Il premier Renzi sta relazionando sulle ultime notizie del terremoto in centro Italia relazionando la stampa dopo il Consiglio dei Ministri straordinario appena concluso: cifre, modalità di intervento, ampliamento dei fondi di emergenza e della situazione di emergenza, nelle prossime ore verranno diffusi con i primi poterei speciali dati al governo agli uomini che gestiscono le emergenze locali. Ma per prima cosa è la Protezione Civile che si vede investita di una nuova consegna: «per l’emergenza in atto e per la gravitò di quanto sta succedendo in Centro Italia sono stati assegnati poteri straordinari alla Protezione Civile con il capo Fabrizio Curcio che farà da garante e collante tra noi, il Commissario Vasco Errani e le forze disperse sui vari punti dove il terremoto purtroppo sta imperversando». Pieni poteri a Curcio, in sostanza, è quanto emerge dalla prima parte della Conferenza Stampa post Cdm di Matteo Renzi. Non solo, entro 72 ore verrà emesso un nuovo e più aggiornato decreto legge del Governo per mettere i territori al sicuro e assicurare le primissime urgenze della popolazione. «Prima delle casette di legno che arriveranno in primavera, per evitare i problemi del freddo e dell’inverno, saranno pronti nel più breve tempo possibile i container che dureranno però spero per pochi mesi soltanto», conclude il premier.
LI governatori delle regioni colpite dal terremoto si sono riuniti a Palazzo Chigi con Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, e Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del consiglio. Poi parteciperanno alla riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri. Intanto gli esperti hanno ipotizzato un abbassamento superiore a 25 centimetri del suolo. Secondo Simone Atzroi, dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si tratterebbe di un abbassamento superiore rispetto a quello dei due eventi sismici precedenti, cioè del 24 agosto e del 26 ottobre, che hanno avuto picchi di 20-25 centimetri. Il report aggiornato nel pomeriggio dai comuni teramani vede salire il numero delle persone fuori casa: quello provvisorio è di 3.261. Questo dato comprende sfollati e persone in attesa di verifiche di agibilità, ma anche chi preferisce dormire fuori.
La disperazione porta anche a polemiche notevoli, rispetto alle ultime notizie che arrivano dalle zone del terremoto: gli abitanti sfollati non ce la fanno più, le scosse proseguono anche oggi e i crolli sono ormai all’ordine del giorno. A Norcia più di tutti monta la protesta degli abitanti che fanno sapere di volere le tende e i campi di assistenza come durante l’emergenza attivata durante lo scorso terremoto del 24 agosto. Da un lato la Regione Umbria assicura che saranno montate tensostrutture collettive ma la decisione ultima arriverà oggi alle 17 con il Consiglio dei Ministri dove parteciperà anche il Commissario Errani e dove Renzi proporrà il suo piano già diffuso nelle scorse ore. «Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Ci sono gli alberghi», è la replica del premier agli abitanti che invece desiderano le tende per poter rimanere nelle zone limitrofe alle proprie case. Il problema sono però anche i numeri oltre all’inverno che incombe, visto che solo questa notte sono state assistite dalla Protezione Civile cita 15mila persone, e ci sono altre 3mila rimaste senza casa nel Teramano.
Il terremoto in centro Italia non lascia tranquilla Roma, visto che nelle ultime 48 in concomitanza con il grave sciame sismico tra Perugia e Macerata, anche la Capitale sono tanti i piccoli per ora disagi procurati nella Capitale con calcinacci, qualche crepa nei muri e alcuni edifici chiusi per controlli improvvisi. «Sono 48 ore che abbiamo imposto la chiusura alle scuole comunali primarie e secondarie, coordinandoci con la città metropolitana. Da 48 ore stiamo effettuando dei controlli immediati per capire se il terremoto abbia determinato e causato lesioni, crepe, crolli che comunque possano impedire la riapertura già nella giornata di mercoledì. Nel contempo, abbiamo avviato un percorso più approfondito di verifica e di indagine per riuscire a ottenere un certificato sulla staticità degli edifici. Questa è un’attività che non era stata fatta quindi necessita di essere avviata in maniera molto capillare, ma, ovviamente, richiede tempo. Le due attività proseguono in parallelo», sono le parole della sindaca di Roma, Virginia Raggi a margine di un evento in Campidoglio. Al momento comunque la garanzia della Giunta Raggi afferma che la situazione è sotto controllo, «con vigili del fuoco e polizia che presidiano la città – attivati da segnalazioni – che vanno a verificare o controllare qualunque tipo di crepa o cedimento possa verificarsi».
