordinario Vasco Errani ci sta pensando e nelle prossime ore valuteremo il piano nel specifico, parandone anche con il governo». Intanto questa mattina sono avvenuti nuovi crolli anche ad Amatrice che pure ieri sera non è stato nei luoghi più vicini all’epicentro: è venuto giù il palazzo di cortina rossa rimasto in piedi dopo il sisma del 24 agosto, anche se danneggiato, oltre alla banca del paese.
Luciano Rispoli, volto notissimo della televisione italiana, è morto ieri all’età di 84 anni dopo lunga malattia. Aveva cominciato la sua carriera entrando alla Rai nel 1954 poi dal 1991 era passato alla tv privata, anche Telemontecarlo per tornare un’ultima volta in Rai nel 2002 e 2003. Tra i programmi più noti da lui condotti Bandiera gialla,., Parola mia e Tappeto volante. Era considerato il “volto educato” della televisione, per il suo approccio elegante, distinto e mai fuori delle righe: “L’urlo, lo scandalo e la volgarità non hanno mai abitato nella mia televisione, per questione di rispetto” amava dire. Aveva lanciato in televisione personaggi come Raffaella Carrà e Paolo Villaggio. Il suo matrimonio era stato celebrato da Padre Pio.
Le ultime notizie dopo la prima notte post-terremoto nelle Marche sono varie anche drammatiche: rispetto a due mesi fa non ci sono vittime, se non un povero anziano morto di crepacuore durante lo sciame sismico che ha seguito la triplice terribile scossa tra le 19 e le 23.50 di ieri sera. Ma i danni sono tantissimi e la paura di un incubo infinito è di nuovo ripiombata: «Cresce di molto la dimensione dei danni collegati al sisma e ci aspettiamo almeno 20mila richieste in più di verifiche agibilità». Così Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche, intervistato da RaiNews24, dove ha mostrato anche le possibili novità sull’intero piano di risanamento del centro Italia con il Governo ora impegnato a cambiare di nuovo le carte della ricostruzione. «Il governo dovrà ricalibrare gli interventi su una scala completamente diversa. Sui principi di trasparenza e correttezza (nella ricostruzione ndr) non cambia nulla ma bisognerà immaginare uno sforzo più grande perché gli interventi saranno su scala completamente diversa». Così il Governatore delle Marche, mentre gli interventi di Protezione Civile, Vigili del Fuoco ed Esercito stanno cercando di mettere in sicurezza le aree di nuovo colpite dal terremoto: il freddo e gli sfollati ora preoccupano per le prossime giornate, visto il costante maltempo.
Due egiziani e un algerino sono stati fermati dalle forze dell’ordine nel corso di un blitz a opera dei carabinieri del Ros in coordinamento con la procura distrettuale antiterrorismo di Genova. I fermi sono avvenuti in provincia di Milano, Savona e Torino per la precisione a Finale Ligure, Cassano d’Adda e a Torino. Sono accusati di associazione con finalità di terrorismo, molto probabilmente verranno espulsi. La principale occupazione dei tre era diffondere materiale jihadista su internet e di arruolare persone da mandare a combattere in Libia e in Siria.
La situazione è meno grave del previsto dopo le scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale: lo ha assicurato il capo della Protezione Civile nel corso del punto stampa di mezzanotte fatto a Rieti. Fabrizio Curcio ha spiegato che due squadre sono al lavoro per cercare eventuali persone rimaste sotto le macerie, che potrebbero essere in tutto 72. Due persone, invece sono state medicate dai soccorritori, mentre è stato confermato un solo ferito. “Altri si sono recati spontaneamente presso le strutture sanitarie, si tratta di qualche decina. Ma l’importante è che al momento noi non registriamo situazioni importanti”, ha aggiunto il capo della Protezione Civile. Il vice sindaco di Acquasanta Terme, invece, ha lanciato un appello: “Venite ad aiutarci, la montagna si muove. C’è il rischio che ci crolli addosso”, ha dichiarato Gigi Capriotti, bloccato sotto la pioggia e al buio da una frana per la quale non può raggiungere il paese. “Speriamo di salvarci, non sappiamo dove fuggire”, ha dichiarato all’Ansa il vice sindaco di Acquasanta Terme. Se, come afferma il capo della Protezione Civile, la situazione è meno drammatica del previsto, è anche vero che resta comunque complessa, come dimostra l’appello di Gigi Capriotti.
