Dopo il ritrovamento dell’arma con cui è stata uccisa Gianna del Gaudio si attende una svolta nelle indagini: l’ex professoressa di Seriate è stata ammazzata con un coltello cutter, ritrovato in un sacchetto con un paio di guanti con tracce di dna di un soggetto ignoto, estraneo alla famiglia della donna. L’unico indagato, a piede libero, è il marito della vittima, Antonio Tizzani, ma le prime indiscrezioni sugli esami effettuati dai Ris di Parma escludono la possibilità che l’uomo abbia usato i guanti in questione, così come i figli Mario e Paolo. Sull’ultimo numero del settimanale Giallo, però, è stata riportata un’intercettazione di una strana telefonata tra il marito di Gianna del Gaudio e il figlio Paolo, nella quale Antonio Tizzani – stando a quanto riportato dal settimanale – sembra sapere dove sia nascosto il coltello con il quale è stata uccisa la donna 63enne di Seriate. Il mistero, dunque, s’infittisce.



La notizia del ritrovamento di tracce di un soggetto maschile estraneo alla famiglia Tizzani nel sacchetto che conteneva il coltello sporco del sangue di Gianna del Gaudio non sorprende il comandante dei carabinieri di Bergamo, secondo cui non può essere esclusa l’ipotesi della contaminazione dei reperti. “Quella busta di plastica è rimasta quasi due mesi in un luogo aperto, quindi chiunque può averla maneggiata”, ha dichiarato, come riportato da BergamoNews, Biagio Storniolo, secondo cui si tratta di una traccia mista. Il caso sembrava avviato verso la soluzione del delitto maturato in ambito familiare, ma i risultati preliminari delle analisi del Ris di Parma aprono nuovi scenari sull’omicidio di Gianna del Gaudio. Il caso, però, è sempre stato aperto per Biagio Storniolo: “Abbiamo sempre continuato a indagare su tutte le piste, compresa quella dell’uomo incappucciato arrivato da fuori per uccidere la signora, come raccontato dal marito”, ha dichiarato il comandante dei carabinieri di Bergamo, secondo cui “sono state alcune trasmissioni televisive a spingere verso una determinata pista”. L’indagine sulla morte di Gianna del Gaudio, dunque, sarà ancora lunga.



Quello di Gianna Del Gaudio è davvero il giallo del momento. Il caso sembra avere tutte le carte in regola per essere ribattezzato come un rebus a tutti gli effetti. Al momento, la sola certezza è rappresentata dal ritrovamento dell’arma del delitto insieme ad alcuni guanti in lattice all’interno dei quali non ci sarebbe il Dna di Antonio Tizzani ma quello di un soggetto sconosciuto. E’ su di esso che si concentrano le maggiori attenzioni degli inquirenti in merito al quale sono stati raccolti 70 campioni di Dna. Come suggerisce il quotidiano Il Giorno, occorrerà accertare se le tracce lasciate appartengono ad un operatore presente sulla scena del crimine e se così fosse, chi avrebbe allora trasportato il sacchetto per oltre 600 metri dalla villa di Seriate dove è stata assassinata Gianna Del Gaudio. Chiunque sia stato, evidentemente lo ha fatto solo dopo che inquirenti e soccorritori hanno lasciato la scena del delitto. La traccia senza nome potrebbe però anche appartenere al rifornitore di mozzarelle che serviva anche la famiglia Tizzani. Al momento, tuttavia, non è esclusa alcuna pista, compresa quella dell’uomo misterioso avanzata da Antonio Tizzani ma anche quella del presunto depistaggio.



Ancora dubbi sul marito di Gianna Del Gaudio, Antonio Tizzani, questa volta sollevati non dagli inquirenti bensì da parte di una vicina della vittima. L’intervista in esclusiva è stata trasmessa nella puntata dello scorso venerdì di Pomeriggio 5, nel corso della quale è andata in onda la testimonianza raccolta dal giornalista di Telelombardia, Marco Oliva. La donna si è detta sconvolta per l’atteggiamento di Antonio Tizzani dopo il delitto della moglie Gianna Del Gaudio. “Mentre io piangevo in sala mortuaria lui era lì che parlava tranquillamente che chiacchierava”, ha dichiarato la donna, visibilmente scossa. La vicina di casa della vittima non riesce a capacitarsi del fatto che alle telecamere lo stesso Tizzani si fosse definito tranquillissimo. “Ma io dico, come fai? E’ appena morta tua moglie”, ha esclamato ancora la donna. L’intervistata ha poi rivelato altri particolari inediti sul rapporto tra Gianna ed il marito: “Io comunque non li ho mai visti felici, quelle volte in cui li vedevo parlare lei aveva sempre un atteggiamento distaccato, spesso guardava per aria come a dire che non le interessava ciò che diceva Antonio”.

E’ un caso dai contorni sempre più misteriosi, quello relativo al delitto di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa originaria di Avellino ed uccisa nella sua villetta di Seriate nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Nessuna risposta, al momento, in merito all’autore dell’efferato delitto, così come in riferimento al reale coinvolgimento del marito Antonio Tizzani, al momento la sola persona il cui nome compare nel registro degli indagati. Proprio l’ex ferroviere 68enne, nei giorni scorsi avrebbe lasciato Seriate per dirigersi alla volta di Avellino, sua città di origine, nonché l’ultima meta di vacanze insieme alla moglie Gianna Del Gaudio, prima che venisse sgozzata alcuni giorni dopo il suo ritorno nella villetta rossa divenuta la scena del crimine. Il vero giallo attorno al caso di cronaca che sta mettendo a dura prova gli inquirenti, sarebbe rappresentato dal sangue. Se da una parte pare siano state rinvenute tracce ematiche dove non sarebbero dovute essere, dall’altra non sono state invece trovate dove gli inquirenti si aspettavano che fossero. Un vero e proprio rebus, dunque, anche alla luce degli ultimi risvolti trapelati dal quotidiano Il Giorno nella sua versione online. Secondo le ultime indiscrezioni, non sarebbero state trovate tracce di sangue nei tubi del lavandino del bagno vicino alla cucina, dove è stata sgozzata Gianna Del Gaudio con un solo fendente. Ciò significa dunque che l’assassino dell’ex professoressa non si sarebbe affatto sciacquate le mani, né avrebbe lavato l’arma come inizialmente ipotizzato. Ed infatti, la lama del cutter impiegato per sgozzare la donna è stata trovata pregna di sangue della vittima. Una traccia ematica ritenuta importante è invece stata trovata sul piano del lavandino, proprio accanto allo spazzolino da denti. Si tratterebbe di una traccia “mista”, ovvero sangue di Gianna Del Gaudio e Dna di Antonio Tizzani. Questo aprirebbe la strada a nuovi interrogativi: potrebbe infatti rappresentare una traccia interessante così come rivelare un presunto sanguinamento delle gengive di cui la vittima soffriva. Indubbiamente, il mistero attorno al caso si infittisce sempre di più.