Con il punto stampa della Protezione Civile vengono date le ultime notizie sul terremoto in centro Italia presso le provincie di Perugia e Macerata: sta parlando proprio in questi minuti una dei vertici dei servizi di aiuto e assistenza, Titti Postiglione, che diffonde gli ultimi aggiornamenti sulla situazione drammatica del sisma tra Umbria, Macerata e Lazio. «Il danno è estremamente grave e diffuso: se per il terremoto del 24 agosto abbiamo avuto 70mila istanze per sopralluoghi, adesso questo numero salirà». Al momento ci sono 15mila persone assistite registrate nelle strutture di accoglienza ma il numero degli sfollati è di gran lunga maggiore, tenendo conto di quanti hanno deciso di rifugiarsi da amici, parenti o rimanere addirittura in macchina presso le vicinanza delle case di Norcia e paesi limitrofi. Preoccupante dunque la situazione di accoglienza, lo ribadisce anche la Protezione Civile nel passaggio in cui la Postiglione confessa «La situazione dell’accoglienza si fa sempre più complessa, con un numero che si allarga. Ci sono situazioni molto differenziate. Siamo a poche ore da un terremoto gravissimo, che si porta dietro la complessità di scosse precedenti», ha concluso l’intervento la responsabile urgenze della Protezione Civile.
Trasferimento notturno, per evitare manifestazione contrarie, quello effettuato alla caserma Montello di Milano dove sono arrivati i primi profughi, per adesso solo donne e bambini. L’annuncio che la caserma di via Caracciolo da tempo dismessa sarebbe stata usata come centro di accoglienza profughi aveva scatenato polemiche e proteste da parte della Lega nord, Casa Pound e diversi cittadini. Così il prefetto ha deciso di agire di notte e sorprendendo tutti ha fatti entrare i primi dei 300 profughi attesi nei prossimi giorni. Si tratta di richiedenti asilo che comunque si trovavano già a Milano, nella struttura comunale di via Aldini che adesso invece sarà usata per ospitare i senza dimora nel periodo invernale.
Non rassicurano ancora i sismologi e i geologi rispetto al terremoto avvenuto in centro Italia praticamente ininterrottamente negli ultimi due mesi: le ultime notizie di queste 48 ore passate mostrano ancora di più la gravità per uno sciame sismico che ogni 20 minuti in sostanza presenta una scossa forte di grado superiore al 2.5 Richter, ovvero avvertibile nettamente dalla popolazione e con possibili nuovi crolli per via della estrema fragilità delle abitazioni ed edifici dopo tutte questi terremoto. «In passato, dopo un terremoto di elevata magnitudo, ci sono state scosse a distanza di mesi, quindi è una possibilità che non va esclusa” ma “non è facile, dal semplice monitoraggio, capire se ci saranno», afferma la sismologa del centro nazionale INGV, Lucia Margheriti, intervistata stamane dal TgCom24. Il suo parere come quello del Cnr o di altri esperi geologi è sostanzialmente il medesimo: le faglie sono sotto esame, ma non si può al momento escludere alcuna ipotesi e soprattutto prevedere cosa potrà accadere anche nella prossima ora, figuriamoci nei prossimi mesi. «Quello che è sicuro è che un terremoto 6.5 genera delle repliche che possono essere importanti – continua Margheriti – soprattutto là dove ci sono edifici danneggiati, anche scosse non molto forti possono causare crolli: l’attenzione va tenuta molto alta».