Il crollo di alcuni tramezzi in un palazzo a Fabriano ha causato il ferimento di 8 persone. “Si tratta di contusi lievi”, riferisce il sindaco Giancarlo Sagramola, il quale ha parlato anche di “alcune abitazioni inagibili”. In queste ultime ore si stanno organizzando punti d’accoglienza nella zona: “Apriremo il PalaGuerrieri, il PalaFermi e il PalaCesari per accogliere le persone che hanno paura a dormire nelle loro case”, ha aggiunto il sindaco di Fabriano. A Camerino, invece, 750 studenti resteranno fuori i collegi universitari nei quali dormono solitamente: sono stati gli stessi responsabili ad annunciarlo. Il premier Matteo Renzi, rientrato a Roma, ha pubblicato un messaggio su Twitter per i soccorritori intervenuti immediatamente dopo la prima forte scossa di terremoto: “Voglio ringraziare chi sta lavorando sotto l’acqua nelle aree del #terremoto. Tutta l’Italia abbraccia forte le popolazioni colpite ancora” (clicca qui per visualizzare il tweet).
Dopo la nuova forte scossa di terremoto il sindaco di Ussita ha espresso tutto il suo dolore: “Il nostro paese è finito, non c’è più”, ha dichiarato Marco Rinaldi, che ha definito “apocalittico” il sisma. La gente, comprensibilmente spaventata, urla per strada, al buio, visto che ora il piccolo comune è senza luce. “Sono crollate parecchie case”, ha aggiunto il sindaco di Ussita, che poi ha parlato del crollo di una facciata della chiesa e di una spaccatura nel terreno. “Non possiamo raggiungere la frazione di Casali”, ha concluso Marco Rinaldi. La presidente della Camera Laura Boldrini in una nota ha espresso, invece, tutta la sua vicinanza alle popolazioni del Centro Italia, che vivranno una notte nel segno della paura. Laura Boldrini ha colto anche l’occasione per ringraziare “i sindaci e gli altri rappresentanti delle comunità locali, le strutture della Protezione Civile, gli uomini e le donne del volontariato, che ancora una volta hanno fatto scattare immediatamente – talvolta in condizioni meteorologiche molto difficili – la macchina dei soccorsi e della solidarietà”.
Seconda fortissima scossa di terremoto sempre tra Macerata e Perugia come province colpite dal gravissimo sisma appena avvenuto: le ultime notizie riportano di una seconda scossa di magnitudo M 5.9-6.0 che è praticamente la stessa della tragedia di Amatrice due mesi fa. Dopo il primo terremoto avvenuto alle 19.10 ora il secondo molto più forte del primo che rischia di aver generato danni incalcolabili: alle 21.18 la scossa è avvenuta ancora con epicentro a Castelsantangelo sul Nera e Norcia, ma il fatto preoccupante è che l’intera Italia ha avvertito ill terremoto in questa sua seconda fase molto più violenta della prima. Il sindaco di Castelsantangelo, Massimo Falcucci, racconta di una nuvola di fumo e detriti che arriva dal centro storico: ma i racconti che arrivano da tutti quei luoghi sono tremendi. “E’ stato un terremoto fortissimo, apocalittico, la gente urla per strada e ora siamo senza luce, vi prego lasciateci lavorare”. Cosi’ il sindaco di Ussita Marco Rinaldi dopo la nuova forte scossa. Dal nord al sud, da Roma fino a Napoli, da Pescara fino a Macerata tutti hanno avvertito questo secondo terremoto: profondità della scossa a 8.4 km sotto il livello del terreno, epicentro identico rispetto alla scossa delle 19.10. È gravissima emergenza terremoto, ancora una volta.
Dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo ML 5.4 sono stati registrati due feriti, entrambi a Visso: il ferimento di una delle due persone, che non sarebbe grave, è stato provocato dal crollo del controsoffitto di un’abitazione. I gestori della viabilità hanno interrotto precauzionalmente la circolazione nei tratti più vulnerabili. Ferrovie dello Stato, ad esempio, ha disposto il rallentamento dei treni sulle tratte interessate. E una nuova forte scossa è stata avvertita pochi minuti fa, alle 21:17, ma non è ancora stata identificata la magnitudo. Verifiche sono ancora in corso sullo sciame sismico che sta interessando il Centro Italia. L’ipotesi è che sia stata attivata di una nuova faglia, “probabilmente legata verso Nord a quella che ha generato la scossa dello scorso agosto”, come precisato da Paolo Messina, direttore dell’Igag-Cnr, Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche.
Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera comunica che, dopo il terremoto oggi che ha avuto epicentro proprio nella cittadina in provincia di Macerata, ci sono crolli ma non vittime. Castelsantangelo sul Nera era già stata colpita dal terremoto del 24 agosto scorso che ha devastato con crolli e morti il Centro Italia. Oggi la scossa di terremoto di magnitudo 5.4 sulla scala Richter, registrata alle 19:10, è stata avvertita anche a Roma, L’Aquila, Perugia e Terni: secondo gli esperti dell’Ingv si tratta di un sisma collegato a quello del 24 agosto. Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci fa sapere che la popolazione è “al buio e sotto la pioggia” e in attesa dei soccorsi della Protezione Civile. Crolli sono stati segnalati anche in un altro comune, Arquata: anche in questo caso si tratta di una località già colpita dal sisma di agosto. Il vicesindaco di Arquata, nelle Marche, Michele Franchi, ha dichiarato che “non risultano per ora feriti, anche se ci sono stati dei distacchi di cornicione da edifici già lesionati dal sisma del 24 agosto”.
Torna la paura nel Centro Italia per una forte scossa di terremoto che è stata avvertita alle 19:10 in tutte le Marche: la terra ha tremato a Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci, epicentro del sisma, ma anche ad Amatrice e Accumoli. Il terremoto di magnitudo 5.4 è stato localizzato ad una profondità di 9.3 km. Sono saltate le linee telefoniche ed elettriche nei comuni dell’epicentro, dove tra l’altro sono stati registrati crolli e danni. A Visso sarebbe crollato un laboratorio alimentare, dove potrebbero esserci due persone. Problemi di circolazione sulla Salaria a Macerata, che potrebbe essere chiusa, visto che la situazione è molto critica. “Siamo per strada, davanti al comune. La corrente è andata via, continua ancora lo sciame sismico. Sicuramente ci sarà stato qualche crollo. È veramente dura”, la testimonianza del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, come riportato dal Corriere della Sera. “È un macello ci sono case crollate vado via, perché ho paura”, le parole invece di una persona che ha risposto al telefono dal Bar Rita a Castelsantangelo.
È durissimo l’arcivescovo di Ferrara Monsignor Luigi Negri nel commentare la protesta degli abitanti di Goro e Gorino, due piccole frazioni del ferrarese, proteste che hanno portato all’allontanamento di 20 migranti. A parlare con lui è il vicario generale della diocesi di Ferrara, monsignor Massimo Manservigi, che classifica come ripugnanti le proteste dei cittadini, cittadini che lontani dall’umana misericordia, hanno voltato le spalle a donne e bambini in difficoltà. «Vicinanza e la fraternità della nostra Chiesa locale, che ha seguito in queste ore la loro odissea, valutare ora le prossime possibili risposte a questa emergenza umanitaria sempre più pressante, ricordando che, fino ad ora, l’arcidiocesi si è sempre schierata in prima fila nell’affrontare ogni richiesta di ospitalità e nel fare tutto quanto era in suo potere». Ed è dello stesso avviso dell’alto prelato il Ministro dell’interno Angelino Alfano, che sottolinea come le proteste dei cittadini hanno “disonorato l’Italia intera”. Di fatto gli abitanti delle piccole frazioni ricevono l’appoggio solamente della lega nord, che tramite il suo segretario Matteo Salvini si dice vicino agli abitanti di Goro.
