Si aggiungono nuovi dettagli nell’omicidio di Ravenna, la vicenda che vede protagonista Matteo Cagnoni, noto dermatologo dei vip accusato di aver ucciso a bastonate la moglie Giulia Ballestri. Ad alimentare la discussione è il fratello delle 39enne della vittima che a Il Resto de Carlino racconta:”Giulia mi ha detto che Matteo cercava di farla passare come pazza o ubriacona. Le diceva che le avrebbe tolto i bambini. Tempo fa mi disse che mesi prima lui le aveva dato degli antidepressivi e cercava di metterla contro la nostra famiglia. C’era una grossa guerra psicologica molto pesante, lui non voleva che Giulia parlasse con noi, cercava di farla sentire in colpa, la soggiogava. So che hanno anche frequentato qualche psicologo insieme, per cercare di tentare un riavvicinamento della coppia, senza alcun esito. Lui voleva accanto una moglie, una donna da poter ostentare alle cene, alle uscite pubbliche”. 



Matteo Cagnoni, il noto dermatologo di Ravenna accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri dalla quale si stava separando avrebbe massacrato a bastonate la compagna poiché temeva lo “sputtanamento che la fine del matrimonio avrebbe comportato”. Questa è la convinzione del giudice per le indagini preliminari, Piervittorio Farinella, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha deciso di lasciare in carcere il dermatologo dei vip. Secondo Farinella, come riportato da Ravenna Today, l’ipotesi per cui ad uccidere la Ballestri sarebbe stato “un comune ladro o un rapinatore” è “priva di elementi logici e riscontri fattuali”, anche considerando che quest’ultimo “si sarebbe invece accontentato di tramortirla”. Proprio l’accanimento sul corpo della vittima è forse la prova che un sentimento d’odio profondo ha caratterizzato l’azione dell’assassino sulla Ballestri: assassino che, secondo il giudice per le indagini preliminari, è senza dubbio Matteo Cagnoni.



Sono ancora da chiarire alcuni dettagli in merito al delitto di Giulia Ballestri, ma per gli inquirenti il caso apparirebbe ormai chiuso. Sebbene continui a ribadire la sua totale innocenza, Matteo Cagnoni, noto dermatologo dei vip, spesso presente in diverse trasmissioni tv in qualità di ospite luminare, gli indizi contro di lui continuano ad accumularsi rendendo sempre più complicata la sua posizione. L’uomo si trova attualmente nel carcere di Firenze, città dove è stato arrestato dopo essersi recato insieme ai figli. Per gli inquirenti, Matteo Cagnoni avrebbe ucciso la moglie 40enne, occultato il cadavere nella villa di Ravenna dove è stato rinvenuto 72 ore dopo il delitto avvenuto lo scorso 16 settembre, quindi si sarebbe recato a Firenze, città dove vivono i suoi anziani genitori, in vista di una fuga all’estero che però non si sarebbe mai compiuta. Non solo: Cagnoni, alla vista dei Carabinieri, avrebbe tentato la fuga. “Ho avuto tutta una serie di reazioni emotive. Mia mamma si è sentita male, e poi le ho detto: ‘Ora mamma ho le chiavi io di quella casa, penseranno subito a me’”: sarebbe questa la spiegazione data dal presunto assassino di Giulia Ballestri al Gip di Firenze, nel corso delle quattro lunghe ore di interrogatorio e riportata dal quotidiano Il Resto del Carlino. Ora, contro Matteo Cagnoni ci sarebbe un altro elemento importante: le orme rinvenute sul sangue all’interno della villa dove è stato trovato il corpo senza vita della moglie dalla quale si stava separando, sarebbero compatibili con le calzature indossate dal dermatologo. Lo rivela il sito Ravennaedintorni.it, in riferimento ad un paio di scarpe Timberland appartenenti a Matteo Cagnoni e lasciate ad asciugare su un termosifone dopo essere state lavate. Le calzature sono state trovate in casa del medico, a Firenze e poste sotto sequestro. Il particolare emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip nei giorni scorsi. Come mai Matteo Cagnoni avrebbe deciso di lavare le sue scarpe sebbene abbia percorso solo strade urbane o tragitti in auto? Domanda che ha sollevato non pochi dubbi presso gli inquirenti i quali lo scorso sabato si sono recati nuovamente nella villa divenuta il luogo del delitto trovando tracce biologiche non appartenenti a Giulia Ballestri.

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