Secondo il quotidiano inglese The Guardian decine di pupazzi e giocattoli sparsi per le strade di Mosul contengono esplosivo messo appositamente dai miliziani dell’Isis. Una vendetta frutto di menti malate: in questo modo gli islamici vogliono uccidere quanti più bambini una volta che Mosul sarà liberata dalle forze della coalizione. Nelle zone già liberate intorno alla capitale del califfato i peshmerga curdi hanno bonificato oltre 50 tonnellate di ordigni esplosivi. Oltre a questo orrore, i miliziani dell’Isis riempiono di esplosivo bambini che poi lanciano contro le forze di liberazione: nelle ultime due settimane ne sarebbero morti in questo modo circa trecento.
Mentre a Norcia e in tutto il centro Italia la notte appena passata ha portato altre due forti scosse oltre il grado 4 della scala Richter, le ultime notizie sul terremoto tra le Marche e l’Umbria riportano di interventi mirati e urgenti del governo e di tutte le forze dell’ordine. «L’emergenza terremoto in centro italia “è una questione che viene affrontata facendo sì che le diverse comunità che devono, almeno per il momento, lasciare i propri luoghi, raggiungano destinazioni più sicure dove sistemarsi in modo più idoneo: in una prima fase in strutture turistico-ricettive al di fuori delle aree interessate dal sisma, e successivamente, prima che si parta con la ricostruzione, in strutture leggere prefabbricate. Certamente, non è semplice affrontare questo tema, perché presenta tante implicazioni delicate, anche psicologiche, delle quali terremo conto e ci faremo carico in ogni modo possibile», sono le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in una intervista al messaggero. La rassicurazione del governo è anche dal punto di vista delle coperture economiche, con Renzi e Alfano che garantiscono, con qualche scetticismo comprensibile che serpeggia nella popolazione distrutta dal terremoto, «siamo un grande Paese con un sistema di soccorso pubblico, di protezione civile, di prevenzione antiterrorismo che può essere considerato un modello per gli altri – ha affermato ancora – Su questo sistema stiamo investendo molte risorse, motivando al meglio tutti gli operatori anche con incentivi alla carriera, incrementi economici, e assumendo nuovo personale».
Le prossime 48 ore saranno fondamentali per capire come si evolveranno i terremoti innescati dal possibile risveglio della faglia tra Umbria e Marche. E’ di questo parere, stando alla sua pagina Facebook, Giampaolo Giuliani, patron della fondazione Giuliani per lo studio dei terremoti e che propone teorie molto contestate dalla comunità scientifica sui precursori sismici. In diversi messaggi Giuliani smentisce di aver “previsto” l’arrivo di una scossa catastrofica, addirittura di 7.5 gradi Richter come attribuitogli da alcune testate che citano una sua intervista. E ancora si ricrea un clima di polemica e di allarmismi attorno alla sua figura e a un terremoto che – fortunatamente – non ha provocato vittime, a differenza di quelli de L’Aquila, prima, e Amatrice, poi. Il Centro Italia vive ancora ore di intensa drammaticità, a causa delle numerose scosse che stanno colpendo le province di Macerata, Rieti e Perugia. Tuttavia lo stato d’allarme rimane elevato nessuno può dire che non possa peggiorare nelle prossime ore. Si parla infatti di 200 scosse in sole 12 ore, come ha sottolineato una notizia Ansa, un dato che tuttavia esclude i trenta e più terremoti accaduti dopo la fascia preserale. Secondo quanto sostenuto – in linea puramente “accademica” da Giuliani – una scossa provocata da uno spostamento della faglia potrebbe arrivare fino a una magnitudo 7.5M sulla scala Richter, oppure verificarsi una diminuzione della potenza con sismi attorno ai 6M prima di una drastica decrescita. Difficile, se non impossibile, dire se la sequenza sismica eccezionalmente prolungata di queste ore sia stata sufficiente per trovare un nuovo equilibrio di faglia scaricando l’energia cinetica e quanto questo sia stabile, o piuttosto il territorio si stia al contrario “caricando” in qualche punto lungo la faglia per poi sfogarsi in un nuovo terremoto di magnitudo paragonabile a quella di ieri mattina. In effetti, questo, solo il tempo potrà rivelarlo. Di certo però gli uomini della protezione civile e i vigili del fuoco hanno usato ogni minuto per approntare tutte le contromisure possibili per mettere in sicurezza la popolazione e la mancanza totale di vittime di questa improvvisa scossa di terremoto dimostra che, con l’aiuto della provvidenza, questo straordinario impegno va nella direzione giusta.