Un articolata operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza, ha portato questa mattina in carcere 21 persone. Gli arrestati sono finiti in manette a causa della corruzione, messa in opera per aggiudicarsi grandi opere in tutta Italia. I lavori interessavano una tratta dell’alta velocità, il raddoppio della Salerno – Reggio Calabria ma anche il sistema filo guidato che collega l’aeroporto internazionale Galileo Galilei con il centro di Pisa. Le indagini degli investigatori hanno permesso di accertare come un imprenditore, Giampiero de Michelis, era riuscito ad organizzare un gruppo criminale, che con la forza delle intimidazioni e con l’ausilio di molte mazzette, si aggiudicava lavori edili in molte parti della penisola, a prezzi notevolmente maggiorati rispetto a quelli di mercato.
La tanto temuta missiva dell’Europa alla fine è arrivata a Roma, ed è anche una missiva abbastanza dura sia nel tono che nei contenuti. La commissione europea chiede chiarimenti al governo nazionale sulla legge di bilancio, e lo fa a partire dallo sforamento del rapporto deficit/PIL che il governo ha previsto al 2.3% e non al 2.2%, limite massimo concesso dall’Unione. La missiva riporta una frase durissima, che sottolinea come il governo non abbia minimamente rispettato gli impegni presi in fase programmatica, lo scritto richiede inoltre ulteriori chiarimenti riguardo i cosiddetti una tantum, usati dal governo per far quadrare i conti ma bisognevoli di ulteriori spiegazioni. La vituperata missiva è perentoria inoltre nel termine concesso all’Italia per fornire i chiarimenti richiesti, che dovranno giungere sul tavolo dei contabili di Bruxelles entro e non oltre giovedì 27.
Le ultime notizie che arrivano dalla Francia sono impressionanti: durante lo sgombero del campo profughi di Calais, la cosiddetta “Giungla”, sono iniziati degli incendi che da più ore e in più momenti stanno devastando il campo migranti mentre lo sgombero continua e dovrebbe tra l’altro concludersi verso questa serata. Fuoco e fiamme, le immagini che arrivano dalla Giungla di Calais sono davvero incedibili, con l’emergenza migranti che prosegue e in tutta Europa scatena violenze e proteste. Secondo le autorità transalpine gli incendi volontari rientrano nel quadro di una tradizione dei migranti. «Il fuoco sarebbe infatti un modo per “dire addio” alle loro capanne. E’ il segno che se ne vogliono andare per davvero”, commenta un giornalista sul posto all’Ansa. Sono ancora mille le persone da sgomberare nella tendopoli e non ci sarebbe il rischio della vita di questi migranti rimasti, resta però la drammatica situazione di un camp profughi dalle condizioni sanitarie e di vita assai lontani da una minima decenza umana. È notizia di questi ultimi istanti, lo sgombero è ufficialmente finito, anche se le fiamme rimangono.
Il consiglio regionale pugliese ha approvato con 24 voti a favore e 14 contrari la mozione di Forza Italia che chiedeva l’esposizione del crocifisso nell’aula del consiglio stesso. Il voto è stato segreto, come richiesto in una precedente assemblea, e senza dibattito sulla mozione in quanto si era già discusso dell’argomento in precedenza. Ampia la maggioranza che ha sentenziato che “il crocifisso non lede la libertà della politica, né la sua laicità. Anzi, è un simbolo universale dei valori di libertà, uguaglianza, tolleranza e rispetto per la persona”. Sarà dunque esposto nell’aula consiliare. Nella mozione approvata si legge anche che “la presenza del Crocifisso non concerne il principio della laicità dello Stato, giacché autentica e credibile è quella laicità che riconosce il messaggio proveniente dalle antiche e comuni tradizioni spirituali su cui, indiscutibilmente, si fonda l’humus culturale italiano ed europeo, ed è cosa ben differente dal laicismo di stampo sterilmente e vacuamente anti-cristiano e anticlericale”.