In un auditorium strapieno fino all’inverosimile, e con qualche polemica di corollario, è stata inaugurata ieri dopo 18 anni la nuvola di Fuksas. L’opera unica nel suo genere, ha visto una gestazione lunghissima, con i lavori che sono durati oltre 18 anni e con una spesa finale che si è avvicinata ai 400 milioni di euro. Durante l’inaugurazione alla presenza degli ex sindaci Rutelli e Veltroni e del premier Renzi vi è stata la polemica del sindaco Raggi, che durante il suo discorso ha portato l’attenzione sugli elevati costi. Risposta piccata e a stretto giro di posta dell’architetto e direttore dei lavori, Massimiliano Fuksas che ha evidenziato come in Italia “non si parla di nient’altro che di costi”.
La terra continua a tremare nel Centro Italia, nelle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia in particolare. La situazione, drammatica, richiama inevitabilmente quanto è già accaduto nello scorso 24 agosto. Immediato l’intervento della Protezione civile che ha riattivato il numero solidale 45500 per sostenere le famiglie che in questi giorni stanno vivendo nel terrore. Un sentimento che coinvolge tutti, dai soccorsi agli sfollati, dai feriti a tutti i cittadini italiani. I fondi raccolti, donati tramite sms o chiamando dalla linea fissa, verranno trasferiti interamente al Dipartimento della Protezione Civile. Quest’ultimo provvederà in seguito a distribuirle alle regioni interessate dal terremoto. Il bollettino dei feriti continua a confermare che il numero di persone travolte dal terremoto di questo pomeriggio, avvenuto in provincia di Rieti, è pari a 20. Al momento, ha riferito il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, non risultano vittime, ma continuano ad essere critiche le condizioni delle aree storiche colpite, sia nelle prossimità dell’epicentro, sia al di fuori.
La situazione e le ultime notizie sul terremoto in centro Italia non sono ancora positive, dopo un’intera giornata passata in estrema emergenza per il continuo sciame sismico post fortissimo sisma delle 7.40 a Norcia. Mentre la Protezione Civile ha annunciato, con le autorità pubbliche, la chiusura di molti edifici pubblici e delle scuole presso le provincie di Roma, L’Aquila, Rieti, Ascoli Piceno, Pesaro e Macerata, sono i dati forniti dai volontari della Croce Rossa e della stessa Protezione Civile sugli sfollati ad impressionare. Solo a Norcia – che è stata evacuata completamente, non annessi paesi limitrofi praticamente rasi al suolo dal terremoto (come Castelluccio di Norcia) – sono ben tremila le persone evacuate e sfollate presso alcuni villaggi della costa marchigiana o vicino al Lago Trasimeno. Condizioni terribili per chi ha perso tutto nella casa e si ritrova con nulla in mano: in tutta l’Umbria ancora non sono arrivate le cifre degli sfollati, mentre nelle Marche sono 25mila gli sfollati che stanotte dovranno essere sistemati in giro per il centro Italia, il freddo incombe e la disperazione rischia di diventare rassegnazione, come ha sottolineato il Premier Renzi in conferenza stampa.
Ancora emergenza terremoto nell’Italia centrale, dove sono previste nuove scosse. Il sisma di stamattina di magnitudo 6.5 ha dato luogo a sequenze ripetute: “Ora aspettiamoci scosse di magnitudo inferiore, ma senza escludere quelle maggiori”, ha spiegato Salvatore Mazza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Gerusalemme, dove si trova in visita di Stato, ha chiesto il contributo di tutti “perché a tanti concittadini in difficoltà venga garantito il diritto di poter vivere con tranquillità nelle proprie case”. In questo delicato momento bisogna difendere ed assicurare la ricostruzione del territorio: “Lo Stato deve essere loro vicino perché vengano superate queste difficoltà”, ha aggiunto il presidente Mattarella. Il Movimento 5 Stelle ha dato la sua disponibilità a collaborare ” e a proporre soluzioni per aiutare le popolazioni colpite, in tempi rapidi”, si legge nel post di apertura del blog di Beppe Grillo.
A quasi un mese dal referendum, arrivano sul tavolo degli analisti politici i sondaggi relativamente alla consultazione costituzionale. I report delle agenzie specializzate sono concordi a dare al “NO” un leggero vantaggio, quantificato in 4 punti percentuali. La rilevazione è importante perché è la prima volta che il “NO” supera il “SI”, cosa questa che dovrebbe far riflettere i promotori del referendum. A pesare sul risultato comunque è anche la grande quota di indecisi evidenziati dai sondaggi, con oltre 45 italiani su 100 che ancora non hanno deciso se votare, e soprattutto cosa votare.
Sono preoccupanti le ultime notizie arrivate dalle aree del terremoto in centro Italia: ci sono ancora, come lo scorso 24 agosto e come pochi giorni fa, interi paesi non solo isolati ma letteralmente rasi al suolo dopo le gravi scosse sismiche di questa mattina e dell’intero sciame sismico che non accenna a finire. Ad esempio Castelluccio di Norcia in questo momento è l’area più distrutta dal terremoto, appena alle porte di Norcia, con case, palazzi e Chiese letteralmente rase al suolo. Così anche altri paesini del Rietino, Maceratese e Ascolano, mentre la stessa Roma ha attuato molti controlli di sicurezza presso larghe parti della Capitale: chiuse Sant’Ivo alla Sapienza, il Quirinale e San Paolo fuori le Mura, mentre domani il sindaco Raggi ha deciso che le scuole saranno chiuse (clicca qui per il nostro approfondimento). Altre notizie drammatiche non riguardano solo i centri abitati, ma la stessa natura: sul Monte Redentore come su altri luoghi degli Appennini centrali dopo la scossa di terremoto di stamane sono apparse fratture evidenti nella roccia visibili per chilometri, con l’emergenza che evidentemente non può essere per nulla sottovalutato.
Le ultime notizie che arrivano dalle zone del terremoto mostrano una situazione ancora di crisi e dramma visto che le scosse non cessano e il territorio attorno a Perugia e Macerata prosegue nello scivolare verso il basso spaccando la roccia attorno agli Appennini. In un punto stampa in corso in questo momento il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, sta cercando di fornire gli ultimi aggiornamenti: «Non ci sono ulteriori feriti rispetto alla mattinata, ne’ ci risultano persone disperse al momento, Il dipartimento è all’opera senza sosta per affrontare l’emergenza in tutte le aree colpite, che sono state quasi tutte raggiunte». Ma la direzione degli sfollati, come del resto in corso d’opera dallo corso 26 ottobre, è in ultima definizione: «Si registra un afflusso considerevole verso la costa – ha poi riferito Curcio – le zone costiere si stanno attrezzando per ospitare le persone in arrivo. Abbiamo effettuato delle verifiche sulle strutture ospedaliere dei territori colpiti, e non ci risultano particolari criticita’ negli ospedali. Resta invece consistente la criticita’ per quanto riguarda le strutture viarie» riporta ancora Curcio. Norcia intanto continua a tremare e i crolli ancora sono ingenti e continuativi da tutto il giorno che verrà ricordato come uno dei più difficili e lunghi della storia contemporanea italiana.