Associazione a delinquere, corruzione e tentata estorsione: con queste accuse sono state fermate dai carabinieri del comando provinciale di Roma 21 persone. Secondo le autorità si tratterebbe di una associazione per delinquere finalizzata all’ottenimento di contratti di subappalto per i lavori sulla tratta della TAV Milano-Genova; A3 Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. Gli arresti toccano mezza Italia: Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. A capo della banda ci sarebbe il direttore dei lavori delle tre opere pubbliche, in carica fino allo scorso anno, un imprenditore calabrese.Da parte sua la Guardia di finanza ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni imprenditori e dirigenti nell’ambito della costruzione del terzo valico ferroviario Genova-Milano.
Dura presa di posizione del Presidente del Consiglio che quest’oggi “minaccia” l’Europa. Renzi è pronto a mettere il veto al bilancio UE qualora i paesi dell’est continuino a non accettare la redistribuzione dei migranti. Al Premier proprio non va giù che la commissioni “faccia le pulci” alla legge di bilancio, una legge che contempla anche i soldi spesi per garantire l’assistenza ai profughi, quei profughi che paesi come ad esempio Slovacchia e Ungheria rifiutano. Renzi è prodigo altresì di elogi verso coloro che tante vite salvano, lanciando la proposta del “Nobel per la pace” per tutte le forze dell’ordine impegnate nel canale di Sicilia.
La cosiddetta legge “taglia stipendi”, che era all’ordine del giorno quest’oggi in parlamento, è stata rinviata in commissione per ulteriori approfondimenti. Il rinvio ha scatenato furiose polemiche, soprattutto tra le opposizioni, incarnate dal M5S, che si erano “intestati” il decreto vista la prima firma sulla proposta di legge apposta dalla deputata Lombardi, in “quota” al movimento di Grillo. Il rinvio ha avuto il beneplacito del PD, partito accusato senza mezzi termini da Di Battista, leader del M5S, di ipocrisia. La decisione oltre che in parlamento è stata contestata in piazza da circa 200 attivisti grillini. Quest’ultimi “aizzati” dallo stesso Di Battista, hanno lungamente gridato slogan tendenti alla richiesta di quell’onestà, che secondo loro non alberga nelle aule parlamentari.
Dopo una notte di proteste è prevalsa la linea dura scelta dagli abitanti di Goro. Nel piccolo paese in provincia di Ferrara, gli abitanti hanno infatti inscenato una “plateale protesta”, culminata con il blocco della strada statale. La protesta era tendente a “cacciare” 20 migranti che dovevano trovare ospitalità all’interno di un ostello. La permanenza degli extracomunitari, 12 donne e 8 bambini, era stata richiesta dalla prefettura e autorizzata dal sindaco, il primo cittadino di fronte alle proteste dei propri concittadini ha dovuto però cambiare idea, e comunicare “l’indisponibilità” della struttura. Delusione è stata espressa direttamente dal ministro dell’interno Alfano, il quale ha dichiarato che “l’intera Italia si sente disonorata” dalla vicenda, caustico anche il prefetto e l’arcivescovo di Ferrara, mentre soddisfazione è stata espressa dal leader della lega Nord Salvini. I migranti sono stati “redistribuiti” in altre strutture del ferrarese.
Importante operazione della DDA calabrese, inchiesta che ha permesso di appurare come il malaffare gestito dalla criminalità calabrese sia riuscito ad infiltrarsi nelle attività produttive del nord Italia. Gli investigatori hanno appuntato la loro attenzione sull’Expo milanese e sulla costruzione di un centro commerciale di Arese. Oggi al termine della fase preliminari, gli uomini delle fiamme gialle hanno proceduto al sequestro di beni per oltre 15 milioni di euro, contestualmente hanno notificato 32 avvisi di garanzia, a imprenditori e faccendieri, per tutti l’accusa è di intestazione fittizia di beni, turbativa di base d’asta ed in alcuni casi usura e estorsione. Durante la conferenza stampa il procuratore di Reggio Calabria, ha sottolineato che gli indagati avevano di fatto messo in piedi un “sistema criminale”, sistema che presumibilmente potrebbe essere stato utilizzato anche in altre commesse, come ad esempio quelle che hanno riguardato l’ammodernamento dell’aeroporto di Linate.