Le operazioni di soccorso per il terremoto in centro Italia sono davvero quasi impossibili: le ultime notizie portano continue scosse – la terra ha tremato ancora alle ore 14.34 con forte grado di magnitudo – tra Umbria e Marche, con le città di Norcia e Castelsantangelo sul Nera che denunciano danni continui. A In mezz’ora su Rai3, il commissario per il terremoto, Vasco Errani, ha voluto esprimere estrema necessità di reagire al dramma, «Siamo tutti impegnati ad assistere le persone, stanno vivendo una situazione pesantissima: un terremoto sopra un terremoto, sopra un terremoto. Dobbiamo dare dei punti di riferimento. Ha fatto bene Renzi a dare un messaggio molto chiaro: lo stato c’è e assicura la ricostruzione». Intanto appunto resta difficile tracciare bilanci al momento, «Sarei un irresponsabile – ha aggiunto – se facessi dei numeri sulle risorse che servono, dopo sole 8 ore dal terremoto». Le ultime notizie da Norcia parlano di un aggiornamento anche dalla Protezione Civile che ha evacuato completamente i cittadini ancora rimasti dentro le mura e non ci sono per fortuna vittime o feriti gravi. Poco fa il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha fatto il punto stampa con le ultime notizie sul terremoto in centro Italia che sta devastando Umbria, Marche e Lazio: mentre ancora la terra trema con sciame sismico continuo, Curcio avverte che tutte le frazioni o quasi sono state raggiunte e il bilancio al momento è miracoloso. «Confermiamo che non ci risultano vittime, abbiamo una ventina di feriti, alcuni in codice giallo», i problemi riguardano la viabilità e anche le varie necessità di prima urgenza, «La viabilità è fortemente compromessa, buona parteaperta solo ai mezzi di soccorso. Circa 15mila utenze elettriche sono fuori uso». Ora si valuta l’assistenza migliore regione per regione, mentre altra buona notizia è che non ci sono notizie di scuole cadute, «Non ci sono notizie di scuole crollate. Il tema verrà affronatto domattina», quando Curcio sentirà direttamente il ministro della Scuola, Stefania Giannini. Sono circa 100mila persone che dovranno essere assistite nei prossimi giorni, con l’emergenza terremoto che scoppia sempre più.
Il giornalista Antonio Socci ha pubblicato un post nei minuti successivi la devastante scossa di terremoto di oggi sulla sua pagina facebook in cui chiede al papa di consacrare l’Italia mettendola sotto alla protezione della Madonna, naturalmente non perdendo occasione per attaccare e offendere Bergoglio: “il terremoto devasta la terra d San Benedetto e di san Francesco cuore dell’Europa cristiana. Invece di andare a rendere omaggio a Lutero che ha distrutto la cristianità Bergoglio dovrebbe consacrare l’Italia mettendola sotto al patrocinio della Madonna”. Socci aggiunge che bisogna intervenire subito in aiuto ai terremotati e pregare insieme, “ma lui (il papa) non crede a queste cose cattoliche”.
Le manifestazioni di solidarietà che arrivano alle popolazioni che stanno facendo i conti con i violenti terremoti del Centro Italia sono moltissime. A queste bisogna aggiungere anche quella del premier israeliano Benjamin Netanyahu che, come riportato da Il Corriere della Sera, in apertura della consueta seduta di governo domenicale a Gerusalemme, ha garantito la volontà del suo popolo di inviare aiuti all’Italia:”Voglio dire al mio amico Matteo Renzi che Israele è pronto ad aiutare l’Italia e ad inviare soccorsi per quanto possibile. Israele è sempre pronto ad aiutare gli amici italiani. Israele apprezza le espressioni forti e chiare che sono giunte dall’Italia su molte questioni importanti per il nostro Stato”. Il riferimento è probabilmente alla questione Unesco, dalla quale era scaturita la gaffe del viceministro per la Cooperazione Regionale, Ayoub Kara, che aveva dichiarato che la scossa di terremoto di mercoledì scorso era in realtà una “punizione divina per il voto Unesco” dell’Italia poi sconfessata da una nota del governo israeliano.
Il terremoto in Centro Italia purtroppo ha colpito ancora, la scossa più alta dall’Irpinia del 1980 e il dramma prosegue anche in queste ore visto che le scosse proseguono in maniera forte e continua. Intervistato dai cronisti, il vicesindaco di Norcia – questa mattina è il paese più colpito, con crolli quasi in tutte le frazioni oltre al centro – ha confermato che non ci sono morti ma i feriti al momento non sono calcolabili per le troppe poche informazioni che arrivano dalle zone rimaste isolate. “Al momento non mi risulta nessuno morto. Negli alberghi non ci sono feriti, sono tutti fuori”, sono le parole di Pierluigi Altavilla, vicesindaco di Norcia. La Basilica di San Benedetto è praticamente tutta crollata e solo qualche ora prima vi erano fedeli che pregavano all’interno proprio per scongiurare altre scosse di terremoto. Le ultime notizie che arrivano da Roma invece sono altrettanto preoccupanti visto che la scossa di stamani è stata avvertita nettamente, con alcune aree della metropolitane che sono state bloccate per sicurezza per qualche ora – il servizio è ora ripreso regolarmente – mentre un ascensore è caduto in un condominio in zona sud senza provocare vittime, mentre ci sono danni per qualche crollo di calcinacci nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura sempre a Roma, chiusa per sicurezza pochi minuti fa.
“A Norcia e Cascia, due dei centri più colpiti dalla terrificante scossa di terremoto di stamane, si registrano al momento nove feriti. In due hanno riportato traumi al torace, le condizioni degli altri sono meno preoccupanti. E’ intervenuto un elicottero dei vigile del fuoco che ha trasportato i due feriti più gravi all’ospedale di Foligno. Fortunatamente, almeno fino ad adesso, la protezione civile informa che non ci sarebbero vittime, ma solo diversi feriti. Una scossa così devastante che si sono registrate crepe nella basilica di San Paolo a Roma da cui sono caduti a terra anche alcuni cornicioni. La metropolitana intanto è stata riaperta al traffico dopo i controlli di dovere. “Sono possibili altre scosse di terremoto, non possiamo prevedere se quella di questa mattina sarà l’ultima così forte”, sono le ultime notizie che arrivano da Paolo Messina, del Cnr, intervistato pochi istanti fa a Rai News24. Al momento non ci sono vittime per il terremoto avvenuto questa mattina alle 7.40 con epicentro a 5 km da Norcia: un fragore che ha terrorizzato ancora la popolazione per fortuna quasi del tutto sfollata dopo il gravissimo sisma del 26 ottobre scorso. Le scosse continuano, ma le vittime al momento sono escluse stando alle prime impressioni ufficiali della Protezione Civile: poco fa è sono stati estratti vivi da Tolentino tre persone salve e con qualche ferita lieve, ma il miracolo è che per una scossa di terremoto più grave dal 1980, quello dell’Irpinia, non ha provocato finora vittime. Arrivano ultime notizie da Norcia, il paese più colpito, in cui la Basilica di San Benedetto è praticamente tutta distrutta se non la facciata rimasta in piedi.
Il centro Italia continua a vivere nel terrore per via della situazione geofisica e a causa di un altro terremoto che ha seminato il panico oltre che nelle zone interessante anche a Roma e Napoli. Un sisma di Magnitudo 6.5 ha avuto luogo in provincia di Norcia ed è stato avvertito fino a Roma. Il terremoto si è verificato alle ore 7.41 e l’epicentro è stato rilevato a dieci chilometri dalla superficie terrestre. Uno dei danni maggiori è stato quello del crollo della Cattedrale di Norcia. Problemi di comunicazione al momento non riescono a dare dei contorni precisi a una vicenda che diventa sempre più tragica. Una scossa questa ancor più violenta di quella che si verificò nel centro Italia alla fine di agosto e di cui giustamente si parla ancora oggi per l’enorme ondata di danni che ha provocato. L’immagine più terribile che ci giunge da Norcia ci racconta di alcuni frati in ginocchio desolati di fronte alla statua di San Benedetto come racconta Il Corriere della Sera nella sua versione online. Ad Amatrice, in provincia di Rieti, sono estratti vivi due uomini dalle macerie provocate dai crolli. Nelle prossime ore arriveranno senza dubbio informazioni più precise sui danni e sulle conseguenze di questo ennesimo evento catastrofico.
Il terremoto che ha colpito e sta colpendo ancora il Centro Italia sembra aver raso non solo edifici e palazzi, ma anche le speranze di chi stava cercando negli ultimi mesi di riprendere la propria vita. Con le ultime scosse si fa quindi un passo indietro, segnando un altro punto di crisi nella storia di tante regioni. Vasco Errani, commissario straordinario al terremoto e ricostruzione, è alla ricerca di una soluzione, lottando contro un’emergenza che sembra inarrestabile. “A questo punto non è più un terremoto, ma sono due”, ha sottolineato Errani, impegnato su più fronti al fianco del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Il numero iniziale di abitazioni provvisorie previste nei comuni colpiti si è triplicato, se non quadruplicato. A questo si aggiungono anche centinaia di famiglie sfollate dalle zone limitrofi.
È stata piazza del popolo ad ospitare ieri pomeriggio il primo grande comizio elettorale di coloro che sono favorevoli al referendum costituzionale. L’evento ha vissuto la straordinaria partecipazione del presidente del consiglio Renzi ed è stato proprio lo stesso premier a spiegare perché gli italiani dovrebbero scegliere di barrare la casella del “SI”. Renzi di fatto più che pubblicizzare le riforme che il referendum promette, ha preferito scagliarsi contro gli oppositori e promotori del no, criticando buona parte “dell’arco costituzionale” e tralasciando solamente, forse con la speranza di ricomporre la frattura interna, la minoranza interna del suo stesso partito. Il premier non ha tralasciato di attaccare anche la commissione europea, istituzione con cui il nostro Paese è ai ferri corti a causa della finanziaria. Da sottolineare che le opposizioni hanno organizzato alcune contro manifestazioni:il M5S si è recato in Sicilia, mentre i Fratelli d’Italia hanno concentrato le forze a Genova.
Iniziato immediatamente lo scarico di responsabilità, dopo il crollo del cavalcavia sulla Milano-Lecco a causa di un tir che trasportava un carico eccezionale. La Provincia e l’Anas si dicono entrambe estranee all’accaduto e per questo dovrà essere la magistratura di Lecco ad individuare eventuali responsabilità. I magistrati sono già al lavoro e sono stati individuati immediatamente i periti. A loro il compito di redigere gli elaborati tecnici che serviranno a capire del perché di una tragedia che forse era evitabile. Intanto, sotto il profilo della viabilità la strada provinciale che ha subito il crollo rimane ancora chiusa, i lavori di sgombero sono infatti finiti nella tarda mattinata di ieri, e adesso si dovrà procedere con gli accertamenti statici sul manto stradale. E’ stato comunicato inoltre dall’Anas il peso dell’autoarticolato, di ben 108 tonnellate. Sicuramente un peso ingente e non consono ai canoni della viabilità ordinaria.
Potrebbe essere deleterio alla campagna elettorale della Clinton la decisione dell’FBI di riaprire un’indagine spinosa. Al centro del mirino federale la “classificazione delle email” rinvenute su un computer del marito di una collaboratrice della Clinton. L’indagine a 10 giorni dal voto dovrà accertare se l’ex segretario di Stato abbia o meno esposto a rischi la sicurezza nazionale, divulgando email riservate. James Comey, il direttore dell’FBI, vista la grande rilevanza che potrebbe avere l’indagine, ha voluto scrivere direttamente al congresso americano. Comey sa molto bene che la questione potrebbe essere determinante per l’elezione dell’uomo più potente del mondo, e in questo caso dà l’impressione di procedere con i piedi di piombo. Esulta intanto lo staff di Trump, il magnate americano dopo la chiusura delle indagini sul mail gate sembrava spacciato. Questa nuova indagine lo potrebbe invece portare nello studio ovale.